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Fca, Marchionne presenta il piano: 7 milioni di auto entro 2018

L’ad a Detroit illustra la road map del gruppo per i prossimi cinque anni: 
«Si realizza un grande sogno di integrazione». Il marchio Jeep arriverà
a produrre 1,9 milioni di vetture per il 2018. Chrysler passerà a 800 mila.
Il target di vendite per il marchio Fiat a livello globale nel 2018 è 1,9 milioni 
Maserati punta a triplicare le vendite. «Ferrari non è in vendita»

«Oggi é il primo giorno di una nuova vita per Fiat Chrysler Automobiles. Non apriamo un nuovo capitolo, cominciamo a scrivere un nuovo libro». Così il Ceo di Fca, Sergio Marchionne, apre ad Auburn Hills, in Michigan, i lavori per la presentazione del nuovo piano industriale del gruppo automobilistico fino al 2018. Un piano che porterà il nuovo colosso globale a produrre sette milioni di auto, arrivando al 2018 con l’utilizzo del 100% della capacità produttiva negli impianti in Italia e in Europa, oggi rispettivamente al 53% e al 66%.  


Un piano coraggioso, sostiene il manager italo-canadese, che sotto alcuni punti di vista rappresenta una rottura con il passato. In platea tutto lo stato maggiore di Fca, il gruppo guidato dal presidente John Elkann, per una giornata in cui il management svelerà i suoi programmi per i vari marchi - compreso il rilancio di Alfa Romeo attraverso la strategia “premium” - e la distribuzione dei nuovi modelli e degli investimenti negli stabilimenti produttivi, compresi quelli italiani. 

«È la prima volta - dice Marchionne - che Fiat e Chrysler si presentano come un’unica entità e da oggi il nuovo logo Fca entra ufficialmente in tutti i siti del gruppo Prima ancora di essere un piano industriale si realizza un grande sogno di integrazione culturale. I fattori di successo dell’integrazione sono stima, unione e conoscenza. Altre alleanze nel settore auto sono fallite perché non c’era una reale volontà di condivisione».  
Ad assistere alla presentazione sono stati invitati circa duecento analisti, un centinaio di giornalisti e rappresentanze sindacali di tutti i Paesi in cui Fca ha i suoi stabilimenti. Tra di loro anche Bob King, il leader uscente del potente sindacato americano dell’auto Uaw. 

«Oggi - annuncia ancora Marchionne, ricordano anche i 300 mila uomini e donne che lavorano per il gruppo - presenterò una squadra di leader. Sono dei sopravvissuti perché ne hanno viste di tutti i colori. Negli ultimi cinque anni abbiamo imparato a lavorare insieme e a fidarci l’uno dell’altro per un futuro comune e senza barriere nazionalistiche. Questo è molto più di un business plan, perché riflette le ambizioni degli uomini e delle donne di Fca. Viviamo in un mondo piatto dove non sei al sicuro a casa tua sei non sei in grado di competere con le altre realtà. Abbiamo fatto un progetto ambizioso perché la mediocrità non vale lo sforzo». 

E veniamo agli obiettivi dei diversi brand, a iniziare da Alfa Romeo (il più atteso), Fiat, Maserati, Ferrari e Jeep. Alfa Romeo lancerà 8 nuovi modelli fra il quarto trimestre 2015 e il 2018. Gli investimenti sono stimati in 5 miliardi di euro. Il responsabile del marchio, Harald Wester, apre la presentazione citando Enzo Ferrari e il suo amore per la casa del Biscione («Ho per Alfa la tenerezza di un primo amore, l’affetto puro di un bambino per sua madre»). Il manager tedesco stima un volume di vendite di 400 mila vetture nel 2018 a fronte delle 74 mila delle del 2013.  

In particolare nel quarto trimestre 2015 ci sarà il lancio di una vettura di segmento medio (il “C”), mentre fra il 2016 e il 2018 seguiranno vetture in quasi tutti i segmenti: due per quello “compact”, uno per il segmento medio e l’ammiraglia “full size”. Ci saranno inoltre due Suv (sport utility vehicle) e un modello non ancora precisato. «Abbiamo capito quello di cui avevamo bisogno - spiega Wester - ovvero resettare tutto, rivedere il paradigma e tornare alle nostre radici, al nostro Dna. Dobbiamo tornare ad Alfa Romeo. Così abbiamo iniziato e la 4C: è la perfetta incarnazione del Dna del brand».  

Il target di vendite per il marchio Fiat a livello globale nel 2018 è 1,9 milioni di auto vendute, in aumento rispetto all’1,5 milioni del 2013. Ad annunciarlo è il responsabile del marchio del Lingotto, Olivier Francois. In particolare, si prevede il raddoppio delle vendite al 2018 nell’area Nafta a 100 mila unità dalle 50mila del 2013. L’incremento maggiore è in Asia-Pacifico, con le vendite stimate raggiungere 300mila unità nel 2018 contro le 70 mila del 2013. Nell’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) le vendite sono previste stabili a circa 700 mila unità e in America Latina in aumento dalle 700 mila del 2013 alle 800 mila del 2018. Ampio il rinnovamento della gamma previsto. 

Fiat annuncia 8 nuovi modelli fra il 2014 e il 2018 nell’area Emea. Le nuove vetture sono la 500 X, che dovrebbe arrivare nel 2014; una berlina compatta nel 2015 e una non precisata “Specialty”, che dovrebbe essere lo spider compatto insieme a Mazda, la nuova “Barchetta”. Il 2016 sarà l’anno di una compatta due volumi, una station wagon compatta e una vettura del segmento “B”. Nel 2017 arriverà un Cuv (cross utility vehicle) e nel 2018 la nuova Panda. 
A presentare risultati e progetti del marchio Maserati tocca nuovamente a Wester. Il quale annuncia l’introduzione di sei nuovi modelli entro il 2018, con vendite più che quintuplicate a 75 mila auto nel 2018 dalle 15.400 del 2013. I modelli sono la coupè Alfieri, il suv Levante, le berline Ghibli e Quattroporte, una inedita Alfieri Cabrio e una nuova Granturismo. I ricavi sono attesi salire a oltre 6 miliardi di euro al 2018 contro gli 1,7 miliardi del 2013. 

Dell’argomento Ferrari si occupa direttamente Marchionne («Sono qui al posto di Luca Cordero di Montezemolo, che ha fatto un lavoro eccezionale nel posizionare Ferrari») che ne approfitta per affermare «categoricamente» che il Cavallino Rampante «non è in vendita». Cionondimeno il valore medio attribuito dagli analisti alla Ferrari è di circa 4,5 miliardi di euro. Secondo la personale valutazione dell’ad di Fiat Chrysler, però, la “Rossa” vale molto di più: almeno il doppio, 9 miliardi. Per Ferrari - afferma Marchionne - è stato deciso di mantenere un tetto ai volumi delle auto a 7 mila unità: una scelta ’’volontaria’’ per mantenere l’esclusività del brand. Secondo Marchionne i volumi potrebbero potenzialmente raggiungere le 10 mila vetture l’anno nel caso in cui aumentasse nei Paesi emergenti e nei mercati non tradizionali la popolazione a reddito alto. L’ebitda a 10 mila unità l’anno supererebbe il miliardo di euro. La strategia per il marchio è quella di lanciare un nuovo modello ogni anno, continuando a investire nella Formula 1. 

Uno degli architravi dello sviluppo di Fca sarà la Jeep. Il responsabile del marchio, Mike Manley, annuncia che l’iconico brand Usa punta a un target di 1,9 milioni di vendite annuali nel 2018, più del doppio rispetto alle 732.000 unità del 2013 (+160% rispetto al 2013). Non solo: Jeep è in corsa per centrare l’obiettivo di un milione di vendite nel 2014. A fine piano nello stabilimento italiano di Melfi saranno prodotte 200 mila Jeep Renegade l’anno. 

A spingere le vendite di Jeep nel 2014-2018 sarà l’America latina, con un aumento delle vendite del 50%, e l’Asia-Pacifico con un +45%. In Europa l’aumento delle vendite è previsto essere del 35% mentre nel Nafta del 10%. Gli stabilimenti di Jeep aumenteranno da 4 in un paese a 10 impianti in 6 paesi: gli stabilimenti non situati in Nord America produrranno 900 mila veicoli entro il 2018. La produzione globale di Jeep salirà del 138% a 1,9 milioni di unità nel 2018. La crescita di Jeep sara’ affidata a nuovi modelli e restyling: il Renegade che esordisce quest’anno; il “C Suv” nel 2016, anno del settantacinquesimo anniversario di Jeep, e, nel 2017, i nuovi Wrangler e Grand Cherokee. Nel 2018, infine, sarà la volta del Grand Wagoneer. 
Il marchio Chrysler, ha spiegato il responsabile Al Gardner, passerà invece dalle 350 mila vetture del 2013 a 800 mila nel 2018.  

FONTE: lastampa.it

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