La fusione della Fiat con la Chrysler sarà operativa dal 13 ottobre. Il termine previsto dalla legge italiana entro il quale i creditori avrebbero potuto manifestare opposizione è scaduto il 4 ottobre e la cifra richiesta dagli azionisti che hanno esercitato il diritto di recesso è inferiore ai 500 milioni di euro (esattamente 463,6), cifra fissata come limite cui era subordinata l’intera operazione. Il grande passo, quindi, sta per essere compiuto, con la nascita della società Fiat Chrysler Automobiles, le cui azioni saranno quotate a New York e a Milano dal 13 ottobre. Venerdì 10 ottobre sarà l’ultimo giorno di quotazione del titolo Fiat sul mercato telematico di Milano, sull’Euronext France e alla Deutsche Borse.
Una volta effettuata la fusione, dal 13 ottobre l’amministratore delegato della FCA (nella foto una sede, quella del Lingotto a Torino), Sergio Marchionne, si dedicherà al piano industriale presentato lo scorso maggio con prospettiva quinquennale. Gli obiettivi dichiarati sono la produzione di sette milioni di auto; lo stanziamento di 5 miliardi di euro per il rilancio dell’Alfa Romeo, con otto nuovi modelli e una previsione di vendite di 400.000 auto nel 2018 (+440% rispetto alle 74.000 auto immatricolate nel 2013) e il raggiungimento del 100% della capacità produttiva di tutti gli impianti italiani ed europei. Un compito decisamente ambizioso.
Fonte alvolante.it
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