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La produzione della Giulietta Berlina

La produzione della Giulietta Berlina segna una svolta industriale epocale per Alfa Romeo. Se la 1900 aveva introdotto la produzione in serie, è con la Giulietta che lo stabilimento del Portello si trasforma davvero in una fabbrica moderna. All’inizio degli anni Cinquanta, il sito milanese era ancora legato a una logica produttiva artigianale, capace di sfornare non più di 50 vetture al giorno. Con la Giulietta, e con l’intervento dell’ingegnere austriaco Rudolf Hruska, l’intero processo viene ripensato: nascono nuove linee di montaggio, si riorganizzano i flussi, si razionalizzano le fasi produttive. Nel giro di pochi anni, il Portello arriva a produrre fino a 200 vetture al giorno, quadruplicando la sua capacità. Un salto quantitativo che racconta anche un salto culturale: l’Alfa Romeo non è più solo un marchio d’élite, ma una protagonista dell’industria automobilistica europea.

Rivisto il piano industriale Alfa Romeo


Render di A.Masera 

In Casa Alfa Romeo, oltre alla Giulia, al facelift di Mito e Giulietta che debutteranno nel 2016 (Giulia: aprile 2016), sono previsti un suv concorrente dell'Audi Q5 seguita dalla nuova Giuletta, da una berlina concorrente della BMW Serie 5, dalla Giulia coupé, da una suv concorrente della BMW X5 e da una sportiva d’alta gamma.
Per via del rallentamento del mercato Cinese e l’esigenza di organizzare una specifica rete di vendita con nuovi concessionari di qualità, i modelli successivi alla Giulia subiranno dei ritardi e cambi di ordine di presentazione che porterà il completamento del piano industriale nel 2020 anzi che nel 2018.

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