Luca Napolitano, CEO di Lancia, in un'intervista a Fuorigiri ha ribadito quanto già detto sul futuro di Lancia, sottolineando anche l'impegno ad essere il marchio più ecologico del gruppo Stellantis in termini di materiali eco compatibili ecc...
Ma nell'intervista si parla in dettaglio di Aurelia e Delta. Nel caso del primo modello, il manager spiega che effettivamente il nome del modello è quello, poiché l'Aurelia è il suo modello Lancia preferito e i primi bozzetti portavano tutti ad un Aurelia moderna. Ma spiega anche che il progetto ha preso un altra piega, e quindi il nome non è più scontato. Rimane confermato il fatto che si tratta di un crossover medio di segmento D.
Salvo cambi in corsa non esclusi, con l'aggiunta di nuovi progetti, come anche versioni sportive HF e il ritorno del Motorsport, il modello medio è l'unico dei tre modelli previsti al momento ad essere un crossover. Ypsilon e Delta saranno due classiche berline a cinque porte. Di Ypsilon ne ho già parlato anche sul canale YouTube di Passione Auto Italiane, mentre per Delta, il CEO ha dato qualche indicazione.
Napolitano ha dichiarato: "la Delta è l'auto che tutti voglio e cercano nel passato di Lancia, le indicazioni che ho dato per il design è quello della Delta vera, quella che tutti rivogliono indietro, muscolare, geometrica e tosta". Dalle sue parole si capisce che la Delta sarà quello che ci aspettiamo. Cioè la vera Delta degli anni 80, ripresa in chiave moderna. Un'operazione nostalgia come è stato fatto come nel caso della 500, ad esempio. Il classico design che tutti abbiamo quando immagino una Lancia Delta degli anni '20 del 2000. Lo vediamo attraverso i numerosi rendering non ufficiali in rete (esempio qui sopra) ed è l'immaginario e l'aspettativa di tutti i Lanciati. Sicuramente, come ha dichiarato Napolitano, avrà la calandra retroilluminata con il classico "calice" che firma e identifica le Lancia. Anche il logo Lancia potrebbe tornare un po' quello che era presente sui modelli come la Delta. Ma già dalla Ypsilon nel 2024. Peccato che la vedremo solo fra 6 anni, nel 2028.
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