Fiat Croma: l'ammiraglia che ha chiuso un'epoca e ne ha aperta una nuova
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Quest'anno, la Fiat Croma festeggia 40 anni dal suo debutto, un anniversario che ci riporta a un'epoca di grandi cambiamenti per l'automobilismo e per il marchio torinese. Lanciata nel 1985, la Croma non è stata solo l'ultima grande berlina Fiat, ma anche un modello pionieristico che ha introdotto tecnologie rivoluzionarie e ha segnato il passaggio a una nuova era.
Un design che unisce eleganza e funzionalità
La Croma, erede della Fiat Argenta, è nata da una collaborazione strategica con Lancia, Alfa Romeo e Saab, condividendo la piattaforma "Tipo Quattro" con modelli di alta gamma come la Lancia Thema, l'Alfa Romeo 164 e la Saab 9000. Questo posizionamento la poneva come l'ultima ammiraglia del marchio, destinata a una clientela esigente che cercava status senza rinunciare a dimensioni e prezzi competitivi.
Lo stile, frutto della matita di Giorgetto Giugiaro di Italdesign e Tom Jaarda del Centro Stile Fiat, si distingueva per le sue linee dritte, eleganti e sobrie. La silhouette "a due volumi e mezzo" anticipava il concetto di "fastback" moderno, combinando un'estetica dinamica con un'incredibile praticità.
Interni spaziosi e all'avanguardia
Aprendo le portiere, la Croma non deludeva le aspettative create dal suo design esterno. Il passo di 2,66 metri garantiva un'abitabilità eccezionale, soprattutto nella fila posteriore, dove l'assenza del tunnel centrale offriva grande comfort ai passeggeri. Il bagagliaio da 500 litri era di facile accesso grazie a un ampio portellone, un dettaglio che ne aumentava la funzionalità.
L'abitacolo rifletteva l'alto livello tecnologico dell'epoca, con una plancia ricca di comandi e indicatori. La dotazione di serie era superiore alla media del segmento, includendo alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata, servosterzo (sulle versioni diesel) e volante regolabile in altezza.
Innovazione sotto il cofano
Ma è sotto il cofano che la Fiat Croma ha davvero lasciato il segno, aprendo la strada a soluzioni tecnologiche che oggi sono la norma. Fu la prima auto di serie a montare un motore turbodiesel a iniezione diretta, il 1.929 cc Croma Turbo D.id, una vera e propria rivoluzione per l'efficienza e le prestazioni dei motori a gasolio.
Anche le versioni a benzina non erano da meno: il 2.0 CHT da 90 CV, sviluppato con Yamaha, introduceva uno dei primi sistemi di aspirazione a geometria variabile al mondo. Questa tecnologia permetteva di ottimizzare il consumo in città e garantire una maggiore fluidità ai bassi regimi.
Per gli amanti delle prestazioni, la Croma raggiunse il suo apice con l'arrivo del motore V6 da 2,5 litri, frutto della collaborazione con Alfa Romeo. Con una velocità massima di 215 km/h e un'accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 8,3 secondi, questa versione dimostrava che l'eleganza della Croma poteva anche nascondere un cuore sportivo.
La Fiat Croma non è stata solo una berlina, ma un modello che ha ridefinito gli standard di eleganza, spazio e tecnologia, chiudendo l'era delle grandi berline Fiat e aprendone una nuova, ricca di innovazioni che ancora oggi influenzano il mondo dell'automobile.




