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Antonio Filosa e il Futuro di Fiat, Lancia e Alfa Romeo: Un’Attesa Carica di Speranza e Incertezza

Con l’avvicendamento ai vertici del gruppo Stellantis, e in particolare con l’arrivo di Antonio Filosa, l’attenzione del mondo automotive e, soprattutto, degli appassionati italiani, è tutta rivolta alle decisioni che verranno prese per Fiat, Lancia e Alfa Romeo. Questi tre marchi, pilastri storici dell’industria automobilistica italiana, si trovano ad un bivio cruciale, e le scelte di Filosa potrebbero plasmarne il destino per i decenni a venire. Un Contesto di Trasformazione: Stellantis, nato dalla fusione tra FCA e PSA, è un gigante che ha ereditato una molti marchi, ognuno con la propria storia, il proprio posizionamento e le proprie sfide. Per i marchi italiani, in particolare, la competizione globale e la necessità di trovare una propria identità distintiva all'interno del vasto portfolio del gruppo rappresentano ostacoli non indifferenti. Fiat: Tra Tradizione e Innovazione Fiat, da sempre il marchio del popolo, ha saputo negli ultimi anni reinventarsi con successo nel segmen...

Il Circuito di Milano


Sono davvero in pochi ad esserne al corrente, ed ancora di meno ad identificare il luogo in cui, nei primi decenni dello scorso secolo, tra gli alberi diviale Alemagna, a Milano, si disputava gran premi di Formula Uno e di altre importanti categorie motoristiche, motociclette comprese.
Era il Circuito di Milano e si snodava per 2,57 chilometri proprio dove oggi c’è il parco e circolano immerse nel verde ed indisturbate, biciclette e passeggini.
Allora i circuiti cittadini non erano una rarità, anzi, e tra questi il Gran Premio di Milano era uno dei più quotati.
Al via del 20 giugno 1937, ad esempio, c’erano undici vetture sulla griglia di partenza ed oggi diremmo che “in pole position” c’era Tazio Nuvolari su Alfa 12C – 36.
La corsa se la aggiudicò Nivola compiendo i 70 giri previsti in 1 ora 37 minuti e 15 secondi, seguito da Farina a 2 minuti e Rüesch ad 1 giro di distanza.
Nove anni più tardi (era il 1946), il Gran Premio di Milano fu vinto dal conte Carlo Felice Trossi al volante dell’Alfa Romeo 158, la mitica “Alfetta”; secondo si piazzò Varzi e terzo Consalvo Sanesi.
La sigla 158 indicava che l’auto aveva una cilindrata di 1500 centimetri cubi ed era spinta da unmotore di 8 cilindri sovralimentato da un compressore volumetrico Roots monostadio. Quella prestazione era il preludio alla riscossa del marchio del Biscione.
Fonte www.clubalfa.it

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