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La produzione della Giulietta Berlina

La produzione della Giulietta Berlina segna una svolta industriale epocale per Alfa Romeo. Se la 1900 aveva introdotto la produzione in serie, è con la Giulietta che lo stabilimento del Portello si trasforma davvero in una fabbrica moderna. All’inizio degli anni Cinquanta, il sito milanese era ancora legato a una logica produttiva artigianale, capace di sfornare non più di 50 vetture al giorno. Con la Giulietta, e con l’intervento dell’ingegnere austriaco Rudolf Hruska, l’intero processo viene ripensato: nascono nuove linee di montaggio, si riorganizzano i flussi, si razionalizzano le fasi produttive. Nel giro di pochi anni, il Portello arriva a produrre fino a 200 vetture al giorno, quadruplicando la sua capacità. Un salto quantitativo che racconta anche un salto culturale: l’Alfa Romeo non è più solo un marchio d’élite, ma una protagonista dell’industria automobilistica europea.

Fiat-Abarth 850 TC


Carlo Abarth è noto in tutto il mondo per aver avuto il coraggio di trasformare delle semplici vetture popolari in brillanti auto da competizione in grado di spopolare sulle principali piste europee. La Fiat-Abarth 850 TC è una delle pietre miliari della costante evoluzione che l'Abarth ha realizzato partendo dalla Fiat 600 D. Con raffinatezze tecniche, ciclistiche, ma soprattutto meccaniche, le 850 TC raggiungevano i 140 km/h per merito del peso contenuto (610 kg) e dei 52 cavalli ottenuti dal motore portato a 847 cm3.
La vettura in foto ha una storia unica, perché non si tratta della "solita" auto da competizione, ma di una "civetta" utilizzata dalla Guardia di Finanza per contrastare il contrabbando. Una vettura dalle sembianze miti, come quella della Fiat 600, ma in grado di sfoderare prestazioni di assoluto rispetto. Si tratta di un esemplare nelle attuali condizioni di conservazione che FCA Heritage sottoporrà ad un accurato restauro.


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