Passa ai contenuti principali

Compie 25 anni il turbodiesel Opel a iniezione diretta presentato la prima volta su Opel Vectra


Nel 1996 una “prima mondiale” di Opel

Proposti in anteprima sulla gamma Opel Vectra

Turbodiesel a iniezione diretta con 4 valvole per cilindro

 


Compie venticinque anni la prima gamma di motori turbodiesel a iniezione diretta con 4 valvole per cilindro destinata ad automobili prodotte in grande serie. Porta la firma della tedesca Opel, oggi marchio del gruppo Stellantis. Presentato in anteprima nel 1996 sulla Opel Vectra, questo 4 cilindri di 2.0 litri di cilindrata apparteneva alla famiglia dei motori ECOTEC (Emissions Consumption Optimization TEChnology), introdotta solo tre anni prima da Opel che li aveva progettati nel Centro Ricerche di Rüsselsheim e li costruiva nello stabilimento di Kaiserlautern.


Così facendo, all’epoca Opel fu il primo costruttore al mondo ad aver sviluppato una gamma di turbodiesel con queste caratteristiche, motori che erano anche i primi dotati della pompa d'iniezione rotativa ad alta pressione a regolazione elettronica VP44 sviluppata in collaborazione con Bosch. Questo primo inedito turbodiesel di 2.000 cc da 82 CV (60 kW) sarebbe stato presto affiancato da due analoghi propulsori ECOTEC con intercooler: un 2.000 da 100 CV (74 kW) ed un 2.200 da 120 CV (88 kW).


Opel aveva cominciato lo sviluppo di questa nuova generazione di motori nel 1993, facendosi strada con successo in nuovi campi della tecnologia. Fin da principio sapeva, per esempio, che i nuovi turbodiesel avrebbero raggiunto ottimi risultati in termini di consumo, compatibilità ambientale e prestazioni solo con l'aiuto delle 4 valvole per cilindro. Questa soluzione sarebbe stata la chiave per il futuro al momento di creare quell'effetto turbolenza che è così importante per la preparazione della miscela nei Diesel a iniezione diretta.


La configurazione della testata provocava un'ottima turbolenza


Altre particolarità dei turbodiesel Opel ECOTEC erano rappresentate dall'originale sistema di distribuzione con un unico asse a camme in testa e dalla particolare conformazione del cielo dei pistoni. Nei motori Diesel a iniezione diretta la turbolenza dell'aria aspirata è fondamentale per ottenere un'ottimale miscela aria/combustibile. Nel caso degli ECOTEC Diesel era stata ottenuta ricorrendo a luci di aspirazione nei cilindri di forme differenti e a un'aletta, posta nella luce di riempimento, che funzionava a depressione per provocare una turbolenza ottimale in un'ampia gamma di regimi di rotazione. Rispetto a un Diesel a iniezione diretta di tipo tradizionale, la tecnologia delle 4 valvole per cilindro provocava una turbolenza maggiore del 50% ai bassi regimi e un migliore riempimento agli alti.


Un'esclusività dei turbodiesel ECOTEC era che, pur avendo 4 valvole per cilindro, disponevano di un solo asse a camme in testa. Ciascun eccentrico della camma azionava 2 valvole di aspirazione o 2 di scarico attraverso un bilanciere che trasferiva la pressione dell'asse a camme su entrambe le valvole contemporaneamente. Il bilanciere poggiava direttamente sulle punterie idrauliche. Il vantaggio principale di questa novità della Opel era che riduceva del 30% gli attriti della distribuzione rispetto al doppio asse a camme, contribuendo così a contenere ulteriormente il consumo di gasolio.


Nel 1996 una “prima mondiale” di Opel

Proposti in anteprima sulla gamma Opel Vectra

Turbodiesel a iniezione diretta con 4 valvole per cilindro

 


Compie venticinque anni la prima gamma di motori turbodiesel a iniezione diretta con 4 valvole per cilindro destinata ad automobili prodotte in grande serie. Porta la firma della tedesca Opel, oggi marchio del gruppo Stellantis. Presentato in anteprima nel 1996 sulla Opel Vectra, questo 4 cilindri di 2.0 litri di cilindrata apparteneva alla famiglia dei motori ECOTEC (Emissions Consumption Optimization TEChnology), introdotta solo tre anni prima da Opel che li aveva progettati nel Centro Ricerche di Rüsselsheim e li costruiva nello stabilimento di Kaiserlautern.


Così facendo, all’epoca Opel fu il primo costruttore al mondo ad aver sviluppato una gamma di turbodiesel con queste caratteristiche, motori che erano anche i primi dotati della pompa d'iniezione rotativa ad alta pressione a regolazione elettronica VP44 sviluppata in collaborazione con Bosch. Questo primo inedito turbodiesel di 2.000 cc da 82 CV (60 kW) sarebbe stato presto affiancato da due analoghi propulsori ECOTEC con intercooler: un 2.000 da 100 CV (74 kW) ed un 2.200 da 120 CV (88 kW).


Opel aveva cominciato lo sviluppo di questa nuova generazione di motori nel 1993, facendosi strada con successo in nuovi campi della tecnologia. Fin da principio sapeva, per esempio, che i nuovi turbodiesel avrebbero raggiunto ottimi risultati in termini di consumo, compatibilità ambientale e prestazioni solo con l'aiuto delle 4 valvole per cilindro. Questa soluzione sarebbe stata la chiave per il futuro al momento di creare quell'effetto turbolenza che è così importante per la preparazione della miscela nei Diesel a iniezione diretta.


La configurazione della testata provocava un'ottima turbolenza


Altre particolarità dei turbodiesel Opel ECOTEC erano rappresentate dall'originale sistema di distribuzione con un unico asse a camme in testa e dalla particolare conformazione del cielo dei pistoni. Nei motori Diesel a iniezione diretta la turbolenza dell'aria aspirata è fondamentale per ottenere un'ottimale miscela aria/combustibile. Nel caso degli ECOTEC Diesel era stata ottenuta ricorrendo a luci di aspirazione nei cilindri di forme differenti e a un'aletta, posta nella luce di riempimento, che funzionava a depressione per provocare una turbolenza ottimale in un'ampia gamma di regimi di rotazione. Rispetto a un Diesel a iniezione diretta di tipo tradizionale, la tecnologia delle 4 valvole per cilindro provocava una turbolenza maggiore del 50% ai bassi regimi e un migliore riempimento agli alti.


Un'esclusività dei turbodiesel ECOTEC era che, pur avendo 4 valvole per cilindro, disponevano di un solo asse a camme in testa. Ciascun eccentrico della camma azionava 2 valvole di aspirazione o 2 di scarico attraverso un bilanciere che trasferiva la pressione dell'asse a camme su entrambe le valvole contemporaneamente. Il bilanciere poggiava direttamente sulle punterie idrauliche. Il vantaggio principale di questa novità della Opel era che riduceva del 30% gli attriti della distribuzione rispetto al doppio asse a camme, contribuendo così a contenere ulteriormente il consumo di gasolio.


Nel 1996 una “prima mondiale” di Opel

Proposti in anteprima sulla gamma Opel Vectra

Turbodiesel a iniezione diretta con 4 valvole per cilindro

 


Compie venticinque anni la prima gamma di motori turbodiesel a iniezione diretta con 4 valvole per cilindro destinata ad automobili prodotte in grande serie. Porta la firma della tedesca Opel, oggi marchio del gruppo Stellantis. Presentato in anteprima nel 1996 sulla Opel Vectra, questo 4 cilindri di 2.0 litri di cilindrata apparteneva alla famiglia dei motori ECOTEC (Emissions Consumption Optimization TEChnology), introdotta solo tre anni prima da Opel che li aveva progettati nel Centro Ricerche di Rüsselsheim e li costruiva nello stabilimento di Kaiserlautern.


Così facendo, all’epoca Opel fu il primo costruttore al mondo ad aver sviluppato una gamma di turbodiesel con queste caratteristiche, motori che erano anche i primi dotati della pompa d'iniezione rotativa ad alta pressione a regolazione elettronica VP44 sviluppata in collaborazione con Bosch. Questo primo inedito turbodiesel di 2.000 cc da 82 CV (60 kW) sarebbe stato presto affiancato da due analoghi propulsori ECOTEC con intercooler: un 2.000 da 100 CV (74 kW) ed un 2.200 da 120 CV (88 kW).


Opel aveva cominciato lo sviluppo di questa nuova generazione di motori nel 1993, facendosi strada con successo in nuovi campi della tecnologia. Fin da principio sapeva, per esempio, che i nuovi turbodiesel avrebbero raggiunto ottimi risultati in termini di consumo, compatibilità ambientale e prestazioni solo con l'aiuto delle 4 valvole per cilindro. Questa soluzione sarebbe stata la chiave per il futuro al momento di creare quell'effetto turbolenza che è così importante per la preparazione della miscela nei Diesel a iniezione diretta.


La configurazione della testata provocava un'ottima turbolenza


Altre particolarità dei turbodiesel Opel ECOTEC erano rappresentate dall'originale sistema di distribuzione con un unico asse a camme in testa e dalla particolare conformazione del cielo dei pistoni. Nei motori Diesel a iniezione diretta la turbolenza dell'aria aspirata è fondamentale per ottenere un'ottimale miscela aria/combustibile. Nel caso degli ECOTEC Diesel era stata ottenuta ricorrendo a luci di aspirazione nei cilindri di forme differenti e a un'aletta, posta nella luce di riempimento, che funzionava a depressione per provocare una turbolenza ottimale in un'ampia gamma di regimi di rotazione. Rispetto a un Diesel a iniezione diretta di tipo tradizionale, la tecnologia delle 4 valvole per cilindro provocava una turbolenza maggiore del 50% ai bassi regimi e un migliore riempimento agli alti.


Un'esclusività dei turbodiesel ECOTEC era che, pur avendo 4 valvole per cilindro, disponevano di un solo asse a camme in testa. Ciascun eccentrico della camma azionava 2 valvole di aspirazione o 2 di scarico attraverso un bilanciere che trasferiva la pressione dell'asse a camme su entrambe le valvole contemporaneamente. Il bilanciere poggiava direttamente sulle punterie idrauliche. Il vantaggio principale di questa novità della Opel era che riduceva del 30% gli attriti della distribuzione rispetto al doppio asse a camme, contribuendo così a contenere ulteriormente il consumo di gasolio.

Commenti

Post popolari in questo blog

FIAT POTREBBE PRODURRE LA VERSIONE HYBRID DELL' ATTUALE 500 ELETTRICA A TORINO

Stellantis chiede ai fornitori la Fiat 500 (ma a motore termico). Obiettivo: 175 mila auto. "Caro fornitore, ti chiediamo di valutare costi e capacità industriali per rispondere all’eventuale produzione di componenti auto destinate al modello 332 (Fiat 500 Bev, ndr) anche nella versione a motore endotermico per circa 175 mila vetture l’anno".  La Fiat Nuova 500, chiamata anche Fiat 500e, Fiat 500 EV, o Fiat 500 elettrica, ha il codice progetto 332, ed è l'utilitaria a propulsione elettrica prodotta da FIAT a partire dal 2020. Se confermata, e se sarà a costi accessibili, l’operazione potrebbe rilanciare lo stabilimento di Mirafiori che oggi langue tra cassa integrazione, ipotesi di 3 mila operai in solidarietà fino a fine anno e una produzione che nel 2024 rischia di scendere sotto 50 mila pezzi. Il dietrofront sull’elettrico potrebbe essere una risposta, almeno per qualche anno, e in attesa che i costi della mobilità green diventino sostenibili, a una crisi dell’auto che

Fiat Panda e Topolino a “Che Tempo che Fa”

Fiat Topolino e Nuova Fiat 600e accompagnano gli ospiti di “Che Tempo che Fa” dentro i loro studi.  La nuova 600e, progettata e disegnata in Italia, segna il ritorno di Fiat nel segmento B in cui da sempre è protagonista. Con una lunghezza di 4,17 metri, vani portaoggetti anteriori per uno spazio ai vertici della categoria. Il motore eroga 156 Cv ed è alimentato con una batteria da 54 kW, che garantisce una autonomia media di oltre 400 km nel ciclo combinato WLTP e di oltre 600 km nel ciclo urbano.

Le nuove Fiat Greezly o Gorilla, Multipla e segmento A

Olivier Francois, CEO di Fiat, in un intervista a Correre Motori dichiara che arriverà la nuova Multipla, e che avrà sia caratteristiche di quella del 1998 che quella del 1956. Si baserà su compattezza e modularità con 6 posti su due file o su tre file o in versione cinque posti, con un bagagliaio enorme e un prezzo contenuto. Per le nuove Fiat basate sulla famiglia Panda, gli piacerebbe utilizzare nomi come Greezly o Gorilla. Ma comunque verrà fatto un sondaggio con i clienti.  Il manager parla anche del segmento A e dichiara che stanno lavorando per continuare ad offrire auto sotto i 4 metri, una specialità per Fiat ed è un segmento che stanno abbandonando i concorrenti.

Fiat Mega Panda, il nuovo modello sarà svelato l'11 luglio 2024

Il concept qui sopra è la City Car. Più grande dell’attuale Panda, una sorta di “Mega Panda”, il cui design è stato ispirato anche dal luogo di nascita del brand – l’iconico edificio del Lingotto a Torino con la sua celebre pista di prova sul tetto. Il nuovo modello sarà svelato l'11 luglio 2024. I designer FIAT si sono ispirati ad alcune caratteristiche peculiari del Lingotto per creare il nuovo linguaggio stilistico: leggerezza strutturale, ottimizzazione degli spazi e luminosità. Ad esempio, la forma ovale de "La Pista 500" è ripresa negli interni: dalla plancia allo schermo e ai sedili. Inoltre, FIAT è attenta all'uso di materiali sostenibili come plastiche riciclate e tessuti di bambù e mira a rimuovere alcune barriere ad una mobilità più sostenibile, tra cui ad esempio rendere semplice l’utilizzo del cavo di ricarica grazie a un "sistema autoavvolgente". La posizione di guida rialzata e il design che ispira solidità rendono questa city car perfetta per

Aggiornamenti in arrivo per Fiat Panda

Venerdì verrà chiusa l'ordinabilità della Fiat Panda MY' 24. Il modello rientra nella scadenza omologativa, per cui la versione attuale dovrà essere immatricolata entro giugno. Seguirà l'apertura ordini della Panda aggiornata ai nuovi standard omologativi, che prevedono nuovi sistemi adas per la sicurezza. Entro giugno sarà disponibile anche la serie speciale Pandina. La Panda aggiornata presenta importanti aggiornamenti in termini di ADAS. La dotazione di serie comprende nuovissime funzioni: il sistema di Frenata automatica d'emergenza, il Sistema di mantenimento della carreggiata, il Rilevatore di stanchezza per avvisare il guidatore quando è stanco. È incluso anche il Riconoscimento della segnaletica stradale, che rileva e riconosce i segnali stradali visualizzandoli sul nuovo quadro strumenti da 7 pollici completamente digitale. Passando dalla sicurezza alla praticità, i sensori di parcheggio posteriori assicurano la massima semplicità durante i parcheggi nelle affo

Lancia tornerà a correre nei rally

In occasione dell’uscita del film "Race for Glory: Audi vs. Lancia", Lancia ha svelato il nuovo logo HF, che tornerà nuovamente a caratterizzare i suoi modelli ad alte prestazioni. La prima elettrica a fregiarsi dello storico elefantino sarà la Lancia Ypsilon HF, che arriverà nel 2025, avrà l’assetto ribassato, le carreggiate allargate e avrà un motore elettrico anteriore da 240 CV, per uno 0 a 100 km/h in 5,8 secondi. Il passo successivo sarà tornare ai rally? "Quello compiuto oggi è un altro altro passo in avanti nel percorso del Rinascimento Lancia, che sottolinea l’anima più brutale e radicale del brand e il suo impegno nel puntare su modelli prestazionali", ha dichiarato Luca Napolitano, ceo della Lancia, che ha concluso il suo discorso con un laconico messaggio: "Torneremo nei rally? Ci stiamo lavorando".

La FIAT 500 rimane fino al 2026

Entro la fine del 2023 era prevista la fine della produzione della Fiat 500, ma che in realtà si intendeva la fine della produzione in Polonia o che sia un cambio di programma, la 500 Hybrid rimarrà in produzione fino al 2026 come la Panda. Fine produzione in Polonia perché la 500 è arrivata in Algeria e non solo nelle vendite. È in atto la fase di costruzione dello stabilimento di Tafraoui-Orano, che sarà completato entro agosto 2023 e la produzione della prima Fiat 500 è prevista per la fine del 2023. La produzione, quindi, si sposta in Algeria anche per l'Europa. La 500 verrà aggiornata almeno con i nuovi sistemi per la sicurezza adas che saranno obbligatori dal 2024. Ma potrebbero esserci altre novità disponibili anche su Panda, come il caricatore senza fili per smartphone. Si spera almeno nei nuovi loghi 5 0 0 e F I A T. Quindi la 500 continuerà ad essere proposta in versione ibrida con il vecchio modello ed elettrica con il nuovo modello. Non è da escludere che anche la Abart

INSTAGRAM FIAT PANDA FAMILY

La pagina Instagram Fiat Panda Family, si rivolge a tutti gli appassionati e proprietari della Panda. Di qualsiasi generazione. Vedremo anche i modelli della nuova famiglia Panda, in arrivo dall' 11 luglio 2024.

Il marchio Lancia svela il logo HF

Svelato oggi il logo HF, che farà il suo esordio sulla Nuova Lancia Ypsilon HF impreziosendo così i modelli ad alte prestazioni del marchio. Il logo HF venne originariamente presentato nel 1960 con la creazione del Club "Lancia Hi-Fi", club esclusivo per i clienti più affezionati del marchio, e venne poi adottato a partire dal 1963 dalla Squadra Corse Lancia, guidata da Cesare Fiorio. Reinterpretato in chiave moderna, il nuovo logo HF rilegge tutti gli elementi distintivi del marchio storico, composto dall’elefantino e dalla sigla HF, per renderli moderni e proiettarli nel futuro. La Nuova Ypsilon HF che arriverà nel 2025 sarà 100% elettrica con motore da 240 CV, che le consentirà un’accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 5,8 secondi.   «In occasione del debutto del film “Race for Glory” nelle principali sale cinematografiche italiane, ho il piacere di svelare il nuovo logo HF, che farà il suo esordio sulla Nuova Lancia Ypsilon HF per poi impreziosire anche le versioni ad al

Fiat Giga-Panda

Il concept della foto è uno spazioso SUV familiare, una sorta di “Giga-Panda”. In linea con il ruolo FIAT di leader della mobilità accessibile, innovativa e sostenibile, il veicolo è un'ulteriore conferma della particolare attenzione che il brand riserva alle esigenze di trasporto delle famiglie. Il concept soddisfa le richieste dei clienti più esigenti in termini di sicurezza, versatilità e design, offrendo spaziosità e robustezza alle famiglie di tutto il mondo.