A Mirafiori sono in corso tutte le attività propedeutiche al lancio della Nuova Fiat 500. Attualmente le linee stanno assemblando i modelli di pre-serie destinati ai test e ai collaudi in vista dell'avvio della produzione delle vetture destinate alla commercializzazione: è probabile parta a luglio, in coincidenza con la presentazione "virtuale" della 500 (4 luglio) e in leggero ritardo rispetto alle indicazioni iniziali. I programmi, che al momento risultano fortemente dipendenti dall'evoluzione dell'emergenza sanitaria e dalle conseguenze della crisi sul mercato e sulle forniture, prevedevano originariamente l'avvio delle attività di assemblaggio a giugno, ma la crisi dovuta al coronavirus ha prodotto conseguenze sulle tempistiche del lancio. Il progetto della 500 elettrica è legato direttamente alle strategie per l'elettrificazione del polo torinese varate dal gruppo FCA negli ultimi mesi. A Mirafiori sono stati avviati i lavori per la realizzazione, in collaborazione con la Engie, di un sistema di ricarica Vehicle-To-Grid (V2G) mentre proseguono le attività per la costruzione di un hub per la produzione di batterie.
Stellantis chiede ai fornitori la Fiat 500 (ma a motore termico). Obiettivo: 175 mila auto. "Caro fornitore, ti chiediamo di valutare costi e capacità industriali per rispondere all’eventuale produzione di componenti auto destinate al modello 332 (Fiat 500 Bev, ndr) anche nella versione a motore endotermico per circa 175 mila vetture l’anno". La Fiat Nuova 500, chiamata anche Fiat 500e, Fiat 500 EV, o Fiat 500 elettrica, ha il codice progetto 332, ed è l'utilitaria a propulsione elettrica prodotta da FIAT a partire dal 2020. Se confermata, e se sarà a costi accessibili, l’operazione potrebbe rilanciare lo stabilimento di Mirafiori che oggi langue tra cassa integrazione, ipotesi di 3 mila operai in solidarietà fino a fine anno e una produzione che nel 2024 rischia di scendere sotto 50 mila pezzi. Il dietrofront sull’elettrico potrebbe essere una risposta, almeno per qualche anno, e in attesa che i costi della mobilità green diventino sostenibili, a una crisi dell’auto che
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