Un quadrifoglio. Perché la fortuna non è mai abbastanza



Nel mese di agosto, Alfa Romeo propone una serie di aneddoti in tre puntate. Seconda parte: le prime vittorie.


In Alfa Romeo, la fortuna non è mai una strategia. Ma a volte un semplice simbolo, nato dalla superstizione, prende il volante di un'intera leggenda. Nel 1923, alla vigilia della Targa Florio , uno degli eventi più imperdibili della stagione motoristica, un pilota Alfa Romeo decise di dipingere un quadrifoglio sulla carrozzeria della sua auto. Il suo nome era Ugo Sivocci , e sapeva che tra le montagne della Sicilia, il confine tra genio meccanico e tragico destino poteva essere deciso da una sola curva.


Quell'anno, Sivocci scese in pista con la RL preparata dall'officina corse Alfa Romeo. Vinse, battendo Bugatti, Fiat e Diatto, e fece la storia assicurando alla casa milanese la prima grande vittoria internazionale. Il trifoglio verde divenne da allora molto più di un portafortuna: incarnava il respiro della vittoria.


Ma la leggenda è forgiata anche nella tragedia. Pochi mesi dopo, durante le prove del Gran Premio d'Europa a Monza, Sivocci perse la vita in un incidente al volante di un nuovo modello... che non presentava il trifoglio. Nacque la leggenda. Da quel momento in poi, tutte le auto da corsa Alfa Romeo avrebbero esibito il Quadrifoglio Verde , inscritto in un triangolo bianco per richiamare la forma originale del simbolo dipinto dal pilota.


Nel corso dei decenni, questo trifoglio non fu più riservato alle piste. Negli anni '60, adornò le versioni più sportive delle berline Giulia. In seguito, si espresse con orgoglio sui parafanghi della 33 Stradale , della 75 Turbo Evoluzione , della 155 V6 TI e persino sulla 147 e sulla 156 GTA . Ogni generazione trovò in esso una risonanza: la promessa di una maneggevolezza impeccabile, un motore esaltante e un'identità distintiva.


Oggi, il Quadrifoglio Verde non è un simbolo di marketing. È una dichiarazione di intenti. Sulle attuali Giulia e Stelvio Quadrifoglio Verde , continua a incarnare lo spirito delle grandi auto da corsa Alfa: un sottile equilibrio tra eleganza italiana e prestazioni senza compromessi.


Perché in Alfa Romeo non crediamo solo nella fortuna.

Crediamo nella precisione, nella passione e nel potere del simbolismo.

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