E' l’unità erede del Fiat 100, introdotto sulla 600 ed utilizzato per oltre quarant’anni, è il Fully Integrated Robotized Engine, nome completo del motore FIRE. Il quattro cilindri FIAT festeggi 30 anni. La ricorrenza è a marzo, in relazione al lancio dell'Autobianchi Y10: marzo 1985, e fu il primo modello ad utilizzare la famiglia FIRE.
La cilindrata era 999 cc, per poi passare ai 770 cc della Panda agli attuali 1.368 cc. E' arrivato con 2 o 4 valvole per cilindro, aspirato o turbo, con sistema di aspirazione Multiair o in versione da ben 180 CV della Abarth Grande Punto essseesse. Introdusse in Fiat la logica dell’integrazione: mantenere ridotto il numero dei componenti totali, a vantaggio della semplicità produttiva e della facilità di integrazione e così si dimezzò il tempo di produzione rispetto al predecessore, da 4 a 2 ore.
Il motore FIRE di Fiat era semplice, affidabile poco costoso; consumava meno, in ragione della combustione magra. La prima versione era alimentata tramite carburatori, ma l’iniezione diretta era già predisposta e venne fin da subito applicata ai motori per la Svizzera. Il FIRE è
stato montato da quasi tutti i modelli Fiat compresi fra le Uno (1986) e la 500L (2012), ma anche su alcune Lancia (Ypsilon, Delta), sulle Alfa Romeo MiTo e Giulietta e su modelli esteri, come Ford Ka e le Tata Indica ed Indigo.
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