La Montreal è un esempio unico nella storia delle supercar Alfa Romeo, in quanto non nasce dalla ricerca delle massime prestazioni, ma da un altro ambito in cui il marchio eccelle: lo stile. Nel 1967, all'Esposizione Internazionale di Montreal, gli organizzatori scelsero l'Alfa Romeo tra tutti i produttori per creare un'auto che esprimesse "la più alta aspettativa dell'uomo moderno nei confronti dell'automobilismo". Nello studio di Bertone, ancora genio del Design, l'allora 29enne Marcello Gandini progettò una coupé bassa, elegante e aerodinamica. L'originalità del design era in gran parte dovuta alla griglia anteriore bassa e al cofano che copriva parzialmente i fari sotto una serie di "ciglia", che tra l'altro miglioravano le prestazioni aerodinamiche. Il parabrezza fortemente inclinato, le portiere a forma di “L” e le sei prese d'aria sui montanti posteriori sono stati alcuni degli elementi di design che sono diventati una vera e propria leggenda nel mondo del design automobilistico. Nella vettura di serie per installare il motore V8 della 33 Stradale, Marcello Gandini ha dovuto alzare il cofano, ma senza "danneggiare" la perfezione estetica della sua creazione originaria. Tra il 1970 e il 1977 furono costruite in totale 3.925 Montreal, con la supercar più popolare dell'Alfa Romeo che continua ad affascinare oggi con il suo approccio futuristico alle prestazioni. Nella vettura di serie per installare il motore V8 della 33 Stradale, Marcello Gandini ha dovuto alzare il cofano, ma senza "danneggiare" la perfezione estetica della sua creazione originaria. Tra il 1970 e il 1977 furono costruite in totale 3.925 Montreal, con la supercar più popolare dell'Alfa Romeo che continua ad affascinare oggi con il suo approccio futuristico alle prestazioni. Nella vettura di serie per installare il motore V8 della 33 Stradale, Marcello Gandini ha dovuto alzare il cofano, ma senza "danneggiare" la perfezione estetica della sua creazione originaria. Tra il 1970 e il 1977 furono costruite in totale 3.925 Montreal, con la supercar più popolare dell'Alfa Romeo che continua ad affascinare oggi con il suo approccio futuristico alle prestazioni.
La produzione della Fiat 500 ibrida in Polonia è terminata. La 500 elettrica e ibrida saranno prodotte a Torino
Il progetto di portare la produzione della Fiat 500 ibrida in Italia, nello stabilimento di Mirafiori, non è stato abbandonato: «Posso confermare che ci stiamo lavorando ed è un tema a cui io personalmente tengo molto — dichiara al Corriere della Sera Olivier François, Ceo di Fiat —. La questione non è chiusa: la produzione della Fiat 500 ibrida in Polonia è terminata e ci stiamo impegnando per poter costruire una nuova 500 ibrida a Torino insieme alla variante 100% elettrica». «C’è un investimento significativo da fare perché la piattaforma della 500 elettrica per poter accogliere un motore a benzina necessita di modifiche importanti. Si può fare, ma ci vuole tempo: l’inizio della produzione a Torino potrebbe non avvenire prima del 2026», continua Francois. «La base su cui è costruita la 500 elettrica ci è costata 600 milioni di euro, ma sfruttarla anche per la variante a benzina mild hybrid ci permetterebbe di continuare ad avere alti volumi per questo modello e vedere crescere la pr
Perché ripetere lo stesso periodo 3 volte? Se non si ha altro da dire secondo le conviene chiudere in piche righe...
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