Mefistofele, demone da record


Montando un motore Fiat da aereo su vecchia auto da corsa, nel 1924 l’inglese Ernest Eldridge stabilì il primato mondiale di velocità. Ecco la storia di una vettura unica.

Autista di ambulanze durante la Prima Guerra Mondiale, l’inglese Ernest Eldridge aveva il demone della velocità e un’idea fissa: impiegare sulle automobili i potenti motori aeronautici. Nel 1922 vinse a Brooklands con una vecchia Isotta Fraschini del 1907 sulla quale aveva trapiantato un propulsore d’aereo Maybach da 240 cavalli, ma la notorietà la guadagnò due anni dopo, nel 1924 ad Arpajon, in Francia, stabilendo con la Fiat “Mefistofele” il record mondiale di velocità a 234,97 chilometri l’ora.


La storia della Mefistofele, frutto della mente di Eldridge e di un lavoro di bricolage casalingo, è curiosa. In origine la vettura era una Fiat SB4: una vecchia macchina da corsa del 1908 che aveva spaccato il motore in gara. Su questo telaio, di concezione superata, il pilota inglese montò un motore aeronautico Fiat A.12 di 22 litri di cilindrata, con una potenza di 320 cavalli. Per ospitare l’enorme propulsore, Eldridge dovette modificare il telaio, utilizzando pezzi recuperati dalla demolizione di un autobus. Il risultato fu un poderoso bolide, difficile da guidare, con freni inefficienti, ma velocissimo.

Nel luglio 1924, sul rettilineo di Arpajon, si ritrovarono in due a voler battere il record mondiale di velocità sul chilometro lanciato: Eldridge e la squadra di René Thomas con una Delage accreditata di 350 cavalli. Eldridge percorse il tratto cronometrato a oltre 230 chilometri l’ora, ma il primato non venne riconosciuto poiché la Mefistofele (il nome venne attribuito dagli spettatori) era priva di retromarcia. Mentre l’inglese cercava una soluzione per ottemperare al regolamento, il 6 luglio il francese stabilì il record a 230,63 chilometri l’ora. Primato che durò appena sei giorni. Il 12 luglio, infatti, Eldridge si ripresentò con la vettura modificata nella trasmissione e capace di procedere anche in retromarcia. Con un rombo di tuono e paurosi ondeggiamenti la Mefistofele percorse il tratto cronometrato a una velocità media di 234,97 chilometri l’ora. Stabilendo il nuovo record mondiale e guadagnandosi un posto nella storia dell’automobilismo.

La Mefistofele è conservata a Torino, nel Centro Storico Fiat. Uno dei pezzi più preziosi della collezione di vetture storiche del Marchio. Ha perso la modifica che permetteva la retromarcia, ma è mantenuta in perfetta efficienza. Periodicamente viene messa in moto e di tanto in tanto viene fatta “sgambare” in pista per la gioia degli appassionati.


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