La presentazione dell'ambizioso piano industriale dell'Alfa Romeo ha colpito non solo per la portata dell'operazione di rilancio del marchio, ma anche per la citazione della Skunk Works: questa definizione, che prende il nome dalla divisione della Lockheed Martinresponsabile dei progetti dei velivoli sperimentali, è utilizzata spesso in ambito industriale per descrivere un'unità operativa autonoma e indipendente. Quale sembra essere, appunto, la nuova Alfa Romeo.
Le immagini in bianco e nero delle slide utilizzate per il discorso di Harald Wester mostrano proprio gli ormai noti "capannoni segreti" dove le "puzzole" (skunk) lavorerebbero alla futura Giulia, attesa al debutto alla fine del prossimo anno, probabilmente al Salone di Francoforte 2015. Cinque di queste fotografie, però, mostrano inequivocabilmente le parti di una BMW Serie 3 turbodiesel berlina sparpagliate in scatoloni e una vettura completa al simulatore. Poiché nulla avviene per caso, è evidente che per le Alfa Romeo del futuro i modelli di riferimento siano quelli della Casa bavarese.
Il dibattito è acceso anche sul nostro forum (quattroruote.it), nel quale un paio di utenti chiaramente anonimi sostiene che il grosso del lavoro svolto nei capannoni segreti si sia finora concentrato proprio nello smontaggio di quella BMW Serie 3 berlina. Il fatto, però, non deve stupire più di tanto: da sempre le Case si scambiano i modelli per analizzarli minuziosamente, come ricorda spesso Giorgetto Giugiaro, che trovò una Fiat 128 smontata a Wolfsburg quando vi si recò per cominciare i lavori sulla prima Golf.
A circa un anno e mezzo dalla presentazione della prima Alfa del nuovo corso, comunque, congetture e speculazioni si sprecano. Come quella che vorrebbe addirittura l'erede dell'attuale Giulietta equipaggiata con la trazione posteriore, un po' come la Serie 1 di oggi, scelta che la renderebbe unica nel suo segmento. Sappiamo, infatti, che la prossima generazione della compatta tedesca sarà realizzata sulla nuova piattaforma a trazione anteriore, che ha debuttato sulla Serie 2 Active Tourer (e sulla Mini), abbandonando di fatto una peculiarità tecnica che la distingue nettamente da tutta la concorrenza. Vedreo. Intanto, se il piano sarà seguito dai fatti, Sergio Marchionne rischia di passare alla storia come l'uomo che avrà riportato la trazione posteriore all'Alfa Romeo.
Fonte: quattroruote.it
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