Nel 1971 debuttava al Salone dell'Automobile di Torino l’Alfasud. Prodotta dalla Casa del Biscione presso un nuovo stabilimento nel Mezzogiorno, a Pomigliano d’Arco, era destinata a diventare protagonista dell’industrializzazione del Sud Italia e a raggiungere un grande pubblico. Il modello innovativo era frutto del lavoro di un eccellente team di progettazione, composto dagli ingegneri Rudolf Hruska e Domenico Chirico e dai designer Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani, della nascente Italdesign. L'Alfasud aveva un cofano basso, linee filanti e sportive e un’abitabilità superiore alla media, mentre le sue prestazioni e tenuta su strada erano quelle di una vera Alfa Romeo. Di fatto, era la più sofisticata della sua categoria dal punto di vista della meccanica, con un motore a quattro cilindri boxer, trazione anteriore, quattro freni a disco, e le sospensioni anteriori indipendenti. La versione iniziale era una fastback, due volumi quattro porte, a cui si affiancarono poi la Giar