Per Lancia non sono in programma grandi novità di prodotto nei prossimi due anni. Ma Tavares ritiene che in futuro "possa essere un elemento di spinta per i profitti del gruppo" grazie anche agli "ampi" margini di miglioramento sul fronte del mix di prezzo. Della Maserati, Tavares ha, innanzitutto, fatto presente il "grande lavoro" finora effettuato per riportare la Casa modenese alla redditività nel 2021, come dimostrato da un margine operativo del 5,1%. "L'obiettivo è arrivare a superare il 15% nel medio termine", ha aggiunto l'amministratore delegato sottolineando la spinta dei nuovi modelli, tra cui l'ormai imminente Grecale (sarà presentata il 22 marzo e commercializzata da metà anno) e l'erede della Gran Turismo. "Maserati è al punto iniziale di una grande storia di successo, con più vendite, maggiore quota di mercato, più profitti", ha garantito Tavares. "La qualità di Maserati sarà portata ad un altro livello" e lo dimostrerà proprio la nuova Suv. "La Grecale sarà una pietra miliare per Maserati, un punto di svolta".
Per il futuro Tavares ha dichiarato: "Dobbiamo essere molto umili per quanto riguarda le previsioni sull'andamento del mercato dell'auto. Nel 2022 il suo andamento sarà una conseguenza di come andranno le forniture di semiconduttori. Speriamo che andrà meglio ma la ripresa sarà lenta. Non siamo pessimisti ma non credo che il 2022 sarà l'anno in cui torneremo alla normalità", ha affermato Tavares, spiegando che anche "la situazione geopolitica non aiuta". In ogni caso, per la crisi dei chip le aspettative sono comunque positive anche se il problema non sarà del tutto risolto nel 2022: "Spesso sbagliamo le previsioni, ma credo che la dimensione del mercato globale dipenderà dalla gestione del problema dei semiconduttori che sta evolvendo nella giusta direzione ma a una velocità troppo lenta e con una dimensione troppo ridotta”. Un ulteriore problema è rappresentato dalla transizione verso la mobilità elettrica. Tavares ha ribadito la sua opinione su un passaggio imposto dalla politica ed è quindi tornato a puntare l'indice sul costo dell'lettrificazione: "è l'elefante nella stanza, pesa dal 40 al 50% in più rispetto alle endotermiche, a seconda del modello, ma non possiamo trasferire questi costi industriali ai clienti, perderemmo quelli della classe media e non possiamo farlo". "L'unico modo per andare avanti è assorbire questi costi supplementari: dobbiamo migliorare del 10% la nostra produttività ogni anno riducendo i costi distribuzione e aumentando la qualità", ha ribadito Tavares, secondo il quale anche i fornitori "devono dare il loro contributo ai costi supplementari legati all'elettrificazione".
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