La Lancia Fulvia Concept: L'Occasione Mancata del Rilancio
Nel 2003, al Salone dell'Automobile di Francoforte, Lancia presentò un prototipo che fece sognare appassionati e addetti ai lavori: la Lancia Fulvia Coupé Concept. Disegnata dal Centro Stile Lancia, la vettura era un omaggio moderno e fedele alla celebre Fulvia Coupé degli anni '60 e '70, un'icona di stile e successi sportivi.
Un'eredità Rispettata e Innovata
Il Concept Fulvia manteneva le proporzioni essenziali e le linee pulite e affascinanti del modello storico, reinterpretandole con un tocco contemporaneo. Il design, opera tra gli altri di Flavio Manzoni (oggi Direttore del Centro Stile Ferrari, all'epoca in Lancia), era caratterizzato da una carrozzeria compatta, un cofano lungo e una coda tronca, con un frontale che riprendeva l'inconfondibile calandra Lancia. Sotto il cofano, era previsto un motore 4 cilindri da 1.8 litri con variatore di fase, capace di erogare circa 150 CV, abbinato a un cambio manuale a 5 marce e alla trazione anteriore, poggiando sulla piattaforma della Fiat Barchetta.
L'entusiasmo per il concept fu immediato e palpabile. La stampa specializzata ne tessé le lodi, vedendo in essa il potenziale "modello di nicchia" capace di risvegliare l'orgoglio e l'immagine sportiva di un marchio in difficoltà.
Perché Non è Stata Prodotta?
Nonostante l'accoglienza calorosa e l'interesse del mercato, la Lancia Fulvia Concept non arrivò mai alla produzione in serie, rimanendo confinata allo stadio di prototipo. I motivi principali di questa "occasione mancata" sono da ricercare nelle contingenze economiche e nelle strategie aziendali del Gruppo Fiat (allora proprietario di Lancia) di quel periodo:
* Risorse Economiche Limitate: All'inizio degli anni 2000, il Gruppo Fiat attraversava una fase di profonda crisi finanziaria e di riorganizzazione. Le risorse economiche erano limitate e concentrate sul rilancio dei marchi e dei modelli considerati prioritari e con un maggiore potenziale di volume di vendita. Un modello sportivo di nicchia come la Fulvia Concept, per quanto affascinante, non rientrava in queste priorità.
* Costi di Produzione e Ritorno Economico Incerto: Sebbene basata sulla Fiat Barchetta per contenere i costi, la produzione di un modello a basso volume con un design così specifico e una meccanica dedicata (se si fosse voluto differenziarla significativamente dalla Barchetta) avrebbe richiesto investimenti che l'azienda riteneva troppo elevati rispetto al ritorno economico stimato, giudicato incerto in un segmento di mercato, quello delle coupé accessibili, già in fase di declino.
* Incertezza Strategica del Marchio Lancia: In quel periodo, la direzione strategica di Lancia era in costante evoluzione e non ben definita. Il marchio era in una fase di transizione e l'investimento su un'icona sportiva, seppur desiderato da parte della dirigenza Lancia di allora (come Luca de Meo, oggi CEO del Gruppo Renault), non trovò il sostegno necessario ai vertici del Gruppo Fiat.
* Meccanica Considerata "Obsoleta": Secondo alcune fonti, la meccanica di base (derivata dalla Fiat Barchetta e dalla Punto) e in particolare l'architettura a trazione anteriore con il motore 1.8 litri, sarebbe stata considerata non sufficientemente moderna o "premium" per sostenere il prezzo e il prestigio del marchio Lancia nel lungo periodo.
In sintesi, la Lancia Fulvia Concept del 2003 fu vittima delle ristrettezze finanziarie e di una strategia aziendale che non vedeva nella produzione di un modello di nicchia l'impiego più efficace e sicuro delle poche risorse disponibili. È rimasta uno dei più grandi rimpianti dell'automobilismo italiano, un bellissimo esercizio di stile che avrebbe potuto rappresentare un punto di svolta per il rilancio emotivo e sportivo di Lancia. Oggi, il prototipo è conservato presso l'Heritage Hub di Stellantis a Torino.
