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Alfa Romeo Giulietta potrebbe avere un erede nel 2029

Alfa Romeo starebbe lavorando ad un nuovo modello che si baserà sulla piattaforma STLA Small. Si tratterebbe di una vettura compatta da produrre a Pomigliano d'Arco (Napoli) dal 2029. Secondo le indiscrezioni, si tratta di un modello compatto che si posizionerà tra Alfa Romeo Junior e Tonale. Quindi si potrebbe trattare di un modello appartenente al segmento C. Una vettura compatta che andrebbe a colmare il vuoto lasciato con l'uscita di scena della Giulietta. Maggiori informazioni potrebbero arrivare già nelle prossime settimane. È, infatti, previsto un aggiornamento del "Piano Italia" da parte del gruppo Stellantis. Già alla fine del 2024, Stellantis aveva già annunciato l'arrivo di un modello inedito per Pomigliano. A Pomigliano, dal 2028, sarà installata la nuova piattaforma (STLA-SMALL), sulla quale è prevista la produzione di 2 nuovi modelli compatti. Nello stabilimento campano verrà rafforzato il presidio per la produzione delle vetture mass market con l’es...

Prototipo Lancia Strato’s Zero, un mito anticonformista del design italiano



Presentato al salone di Torino del 1970 e realizzato da Nuccio Bertone, su disegno di Marcello Gandini, il prototipo Lancia Strato’s Zero suscitò subito grande intresse per la sua linea rivoluzionaria. Si tratta di un veicolo perfettamente funzionante, alto appena 85 centimetri da terra. Sottoposto a un restauro completo nel 2000 è tornato al suo colore originale: il bronzo. Innovativo l’impiego della fanaleria: l’anteriore è caratterizzato da una fila di lampadine da 55 Watt mentre, sul posteriore, spicca una striscia di luci composta da 84 piccole lampadine. Rivoluzionari sono anche gli interni, come dimostrano i sedili quasi orizzontali e il quadro strumenti spostato a sinistra e impreziosito da un display in vetro acrilico verde. Il parabrezza si estende in alto offrendo un'ottima visuale anteriore e superiore. Il motore V4 da 1,6 litri da 115 CV, con due carburatori Solex a doppio corpo, prelevato da una Lancia Fulvia HF, e il sistema di scarico centrale a doppio terminale mettono in risalto l'anima sportiva del prototipo, dal quale poi sarebbe derivata l'iconica Lancia Stratos nelle versioni stradale e da corsa.


 

Lancia Stratos “calza come la tuta di un atleta, mettendone in mostra la muscolatura”

Nel 1971 debutta la versione definitiva della Lancia Stratos, con la sua futuristica forma a cuneo e il motore sei cilindri a V della Dino 246 Ferrari. Il frontale è affilato e il parabrezza inclinato ingloba il montante anteriore e prosegue nei vetri laterali. Il tetto scende verticalmente sul piccolo lunotto posteriore, che è avvolto dal grande cofano motore. Sul posteriore spiccano i fari rotondi e un alettone aggressivo. Nuccio Bertone, “papà” del prototipo, quando vide la versione finale della Lancia Stratos disse che “calza il pilota e il navigatore come una tuta con un atleta, mettendone in mostra la muscolatura”. Tutto in questa vettura è progettato per i rally, a partire da cofano e baule costituiti da due leggeri gusci, comprensivi dei rispettivi parafanghi, con un’apertura ampia per un rapido intervento durante le gare. All’interno due posti secchi e solo due vani per i caschi da corsa, anche della versione stradale. Il cosiddetto “colour blocking” degli interni crea continui giochi di contrasti attraverso l'utilizzo dei colori primari. La Lancia Stratos HF Gruppo 4 ha vinto tre volte consecutive il Rally di Monte Carlo, due titoli Mondiale Costruttori (1975 e 1976) e due titoli Europeo Piloti, oltre alla vittoria di Sandro Munari nel 1977 alla Coppa Mondiale FIA Piloti Rally. Dalla stagione sportiva 1975, ha indossato i colori bianco e verde dello sponsor Alitalia, una delle livree più belle del Motorsport.

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