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Fiat Grande Panda Hybrid: L'Elettrificazione Accessibile a Tutti

Fiat fa il suo grande ritorno nel segmento B con la Grande Panda Hybrid, un veicolo che promette di rivoluzionare la mobilità urbana rendendo l'elettrificazione più accessibile che mai. Costruita sulla versatile piattaforma multi-energia SMART-CAR di Stellantis e progettata per un pubblico globale, la Grande Panda si propone come un'icona di semplicità, innovazione e design emozionale, replicando il successo degli anni d'oro del marchio. Un Design Iconico, un Cuore Ibrido Accessibile La Grande Panda Hybrid unisce il meglio del design italiano iconico con un'ingegneria all'avanguardia. A partire da un prezzo di listino inferiore a 19.000€, e con offerte speciali in Italia che la portano a 16.950€ con rottamazione e finanziamento Stellantis Financial Services, questo modello mira a portare la mobilità elettrificata nelle mani di un pubblico più ampio. Sotto il cofano, la Grande Panda Hybrid ospita il nuovo motore T-Gen3 da 110 CV, un 1.2 litri turbo a 3 cilindri, abbi...

Autobianchi A112 Abarth

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L'Autobianchi A112 Abarth è stata prodotta in sette serie dal 1971 al 1985. Con il successo dell'Autobianchi A112 il gruppo Fiat aveva assestato un duro colpo alla supremazia della Innocenti Mini nel ricco segmento di mercato delle piccole automobili di lusso destinate ai giovani ed all'utenza femminile. In particolare quest'ultima aveva apprezzato il nuovo modello Autobianchi per la facilità di guida, l'eleganza delle finiture e la versatilità d'uso, anche determinata dal portellone posteriore.

Dopo aver verificato l'impossibilità di proporre un nuovo modello in tempi brevi, la Innocenti corse immediatamente ai ripari presentando il modello "Mini Cooper MK3", che si rivolgeva ad una clientela prettamente maschile, disposta a sopportare un rilevante aumento di spesa pur di sfoggiare una prestigiosa immagine sportiva.

L'idea per fronteggiare la "Mini Cooper" venne dall'opera di Carlo Abarth che, in occasione del "Saloncino dell'auto sportiva" del 1970, aveva realizzato un prototipo su base "A112", con potenza di 107 CV e distribuzione a testa radiale, espressamente pensato per le corse, ottenendo il corale consenso della stampa specializzata. Ultima realizzazione autonoma di Carlo Abarth, il prototipo era il tentativo di convincere la FIAT a fornire le basi meccaniche per realizzare, in piccola serie, autovetture destinate ai piloti privati, risollevando economicamente il glorioso marchio dello scorpione. Il colosso torinese scartò subito l'ipotesi di mettere in cantiere una costosa automobile da corsa, ma le soluzioni di Carlo Abarth vennero accolte per realizzare la versione sportiva della "A112", con la quale contrastare il successo della "Mini Cooper". Due prototipi di costruzione FIAT, uno con 63 CV a testata convenzionale e l'altro di 74 CV a testata radiale, svolsero i primi test su strada nel gennaio 1971, proprio mentre la FIAT stava concludendo la trattativa per l'acquisizione della Abarth.

L'utilizzo nelle competizioni seguì immediatamente la messa in vendita della vettura e proseguì ininterrottamente per quasi vent'anni: la prima omologazione sportiva venne registrata nel marzo 1972, e l'ultima ebbe la scadenza del dicembre 1990. Le A112 Abarth vennero impiegata in tutte le categorie sportive a ruote coperte, da uno sterminato numero di piloti professionisti o dilettanti, conquistando un palmarès complessivo impressionante. Attualmente sono largamente utilizzate nelle gare in salita o nei rally riservati alle vetture storiche.

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