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La produzione della Giulietta Berlina

La produzione della Giulietta Berlina segna una svolta industriale epocale per Alfa Romeo. Se la 1900 aveva introdotto la produzione in serie, è con la Giulietta che lo stabilimento del Portello si trasforma davvero in una fabbrica moderna. All’inizio degli anni Cinquanta, il sito milanese era ancora legato a una logica produttiva artigianale, capace di sfornare non più di 50 vetture al giorno. Con la Giulietta, e con l’intervento dell’ingegnere austriaco Rudolf Hruska, l’intero processo viene ripensato: nascono nuove linee di montaggio, si riorganizzano i flussi, si razionalizzano le fasi produttive. Nel giro di pochi anni, il Portello arriva a produrre fino a 200 vetture al giorno, quadruplicando la sua capacità. Un salto quantitativo che racconta anche un salto culturale: l’Alfa Romeo non è più solo un marchio d’élite, ma una protagonista dell’industria automobilistica europea.

Il possibile rilancio del marchio Lancia


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Guardando il piano industriale Fca, si punta principalemte su Alfa Romeo e Maserati per aumentare la redditività, mentre per Lancia fino al 2018/2020 non si preannunciano grandi novità. Sergio Marchionne, in occasione della presentazione del piano, disse che per Lancia si era fatto il possibile, alludendo al lancio della Nuova Delta e al rebadge di alcuni modelli Chrysler. Ma la forza di questo marchio ultimamente trascurato resta notevole e non è detto che esso debba scomparire, soprattutto se il Gruppo FCA continuerà a macinare utili. Grazie alla Lancia Ypsilon il marchio è cresciuto in Europa nel 2016 e continua a farlo nel 2017. Se questo trend continuerà e i piani per Alfa Romeo e Maserati saranno vincenti, si potrà pensare anche al futuro di Lancia, ma per il momento c'è solo da aspettare.

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