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Alfa Romeo punta all'alto di gamma ma senza la Mito


Le ambiziose iniziative annunciate per l'Alfa Romeo, sono quelle che faranno da base a una trasformazione destinata a entrare nella storia. A patto che quello che si legge sulla carta riesca a prendere effettivamente corpo.

L'Alfa di domani sarà una Casa dinamica, con una gamma ricca e tecnologicamente avanzata. Questo è quello che affermano Marchionne e soci, e soprattutto quello che si augurano gli appassionati del Biscione.
L'attesa per vedere le prime nuove Alfa è ancora lunga, la Giulia non debutterà che a fine 2015. Ecco un primo schizzo dei nuovi connotati della Casa.
La prima notizia è l'abbandono del segmento B, la MiTo non avrà eredi, e al termine della sua carriera l'Alfa uscirà del tutto dal settore poco remunerativo e in linea con il suo riposizionamento commerciale delle piccole. Base di gamma sarà dunque l'erede della Giulietta, che verrà affiancata da una seconda compatta, potrebbe trattarsi di una variante Sportwagon, peraltro ipotizzata e poi smentita per la generazione attuale, ma è solo un'ipotesi, che per il momento non trova conferme.
Il quadro è più chiaro per i segmenti superiori. A fine 2015 vedremo la Giulia, la prima Alfa del nuovo corso, quella che segnerà il debutto della nuova piattaforma Giorgio a trazione posteriore. Al fianco della berlina ci sarà verosimilmente una seconda variante di carrozzeria. Anche in questo caso, tuttavia, parlare di Sportwagon in senso stretto sarebbe fuorviante.
È possibile che il modello in questione assuma le forme di una shooting brake: le station, dopotutto, sono un fenomeno squisitamente europeo e la tentazione di mettere in campo qualcosa di più facilmente spendibile a livello globale, potrebbe sposarsi con quella di dare un'allure ancora più dinamica alla "familiare".
Altri sviluppi interessanti sono quelli attesi nel campo delle sportive. Confermata l'intenzione di produrre l'ammiraglia e le due Suv (una di medie dimensioni, l'altra più grande), l'Alfa tornerà a scommettere sui modelli più in linea con la sua tradizione. L'attuale 4C sarà declinata in due nuove varianti, la Spider, vista in forma semi-definitiva a Ginevra, e una inedita Quadrifoglio Verde, che arriverà come la Giulia a fine 2015.
La novità più importante nel campo sarà quella che è stata identificata come "specialty". Dopo il trasferimento del progetto MX-5/Duetto al marchio Fiat, l'Alfa non ha rinunciato alla sua spider a motore anteriore, spostando al contrario l'asticella verso l'alto. L'ipotesi più accreditata, al momento, ha in oggetto un modello di prestigio pensato prevalentemente per il mercato americano: posizionata dalle parti della futura Alfieri Cabrio, l'Alfa se ne distaccherà nella filosofia progettuale per evitare il rischio di indesiderate sovrapposizioni.
Non solo i modelli, ma anche i motori contribuiranno a rianimare la gamma Alfa. L'offerta degli anni a venire comprenderà i 3.0 V6 turbocompressi benzina e diesel, recentemente lanciati sulle nuove Maserati: i primi avranno potenze comprese fra i 410 e i 520 CV della futura variante ad alte prestazioni, mentre le unità a gasolio copriranno l'arco compreso fra i 250 CV dell'entry level e i 340 del prossimo biturbo.
Quattro cilindri, rivoluzione in vista. Le sorprese arriveranno soprattutto dalla gamma a quattro cilindri, anch'essa tutta turbo: due saranno le unità a benzina, con ogni probabilità entrambe di nuova progettazione. La prima andrà a coprire la fascia di potenza fra i 100 e i 180 CV, la seconda, che potrebbe essere un 2.0, quella fra i 180 e i 330 CV circa. Cambierà del tutto anche il panorama dell'offerta a gasolio: oggi l'Alfa dispone di tre diesel, il 1.3 della MiTo, il 1.6 e il 2.0. In futuro ci sarà un solo quattro cilindri al fianco del V6, e sarà in grado di coprire l'intero arco tra i 100 e i 200 CV, verosimilmente con soluzioni a turbina singola o doppia.

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