Carlos Tavares risponde al recente allarme lanciato dal Copasir sulla composizione dell’azionariato di Stellantis e respinge l'ipotesi di un ingresso del governo Italiano nel capitale del gruppo Stellantis. “Non vedo la necessità dell'ingresso dello Stato italiano nell'azionariato di Stellantis", ha affermato l’amministratore delegato del gruppo.
Il Copasir ha criticato lo "spostamento del baricentro di controllo del neo costituito gruppo sul versante francese” e l’aumento della quota di azioni in mani transalpine. Di conseguenza, il comitato ha chiesto al governo di valutare un l’ingresso della Cassa depositi e prestiti nell’azionariato di Stellantis, con l’obiettivo di riequilibrare i pesi tra le anime francesi e italiane, preservare gli interessi nazionali nell’industria automobilistica e proteggere tecnologie e occupazione. Anche su quest’ultimo fronte, è arrivata la reazione di Tavares: "Possiamo proteggere l'Italia senza avere il governo nell'azionariato. Il governo può usare meglio le tasse degli italiani", ha detto Tavares. "L'Italia è una delle colonne del Gruppo, stiamo investendo per rilanciare Alfa Romeo, Lancia ed elettrificare la Fiat".
Tavares è quindi intervenuto sulla questione della gigafactory di Termoli. Dal mondo della politica sono spesso arrivate indicazioni su un accordo ormai imminente, ma le dichiarazioni del manager suggeriscono una situazione ben diversa, con molti dettagli ancora da definire: per l'accordo, infatti, ci vorrà "ancora qualche settimana. Viviamo in un mondo complesso", ha aggiunto l'ad, "stiamo ancora lavorando con il governo italiano. Il sostegno che arriverà da Roma è simile a quello accordato dai governi di Francia e Germania" per le altre due gigafactory di Stellantis in Europa, a Douvrin (Francia) e Kaiserslautern (Germania). La fabbrica molisana, per la quale il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha indicato aiuti pubblici per 369 milioni di euro su un investimento totale di oltre 2 miliardi di euro, sarà realizzata dalla Acc, azienda partecipata pariteticamente da Stellantis, TotalEnergies e Mercedes-Benz. "Acc deve avere l'approvazione di tutti e tre gli azionisti e stiamo allineando le agende per avere il via libera", dei tedeschi di Stoccarda, ha precisato Tavares.
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