«I premi di produzione li abbiamo distribuiti negli Usa, e vorrei farlo anche in Italia, ma qui gli impianti sono sotto utilizzati». Lo ha detto Sergio Marchionne, Ceo di Fca, rispondendo al pubblico al Festival dell'Economia a Trento. «Mi piacerebbe dare un bonus anche ai lavoratori italiani, ma vorrei un punto di riferimento nella ripartenza dell'industria, ma l'industria non riparte». E ha risposto a chi gli chiedeva come mai un'azienda tedesca abbia distribuito bonus ai lavoratori e la Fiat no. «Alla Chrysler - ha sottolineato Marchionne - è stato fatto, ad esempio».
La Fiat è «a disposizione di tutti i governi» per risolvere la questione di Termini Imerese ma lo stabilimento «continua a essere non utilizzabile per la produzione di auto». Lo ha ribadito l'ad , invitando a «stare attenti» a parlare di aiuti ricevuti dalla casa automobilistica: «attenti a credere in tutto». «Il sussidio, se ricevuto, la Fiat l'ha ripagato in multipli, è costato finanziariamente una barca di soldi - ha spiegato - Per ogni vettura prodotta a Termini Imerese perdevano 1500-1600 euro».
L'ad ha ribadito un concetto già espresso tempo fa: «La Fiat in questo momento non ha bisogno di Confindustria».
Con il nuovo piano industriale, FCA investirà in Italia e manterrà aperti tutti gli impianti, che verranno modernizzati e sfruttati al 100%. Mentre agli operai, che rientreranno tutti dalla cassa integrazione, una volta ripartita la produzione a pieno regime, avranno un sostanzioso aumento di stipendio
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