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Visualizzazione dei post da settembre, 2023

Fiat Punto Prima serie (1993 – 1999)

La storia di Fiat Punto (progetto 176) parte dal lontano 1993 quando viene presentata in anteprima alla stampa presso il Lingotto di Torino (31 agosto) e poi al grande pubblico in occasione del Salone di Francoforte (7 settembre), segnando l'inizio di una nuova generazione di compatte Fiat. Disegnata da Giorgetto Giugiaro, la nuova vettura raccoglie il testimone della Uno con il preciso obiettivo di ripetere il suo straordinario successo: infatti, in tutta Europa e per dieci anni consecutivi, la Uno è sempre stata la vettura più venduta nel segmento B e ha riscosso entusiastici giudizi da parte della stampa internazionale. Un traguardo ambizioso, quindi, ma la Fiat Punto non tradisce le aspettative: nel 1995 viene incoronata "Auto dell'Anno" e dal 1994 al 1997 registra uno straordinario apprezzamento del pubblico europeo. Per produrla viene addirittura realizzato un nuovo stabilimento a Melfi (Potenza) che, fin dall'inizio, si segnala come uno dei siti industriali

Heritage celebra i 30 anni della mitica Fiat Punto

Prodotta in oltre nove milioni di unità fino al 2018 e in tre generazioni, la Punto ha dominato il segmento B per 25 anni, stabilendo nuovi standard in termini di design, sicurezza e comfort. La produzione della prima serie (1993-1999) iniziò con tecnologie avanzate che diedero il via alla "fabbrica integrata". Per costruirla venne realizzato un nuovo stabilimento a Melfi (Potenza). Incoronata "Auto dell'Anno 1995", la Punto è stata realizzata anche in versione cabrio da Bertone. La seconda serie (1999-2010) venne lanciata in occasione del Centenario della Fiat segnando un importante passo avanti rispetto alla precedente generazione in termini di design e innovazione. È stata la prima compatta a introdurre la tecnologia "Common Rail" e numerose novità nel segmento, come il cambio elettronico Speedgear e il servosterzo elettrico Dualdrive con modalità City. Nel 2005 è la volta della terza generazione, la "Grande Punto" che presenta dimensioni

Lancia Rally 037 Gr. B (1983)

Nei primi anni Ottanta il campionato rally più popolare è quello del Gruppo B. All’Abarth viene affidato il compito di predisporre la nuova vettura da schierare in questa categoria, la Lancia Rally. L' auto è conosciuta dai più con il nome di 037, che deriva dalla sigla di progetto assegnatale in Abarth:  SE 037. L’Ing. Lampredi dell’Abarth elabora il quattro cilindri bialbero portandolo a due litri e dotandolo di un compressore volumetrico che migliora le prestazioni ai bassi regimi, soluzione molto utile nei rally. Partendo dalla scocca della Beta Montecarlo Pininfarina modella una carrozzeria di grande fascino, che è anche un capolavoro d’ingegneria orientato verso la robustezza e la rapidità di manutenzione. Con l’intelligente progettazione che consente di risparmiare tempo prezioso in gara e con la grande efficienza della squadra corse Abarth il miracolo si compie. Mentre si fanno largo le vetture a trazione integrale la Lancia Rally con la sola trazione posteriore e la guida

Fiat 131 Abarth Rally (1976)

A metà degli anni ’70 l’entusiasmo del pubblico italiano per i rally non si placa malgrado la crisi petrolifera. La 124 Abarth Rally, che tanto bene si è difesa per quattro stagioni, comincia a sentire i suoi anni, e si rende necessario schierare una nuova arma nel campionato mondiale. Strategie di marketing convincono i manager del Gruppo a far costruire al reparto corse dell’Abarth una vettura vincente basandosi non più su un'auto sportiva, bensì su una berlina da famiglia, in modo da incrementare le vendite. Nasce così la Fiat 131 Abarth Rally, che ha le forme della tranquilla tre volumi prodotta a Mirafiori ma che in realtà è una vera e propria belva da corsa. Sotto la guida del Direttore Sportivo Daniele Audetto e condotte dai migliori piloti dell’epoca, le “131 Abarth” dominano le scene mondiali: con 18 vittorie assolute, cinque triplette e due doppiette conquistano tre Mondiali Costruttori - nel 1977, ’78 e ’80 - e due titoli Mondiali Piloti, con Alén nel 1978 e Röhrl nel 19

Fiat 124 Abarth Rally (1972)

Alla fine degli anni ‘60 sono i piloti privati a spingere Fiat ad avvicinarsi ai rally: la 124 Sport Spider si rivela una vettura particolarmente adatta alle corse, per la robustezza strutturale e l'equilibrata distribuzione dei pesi. Nel frattempo le officine Abarth di Corso Marche a Torino sono diventate il reparto corse di Fiat. Lì vengono elaborate diverse evoluzioni, schierate con successo nelle competizioni della stagione 1972: le 124 vincono 11 delle 21 gare disputate e si aggiudicano il Campionato Europeo Rally. La versione stradale, creata per ottenere l’omologazione nel Gruppo 4, esordisce al Salone di Torino del novembre 1972, è dotata di hard top ed è priva di paraurti. La scelta di dipingere i cofani anteriore e posteriore in nero opaco - per evitare fastidiosi riflessi al pilota - diventa la "firma" estetica che contraddistingue la 124 Abarth. La vettura viene schierata ufficialmente da Fiat nelle competizioni fino al 1975, raccogliendo molti successi: tra q

Autobianchi A 112 Abarth 58 CV (1971)

Presentata al Salone di Torino nell'ottobre 1971, l’Autobianchi A112 Abarth è la prima "creatura" successiva all'acquisizione della Casa dello Scorpione da parte del Gruppo Fiat, e nasce per contrastare l'egemonia delle Mini Cooper nel mercato delle utilitarie sportive. La A112 si posiziona più in alto della concorrente inglese per abitabilità e qualità delle finiture, ma occorre migliorarne le prestazioni. LA "cura" Abarth raggiunge lo scopo. La cilindrata viene aumentata da 903 a 982 cc, e la potenza cresce da 42 a 58 cavalli. Oltre alle prestazioni sensibilmente migliorate, anche gli interni sono più sportivi, con sedili avvolgenti, volante in pelle e cruscotto ricco di strumenti. La piccola Abarth si rivela subito un enorme successo. Nel ’75 un nuovo motore porta la potenza da 58 a 70 cavalli. L’impiego sportivo è nei rally dove nasce il popolare Trofeo A112 per far crescere i piloti nazionali. La produzione termina nel 1985  dopo oltre 121mila esemp

Fiat Abarth OT 1300-124 Coupé (1966)

Con la sigla OT Abarth inizialmente definisce le sue creature “Omologate Turismo” cioè costruite per correre e vincere nella Classe Turismo. In realtà questa iconica sigla definisce anche prototipi e vetture in serie limitata che corrono in altre categorie. La maggior parte delle Abarth OT nascono tra il 1964 e il 1966. Trasformando le Fiat 850 berlina Abarth produce la OT 850 e l’evoluzione OT 1000. Trapiantando un inedito motore bialbero, sempre sulla carrozzeria 850 berlina nasce la potente OT 1600. Partendo dalla Fiat 850 coupé, Abarth realizza la OT, offerta in diverse cilindrate come la "sorella" berlina:  la versione con motore da un litro prende il nome di OTS 1000. La coupé evolve ancora nell’OT 2000 e con il motore della 1000 Radiale (su scocca della Fiat 600) nasce la OTR 1000 Coupé. Trapiantando la versione trasformata del motore della Fiat 124 nella Fiat 850 coupé nasce l’OT 1300/124. Nomi e sigle simili che evidenziano la grande creatività orientata all’innalzam

Fiat Abarth 2200 Coupé Allemano (1959)

Alla fine degli anni ’50 Carlo Abarth decide di affiancare all'attività di elaboratore e costruttore di auto da competizione una piccola produzione di vetture stradali Gran Turismo. Come da tradizione, le nuove Abarth nascono intorno a motori di serie elaborati dalla Casa dello Scorpione. Tra le diverse GT prodotte, le più amate dallo stesso Carlo Abarth sono quelle sviluppate partendo dal motore a 6 cilindri in linea della Fiat 2100. Dalla matita di Giovanni Michelotti escono le 2200 in versione Coupé e Cabriolet, entrambe prodotte dalla carrozzeria torinese Allemano.  Con l’avvento - nel 1961 - della Fiat 2300, Abarth porta la cilindrata delle sue GT a 2400 cc. Per la linea della nuova coupé richiede due diversi studi ai carrozzieri Ellena e Allemano. Poi affida la produzione a quest'ultimo, selezionando però elementi stilistici provenienti da entrambe le proposte creative. L’Abarth 2400 Coupé diventa la sua vettura di tutti i giorni, così amata da essere esposta al Salone di

Fiat Abarth 850 TC Gruppo 2 (1968)

Le elaborazioni Abarth più famose si sviluppano intorno alla Fiat 600. Le vincenti 750 si evolvono nel 1961 nell’Abarth 850 TC (Turismo Competizione), realizzata partendo dalla 600D. L’Abarth completa l’assemblaggio delle vetture fornite dalla Fiat con le parti meccaniche prodotte internamente. Le 600 elaborate da Abarth cambiano aspetto: sotto e poi al posto del paraurti anteriore compaiono i radiatori dell'olio, e per raffreddare ulteriormente i motori sempre più potenti il cofano posteriore viene mantenuto aperto con delle staffe. I successi in pista non tardano a venire, in particolare nelle massacranti gare di durata. Nel 1961, in seguito alla vittoria di classe conquistata alla 500 chilometri sul più famoso circuito tedesco nasce una versione commemorativa ulteriormente potenziata: è la Fiat Abarth 850 TC Nürburgring. L’evoluzione porta alla nascita dell’Abarth 1000 con motore di 982 cc, ma la versione più potente è quella con valvole radiali nota come "TCR", che su

Fiat Abarth 695 (1964)

La Fiat 600 non è l'unica "piccola" Fiat a sucitare l'interesse di Abarth: a partire dal 1957 la Casa dello Scorpione si dedica anche alla Nuova 500. Carlo Abarth ne elabora il motore, e nel febbraio 1958 una 500 dotata di carrozzeria Fiat e di un motore preparato corre ininterrottamente per 7 giorni e 7 notti sull'anello dell'alta velocità di Monza, concludendo la sua maratona a una media di oltre 108 km/h. Nel 1963 nasce la Fiat Abarth 595, realizzata prima sulla base della 500 D e poi - dal ’65 fino al ‘71 - su quella della 500 F incrementando la cilindrata a 595 cc.  L’approccio è analogo a quello della 600: Fiat fornisce vetture quasi complete sulle quali l’Abarth monta le sue parti modificate, molti elementi meccanici e qualche dettaglio degli interni come il cruscotto e il volante. Nel 1964 viene presentata la versione potenziata 595 SS e quelle a cilindrata ancora maggiorata, la 695 e la 695 SS. L’ulteriore evoluzione del 1965 è l’Abarth 695 SS Assetto

Fiat Uno (1983)

Uno, tutto il resto è relativo. Così termina lo spot di lancio della Fiat Uno che conia i neologismi: comodosa, sciccosa, risparmiosa e scattosa, che ben sintetizzano i concetti base della berlin "piccola" a 2 volumi presentata nel 1983 alla stampa internazionale a Cape Canaveral. Nasce col motore della 127 la Uno 45, affiancata dalle 55, 60 e 70: le diciture indicano i CV di potenza dei vari motori; la 70 è disponibile anche in versione Selecta, col cambio automatico. La carrozzeria è offerta a 3 o 5 porte negli allestimenti normale ed S e, sempre nell'83, viene lanciata anche la Uno Diesel.  Dal 1985 arrivano il motore Fire, la Uno Turbo e la Uno Turbo Diesel, mentre la più sciccosa è la 70 SX con gli interni in Alcantara. Il Trofeo Uno Turbo diventa la fucina per scovare nuovi talenti dei rally, da Alex Fiorio a Piero Longhi. Nel 1989 debutta la 2a serie che riprende gli stilemi della Tipo, da cui eredita alcuni motori. La produzione termina nel 1995, da 2 anni c'è

Fiat Panda 30 (1980)

Nel 1980 - con la collaborazione del team di Giorgetto Giugiaro - Fiat cura la progettazione di una vettura che sostituisca 126 e 127. Nasce così la Panda, in due versioni: la 30 con l’evoluzione del motore della 126 e la 45 con quello della 127. Utilitaria essenziale e squadrata, è capace in soli 3,38 metri di ospitare 5 persone: compatta fuori ma grande dentro. Paraurti avvolgenti, alta fascia protettiva, ampia superficie vetrata, estremamente funzionale in ogni dettaglio, persino nel divano posteriore che si trasforma in letto, culla o amaca.  Nell’82 s'impreziosisce con la versione Super e nell’83 compare l’inarrestabile 4x4, capace di arrampicarsi ovunque. Dopo 1 milione e mezzo di Panda vendute si rinnova il parco motori, con due unità della famiglia Fire: il mille della Uno e un 769 cm3 - affiancati da un 1,3 diesel. Il successo della 1a serie dura oltre vent’anni, fino alla nascita nel 2003 della 2a e nel 2012 della  3a.

Fiat Dino 2400 Coupè (1972)

Al Salone di Torino del 1966 debutta la Dino Spider, vettura nata dalla matita di Pininfarina intorno a un sofisticato 2 litri V6  di produzione Ferrari. La Casa di Maranello stringe un accordo con Fiat per la fornitura dei propulsori, che le permette di omologare rapidamente il motore per utilizzarlo in Formula 2.  Il nome - del motore e della vettura - è quello del figlio di Enzo Ferrari, Alfredo detto Dino, che ha collaborato alla progettazione del V6 ma è prematuramente scomparso.  Pochi mesi dopo, al Salone di Ginevra del ’67, arriva la versione Coupé disegnata e prodotta da Bertone: ha il passo più lungo e porta 4 persone. Il successo è notevole, così nel 1969 ancora a Torino esordisce la 2a serie dei due modelli. Il motore cresce a 2,4 litri e compare il retrotreno a ruote indipendenti dell'ammiraglia Fiat 130, più adatto alle maggiori prestazioni delle Dino 2400. Oltre che per le Fiat Dino e la Ferrari Dino 246, il 2,4 verrà in seguito utilizzato per equipaggiare la vincent

Abarth 595: Sessant'anni della “piccola ma cattiva”

Svelata a settembre e presentata ufficialmente al pubblico al Salone di Torino del 1963, la Fiat-Abarth 595 conquistò subito pubblico e stampa. Ora disponibili in due modelli e livelli di potenza, Abarth 595 e Abarth 695, offrono prestazioni da brivido, uno scarico ruggente, uno stile irriverente e audace e, naturalmente, divertimento di guida. In occasione dell’anniversario e per tutto il mese di ottobre, sulle Abarth 695 in pronta consegna verrà offerto gratuitamente nel prezzo della vettura, il “pack competizione” del valore di 2.500 euro.   Sessant'anni fa, nel settembre del 1963, Carlo Abarth presentava al mondo la Fiat-Abarth 595. Basata sulla Fiat 500 D, modello che aveva avuto sempre più successo a partire dal 1961, la nuova Fiat-Abarth 595 prese il nome dalla sua cilindrata, che era stata aumentata grazie ad un lavoro sui cilindri e sui pistoni e sui loro materiali completamente nuovi. Si differenziava dalla Fiat 500 D all'esterno per la sua accattivante griglia anteri

Fiat Nuova 500 (1957)

Nel 1957 Fiat presenta la Nuova 500, che ha il compito di sostituire la Topolino. Adeguata alle nuove tecnologie della fortunata 600, con scocca portante e motore posteriore a sbalzo, la 500 è dotata di un compatto 2 cilindri raffreddato ad aria, una novità per Fiat. Il successo non è immediato, forse perché la 600 va a gonfie vele, ma qualche aggiustamento alle dotazioni e al listino aiuta a far decollare le vendite di quella che diventa la superutilitaria per tutti. La 500 offre molte versioni: Normale ed Economica, poi Sport, Trasformabile, Tetto apribile, America ma anche Giardiniera o Commerciale, un minifurgoncino molto versatile. Prosegue inarrestabile il successo, vengono così prodotte nuove versioni via via più evolute: la “D” nel 1960; la “F” nel ’65; la “L” nel ’68 fino all’ultima “R” prodotta dal 1972 al ’75 già in concomitanza con l’erede 126. Un successo che sfiora i 4 milioni di vetture.

Fiat 600 (1956)

Con la presentazione della 600 al Salone di Ginevra del 1955 inizia l’opera di motorizzazione di massa che la Fiat realizzerà con le sue utilitarie lungo tutti gli anni Cinquanta e Sessanta. La prima 600 berlina ha le 2 porte con apertura controvento, 4 posti e il motore - da 633 cc -  posizionato posteriormente a sbalzo. Il successo supera le aspettative: l’ottimo rapporto qualità-prezzo trasforma la 600 in una best seller e la fabbrica sforna 1000 esemplari al giorno.  Accanto alla berlina c’è la Trasformabile con tetto in tela e la Multipla, con una nuova carrozzeria che posiziona a sbalzo il volante creando così 3 file per ospitare fino a 6 persone: diventa il taxi delle città italiane. Dopo le prime 3 serie nel 1960 arriva la 600D con cilindrata e potenza incrementate (767 cc per 29 CV); poche la modifiche alla carrozzeria: la più sostanziale riguarda le porte, incernierate anteriormente dal 1964.  La vettura resta in produzione fino al 1969 e diventa la prima Fiat ad essere prodo

Alfa Romeo 8 C Competizione – Nostalgia Abbagliante (2007)

  Lo spirito della mitica 33 Stradale in termini di estetica è più che evidente nella 8C Competizione, nonostante gli anni che le separano e le loro diverse architetture. La 8C Competizione è una supercar che segue un layout motore anteriore-trazione posteriore, con potenza trasferita attraverso un transaxle montato anteriormente. La presentazione del prototipo 8C Competizione al Salone di Ginevra 2003 non lasciò nessuno indifferente, costringendo sostanzialmente il marchio a portare avanti una produzione limitata del modello disegnato dall'allora capo del Centro Stile Alfa Romeo, Wolfgang Egger. Nello stabilimento Maserati di Modena furono costruiti solo 500 esemplari - come accadrà qualche anno dopo con la 4C - e l'auto è un misto di componenti esotici. Il telaio proveniva dalla Dallara, l'impianto frenante ispirato alla Formula 1 era firmato Brembo, mentre Sparco realizzava gli splendidi sedili in fibra di carbonio rivestiti in pelle. Un altro punto che ha pienamente giu

Alfa Romeo SZ/RZ (1989)

La SZ è stata progettata per attirare l'attenzione e non l'ha nascosta. Bassa, con una forma a cuneo e una linea estremamente alta nel profilo che separa le superfici vetrate da quelle metalliche (linea di cintura), la SZ è stata il risultato di un ambizioso programma intitolato ES30 ("Experimental Sportcar 3.0 liter"). La produzione del modello, il primo ad essere realizzato con sistemi CAD/CAM (computer aided design/manufacturing), fu affidata alla carrozzeria Zagato, da cui il nome definitivo SZ (Sprint Zagato). La carrozzeria in composito ospitava il mitico V6 “Busso” che equipaggiava anche la 75 3.0i Quadrifoglio Verde del 1987. Per l'occasione la potenza era di 207 cavalli, che arrivavano alle ruote posteriori tramite un cambio a 5 marce montato anteriormente al retrotreno. La produzione totale di quasi 1. 000 unità includevano anche l'altrettanto speciale e più rara RZ (Roadster Zagato). Le SZ/RZ sono davvero considerate delle supercar, non solo per le

Alfa Romeo 33 Stradale - Definire la bellezza (1967)

La storia della 33 Stradale inizia anche attraverso le corse. La famiglia "33" nasce a metà degli anni '60 con l'obiettivo di dominare le corse. Nel tempo ha acquisito molti membri, la maggior parte dei quali corridori purosangue, mentre una serie di prototipi ha evidenziato l'adattabilità del modello, ma anche la creatività dei progettisti. La 33 Stradale è stata senza dubbio l'esemplare più elegante e di classe della famiglia, con la sua presentazione nell'agosto del 1967 accattivante come nient'altro presentato nel mondo automobilistico fino a quel momento. Il suo design magistrale è la creazione di Franco Scaglione da Firenze, che ha usato tutta la sua conoscenza tecnica e l'audacia estetica. Il risultato è un vero capolavoro di stile, prestazioni aerodinamiche e funzionalità. La 33 Stradale è anche tecnologicamente innovativa, poiché per la prima volta su una vettura stradale le porte si aprivano verso l'alto, consentendo un più agevole ac

IN GRECIA ARRIVA IL FIAT ECO BONUS

Con il programma promozionale FIAT ECO BONUS che offre un vantaggio di 1.200 euro, la Panda Hybrid parte indicativamente da 14.590 euro e la 500 da 15.300 euro. I due modelli sono alimentati da un sistema ibrido leggero intelligente, efficiente e civilizzato con una potenza di 70 CV. Ci sono vetture in pronta consegna e al programma si affianca la garanzia di 5 anni (o 200.000 km) che copre tutte le Fiat. La nuova campagna promozionale “FIAT ECO BONUS” che accompagna le city car elettrificate del brand rende FIAT Panda Hybrid e FIAT 500 Hybrid più attraenti che mai. Offrendo un vantaggio di 1.200 euro, la promozione fa sì che il listino parta indicativamente da 14.590 euro per la Panda e da 15.300 euro per la 500 Hybrid. Sono disponibili vetture dall'iconica 500 con il suo stile unico, diventata ormai leggenda, alla versatile e pratica Panda che raccoglie elementi di modelli più grandi per soddisfare tutte le esigenze quotidiane. Tieni presente che il prezzo include una garanzia di

FIAT al secondo posto nel Great Showroom Test

L'alta qualità del servizio clienti è stata apprezzata Il marchio Fiat si è classificato al secondo posto nel Great Showroom Test . Il Great Showroom Test è stato organizzato dalla redazione di "Auto-Świat" per la ventesima volta. I mystery shopper hanno visitato un totale di 339 showroom in rappresentanza di 25 marchi. Nello studio di quest'anno il marchio FIAT si è classificato al secondo posto, con un punteggio totale del 93,7%. Gli auditor hanno valutato positivamente l'organizzazione dello showroom (99%), il servizio clienti (92%) e i test drive (98,4%). La promozione ai vertici di questo studio è la prova del lavoro costante dei rappresentanti del marchio FIAT per migliorare gli standard di servizio al cliente e la grande attenzione alle sue esigenze. Per la ventesima volta la redazione della rivista "Auto Świat" ha organizzato un sondaggio nazionale sul lavoro degli autosaloni dei principali produttori presenti sul nostro mercato. Il Great Store T

Alfa Romeo Montreal - Futurismo e performance (1970)

La Montreal è un esempio unico nella storia delle supercar Alfa Romeo, in quanto non nasce dalla ricerca delle massime prestazioni, ma da un altro ambito in cui il marchio eccelle: lo stile. Nel 1967, all'Esposizione Internazionale di Montreal, gli organizzatori scelsero l'Alfa Romeo tra tutti i produttori per creare un'auto che esprimesse "la più alta aspettativa dell'uomo moderno nei confronti dell'automobilismo". Nello studio di Bertone, ancora genio del Design, l'allora 29enne Marcello Gandini progettò una coupé bassa, elegante e aerodinamica. L'originalità del design era in gran parte dovuta alla griglia anteriore bassa e al cofano che copriva parzialmente i fari sotto una serie di "ciglia", che tra l'altro miglioravano le prestazioni aerodinamiche. Il parabrezza fortemente inclinato, le portiere a forma di “L” e le sei prese d'aria sui montanti posteriori sono stati alcuni degli elementi di design che sono diventati una vera

Milioni di automobilisti disposti a parcheggiare a quasi un miglio dalla destinazione prescelta per evitare il parcheggio parallelo; la metà ammette di soffrire di fobia parallela

In media, gli automobilisti sono disposti a parcheggiare a quasi un miglio di distanza – o a 20 minuti a piedi – dalla loro destinazione per evitare il parcheggio parallelo Il personaggio televisivo Jamie Laing afferma che eviterà il parcheggio parallelo "a tutti i costi" poiché quasi la metà (44%) degli automobilisti ammette di aver paura della manovra di parcheggio Gli uomini sono due volte più sicuri delle donne nel parcheggio parallelo Rivelate le migliori e peggiori regioni del Regno Unito per il parcheggio parallelo: Yorkshire e Humber in cima alla lista, i londinesi all'ultimo posto In totale, gli inglesi sborsano oltre 1,5 miliardi di sterline a causa degli ostacoli al parcheggio FIAT collabora con Driving School TV per lanciare la Guida al parcheggio parallelo, con Jamie Laing, [https://www.fiat.co.uk/news/parallel-parking] per aiutare gli automobilisti a padroneggiare l'abilità Londra: Milioni di automobilisti sono così agitati dalla prospettiva di un parche

Salone dell'automobile di Lione 2023

Alfa Romeo e Fiat saranno a Lione, dal 28 settembre al 2 ottobre 2023. Alfa Romeo : il marchio Premium presenterà la sua gamma completamente rinnovata con le Nuove Giulia e Stelvio oltre al SUV Tonale nella sua inedita versione ibrida plug-in, che completa l'offerta Tonale, il modello con cui il marchio ha fatto il suo ingresso nel mondo dell’elettrificazione. FIAT: il marchio continua la sua azione a favore della mobilità urbana e sostenibile, presentando per la prima volta in Francia la Nuova Fiat 600e . Disponibile al lancio in due versioni completamente elettriche, Nuova Fiat 600e La Prima e Fiat (600e) RED. Dal 2024 sarà disponibile anche il 1.2 Hybrid. Inoltre in Francia, Fiat estende il bonus ecologico di 7.000 euro a tutti gli acquirenti della Nuova 500 elettrica (indipendentemente dal reddito), permettendo loro di guidare una 500 elettrica a soli 99 euro al mese.

Fiat 127 (1971)

La Fiat 127 viene presentata nel 1971 e riscuote subito successo per la linea moderna e innovativa della carrozzeria, specie nella parte posteriore. Trazione anteriore, 2 volumi e 2 porte: la 127 è compatta e brillante, subito apprezzata non solo dalle famiglie ma anche dai giovani. In tre anni la produzione sorpassa il milione di esemplari. Al primo motore da 903 cm3 - evoluzione di quello della precedente Fiat 850 - viene in seguito affiancato un 1050 e poi un compatto 1,3 diesel. È tra le prime Fiat prodotta massicciamente in più Paesi e continenti, e riscuote numerosi premi internazionali. Nascono così allestimenti diversi, compare il portellone, la versione a 5 porte, la station wagon Panorama, la Rustica in stile "off road" e soprattutto la 127 Sport 70 HP. Le vendite europee terminano nel 1987, quando già primeggia la Fiat Uno, dopo tre serie e l’ultima versione “unificata”, che negli stabilimenti argentini continua a essere prodotta fino a fine anni Novanta. In tutto

Alfa Romeo 75 (1985)

Lanciata nel 1985, in occasione del 75° anniversario del marchio, la 75 sarà l’ultima berlina Alfa Romeo a trazione posteriore fino all’avvento della nuova Giulia nel 2015, per questo i fedelissimi del Biscione le hanno sempre attribuito un ruolo particolare. Il profilo a cuneo con il muso abbassato e grintoso viene ben accolto dal pubblico che presto s’innamora delle spettacolari forme della Turbo Evoluzione, a cui si uniscono eccellenti qualità tecniche in pista. Il cuore Alfa si esalta non solo tra i cordoli, in particolare con la vincente versione IMSA che alla fine degli anni ’80 domina due edizioni del Giro d’Italia automobilistico, competizione che unisce le corse su pista al mondo dei rally.

Alfa Romeo Alfetta (1972)

L’erede di Giulia e 1750 prende il nome delle vincenti F1 degli anni ’50 soprannominate Alfetta. È una berlina sportiva che rispecchia le linee degli anni ’70 piuttosto squadrate, prive di nervature con la coda alta e un ampio e luminoso abitacolo. Presentata nel 1972 con la caratteristica calandra Alfa con quattro fari tondi viene, due anni dopo, affiancata dall’aerodinamica e affascinante Alfetta GT disegnata da Giugiaro. Sono gli anni della crisi petrolifera ma le Alfa non perdono grinta e vincono ancora per la gioia dell’affezionato pubblico. Le Alfetta GTV V6 2.5 dominano, dal 1982 all’85, il Campionato Europeo Turismo, conquistando anche il Campionato britannico e francese oltre ad essere spesso impiegate anche nei rally e nelle corse in salita. Dopo oltre 475.000 esemplari termina nel ’84 la produzione della berlina, mentre saranno oltre 137mila le GT e GTV prodotte fino al 1985.

Alfa Romeo Alfasud (1971)

Agli inizi degli anni ’70 l’Alfa s’avvicina al mercato delle berline medio-piccole con un’innovativa due volumi a trazione anteriore. Prodotta nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, l’Alfasud spicca per le qualità tecniche: dal compatto motore boxer ai potenti quattro freni a disco. Al motore 1,2 si affianca la versione “ti” e la cilindrata cresce a 1,3 fino a 1,5, mentre alla carrozzeria 4 porte si affianca la più sportiva 2 porte. Nel 1976 arriva la versione coupé: l’Alfasud Sprint. Condivide pianale e meccanica delle berline ma ha linee più sportive e affusolate che l’avvicinano all’Alfetta GT, tutte uscite dall’estro di Giugiaro. Le berline vengono prodotte in tre serie fino al 1984, mentre le Sprint fino al 1989. Nel 1976 nasce il trofeo monomarca Alfasud ti mentre nell’87 le monoposto Formula Alfa Boxer sono spinte dai motori di derivazione Alfasud.

Alfa Romeo 33 Stradale (1967)

Dalla voglia di vincere nella categoria Sport Prototipi nasce, negli anni 60, il “Progetto 33” che produrrà una tra le Alfa più vincente di tutti i tempi. Pochi esemplari in continua evoluzione e dieci anni di successi: dalla 33/2 che vince all’esordio alla 33/2 Daytona che conquista il Mondiale nel 1968; dalla 33/3 che dominando 8 gare su 9 si aggiudica il titolo nel 1971 alla 33 TT 12 col boxer 12 cilindri che vince il Mondiale nel 1975; dalla 33 TT 12 SC che vince il Mondiale ‘77 fino alla più potente 33 SC12 turbo da 640 Cv. Sull'onda dei successi Scaglione disegna la 33 Stradale che diventa "la più bella auto sportiva di tutti i tempi" prodotta solo in 18 esemplari e che stimola gli altri designer italiani a creare prototipi: Carabo e Navajo di Bertone, l’Iguana dell’Italdesign, coupé 33/2 Speciale e spider Cuneo di Pinifarina.

Alfa Romeo Giulia Super (1967)

Nel 1962 in pieno boom economico nasce la Giulia, elegante berlina aerodinamica con profonde scanalature nelle fiancate, coda tronca rientrante e parabrezza avvolgente inclinato. Dotata di meccanica raffinata, diventa subito termine di paragone per velocità e tenuta di strada. Il motore è un millesei ma presto arrivano anche la 1,3, la brillante versione coupé Sprint GT disegnata da Bertone e l'intramontabile Spider "Duetto" di Pinifarina.  Seguendo la tradizione arriva la Giulia potenziata “TI Super”, mentre nel '65 nasce la versione alleggerita della coupé, la mitica Giulia Sprint GTA che con le continue evoluzioni diventerà la mattatrice delle piste per oltre un decennio. La produzione delle Giulia berlina prosegue con diversi restyling fino al 1978, mentre la Giulia Sprint si potenzia con i motori 1750 e 2000 delle berline omonime. In totale sono oltre un milione le Giulia vendute.

Listino Fiat 600: da 24.950 Euro per la versione Hybrid e da 35.950€ per la versione elettrica

Il prezzo di listino di Fiat (600e)RED è di 35.950€, mentre per la top di gamma Fiat 600e La Prima il listino è di 40.950€. Entrambe sono dotate di una motorizzazione completamente elettrica. La Nuova Fiat 600 Hybrid sarà presto disponibile per il mercato italiano con un listino a partire da 24.950 euro.

Al via l’esclusivo tour dedicato alla Nuova Fiat 600e “The Italian Upgrade”

Parte il roadshow che porterà il nuovo modello elettrico di Fiat in giro per l’Italia, per un totale di 127 tappe e oltre 20mila km di percorso. Al lavoro 15 specialisti, divisi in 5 team, e 10 veicoli per il trasporto delle prime Fiat 600e assieme ad altrettanti allestimenti. Ad ogni tappa, presso le concessionarie Fiat coinvolte, sarà predisposta un’installazione modulare che racconterà l’anima di Fiat 600e attraverso i luoghi e gli scenari italiani più iconici. In programma anche due sessioni di appuntamenti dedicati “one to one” ed un esclusivo Private Party serale. Il nuovo modello segna il ritorno del brand FIAT nel segmento B per un piacere di guida “aumentato”. Con una lunghezza di 4,17 metri, vani portaoggetti anteriori per uno spazio ai vertici della categoria e una autonomia elettrica di oltre 400 km nel ciclo combinato WLTP e di oltre 600 km nel ciclo urbano, è la soluzione ideale sia per gli amanti della città sia per gli appassionati della vita all’aria aperta. Fino al 30