Nella foto il piano industriale per il marchio Fiat
Non ci sarà più un grande accordo come voluto da Sergio Marchionne, che vuole concentrarsi sul raggiungimento dei risultati prefissati nel piano industriale presentato nel 2014. Con questo piano verranno trasformati i marchi FCA in realtà globali e dal maggior valore e nello stesso tempo si aumenteranno le vendite. Il piano di espansione arriva fino a fine 2018, quando Sergio Marchionne lascerà il comando di FCA, dopo essere arrivato in Fiat nel 2004.
Marchionne ha dichiarato: “Torniamo a concentrarci sul piano 2018, che aumenterà il valore del gruppo FCA e la sua posizione nell’ambito di un futuro accordo” le sue parole, raccolte da Bloomberg. “La differenza sta nel fatto che non sarò io a farlo. Sarà compito di qualcun altro”. Marchionne ha poi confessato di aver incontrato Barra “meno di un mese fa a Washington”, negli Stati Uniti, ma l’incontro non ha fornito i risultati sperati: “Non penso che prenderò un altro caffè insieme a lei” conclude il manager. “Non succederà più nel futuro”. La General Motors si è prima dimostrata restia a considerare l’ipotesi di una fusione e nello scorso giugno Barra ha annunciato che il consiglio di amministrazione dell’azienda ha valutato e respinto la proposta.
Non ci sarà più un grande accordo come voluto da Sergio Marchionne, che vuole concentrarsi sul raggiungimento dei risultati prefissati nel piano industriale presentato nel 2014. Con questo piano verranno trasformati i marchi FCA in realtà globali e dal maggior valore e nello stesso tempo si aumenteranno le vendite. Il piano di espansione arriva fino a fine 2018, quando Sergio Marchionne lascerà il comando di FCA, dopo essere arrivato in Fiat nel 2004.
Marchionne ha dichiarato: “Torniamo a concentrarci sul piano 2018, che aumenterà il valore del gruppo FCA e la sua posizione nell’ambito di un futuro accordo” le sue parole, raccolte da Bloomberg. “La differenza sta nel fatto che non sarò io a farlo. Sarà compito di qualcun altro”. Marchionne ha poi confessato di aver incontrato Barra “meno di un mese fa a Washington”, negli Stati Uniti, ma l’incontro non ha fornito i risultati sperati: “Non penso che prenderò un altro caffè insieme a lei” conclude il manager. “Non succederà più nel futuro”. La General Motors si è prima dimostrata restia a considerare l’ipotesi di una fusione e nello scorso giugno Barra ha annunciato che il consiglio di amministrazione dell’azienda ha valutato e respinto la proposta.
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