Fiat Uno Turbo i.e.: quarant’anni di velocità, tecnica e… sfrontatezza
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Quarant'anni fa, la Fiat Uno Turbo i.e. irrompeva sulla scena automobilistica come un fulmine a ciel sereno. Non era solo un'auto, ma un manifesto, l'incarnazione di una filosofia audace che metteva il turbo nel segmento delle utilitarie. Nata come risposta torinese al fenomeno delle "piccole bombe" già in voga in Francia e Germania, la Uno Turbo i.e. si distinse subito per la sua formula unica: prestazioni da sportiva di razza racchiuse in un corpo vettura da compatta, il tutto condito con uno stile che non temeva di osare.
Un cuore turbo per una "piccola bomba"
Presentata nella primavera del 1985, quando il successo della Uno era già clamoroso, la versione Turbo i.e. si basava su una ricetta tanto semplice quanto geniale. Sotto il cofano pulsava un motore 1.3 litri con iniezione elettronica Bosch, accensione digitale Magneti Marelli e, soprattutto, un turbocompressore IHI VL2 raffreddato ad acqua. Il risultato erano 105 CV e una coppia poderosa che spingevano gli appena 845 kg della vettura fino a 200 km/h, con un'accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 8,3 secondi. Numeri da vera sportiva, che la facevano entrare di diritto nel club delle "piccole bombe".
Ma non era solo il motore a fare la differenza. Il telaio fu irrigidito con una barra antirollio, l'impianto frenante ricevette dischi ventilati all'anteriore e il cambio a 5 marce fu ripreso dalla Ritmo 105 TC per garantire la massima efficacia. Anche l'interno e l'esterno parlavano un linguaggio sportivo: paraurti ridisegnati con fendinebbia integrati, minigonne, spoiler in vetroresina e cerchi in lega da 13 pollici. All'interno, l'atmosfera era un mix di eleganza e grinta, con velluto nero, moquette rossa, volante a quattro razze e una strumentazione che poteva essere analogica o, su richiesta, un avveniristico cruscotto digitale Nippon-Seiki.
La consacrazione di un mito
Il carisma della Uno Turbo i.e. non passò inosservato. Persino Michele Alboreto, all'epoca pilota ufficiale Ferrari in Formula 1, volle mettersi al volante della "piccola" Fiat per un test speciale sul circuito di Jacarepaguá in Brasile. La sua reazione fu di sorpresa e ammirazione: "È un'auto che diverte, sincera nella risposta, con un'erogazione del turbo che sa regalare emozioni." Un endorsement di tale peso non poteva che consacrare la vettura a icona.
Nel corso degli anni, la Uno Turbo i.e. subì diversi aggiornamenti. La seconda serie, lanciata nel 1989, portò la cilindrata a 1.372 cc e la potenza a 116 CV, con un'accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 7,7 secondi. L'estetica si fece più sobria, gli interni più moderni ed ergonomici e la dotazione più ricca, con optional come il tetto apribile e la chiusura centralizzata con telecomando.
Prodotta in oltre 50.000 esemplari fino al 1994, la Uno Turbo i.e. è entrata nel cuore di un'intera generazione. Come afferma Roberto Giolito, Head of Stellantis Heritage: "Era un sogno a portata di mano, un simbolo di libertà per un’intera generazione... Era un’auto che parlava ai giovani, ma lo faceva con un linguaggio adulto, fatto di tecnica e innovazioni."
Oggi, a quarant'anni di distanza, la Fiat Uno Turbo i.e. è diventata una delle youngtimer italiane più desiderate. Le poche vetture originali rimaste hanno visto le loro quotazioni superare i 20.000 euro, a testimonianza di un mito che non svanisce. La sua anima ribelle, il rombo inconfondibile e la sua capacità di far sognare continuano a renderla un'icona di un'epoca che "andava al massimo e voleva una vita spericolata."
