Ha appena vinto il Gran Premio più importante della sua carriera, quello che ha visto Fiat-Chrysler tagliare il traguardo di una fusione che completa dieci anni di lavoro. Ma adesso, invece di festeggiare ai box, Sergio Marchionne prende la guida della Ferrari e si rimette in gioco con un messaggio chiaro: «Vincere in pista fa parte del DNA della casa; lavoreremo come dannati per questo». Dunque la vittoria «in pista» è ciò che il Ceo del gruppo vuole ottenere dalla Ferrari. Perché, se non è un caso che il Cavallino sia oggi il brand più forte del mondo, l’oggetto del desiderio per il quale tycoon, principi e miliardari si mettono disciplinati in fila dal concessionario, questo avviene in buona parte per la sua reputazione sportiva. E se un Gran Premio perso o vinto non fa certo la differenza in termini di vendite, sei anni di fila senza strappare un titolo, rischiano alla lunga di appannare il marchio che si nutre anche di una lunga serie di successi. Purtroppo passati. È questo