Non si placano le polemiche dopo la clamorosa decisione dell’Alfa Romeo di cambiare il nome della sua nuova Suv compatta da Milano a Junior, scaturita a seguito delle parole del ministro Urso, secondo cui il nome del capoluogo lombardo dato a un’automobile prodotta in Polonia violerebbe la legge sull’Italian Sounding.
Il ceo dell’Alfa Romeo Jean-Philippe Imparato ha invitato i politici europei a “preoccuparsi della salvaguardia dei posti di lavoro nell’industria automobilistica piuttosto che dei nomi delle auto”. Il rischio vero per Stellantis e per tutta l’industria automobilistica nell’immediato futuro, dice Imparato, arriva dai costruttori cinesi che portano in Europa la loro produzione: “Quando vedi che la MG lancia un’auto che costa 16mila euro in Spagna, sono sicuro che vanno in perdita, ma sono pieni di soldi”. E prosegue: “Vedi la Tesla che taglia i prezzi di 10 mila euro o più, e riduce i margini in Europa dal 18% al 7, o 8%, e vedi alcuni dei nostri competitor tedeschi produrre in Cina al 40% in meno per salvarsi. Quando vedi cose del genere, devi essere irremovibile sul costo di produzione di un’auto”. Imparato ha anche fatto notare che quando è nata Stellantis, nel 2021, Alfa Romeo stava perdendo “centinaia di milioni di euro”, ma ora è in attivo e la prossima generazione di Stelvio e Giulia, previste per il 2025 e il 2026 rispettivamente, saranno costruite in Italia.
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