La SZ è stata progettata per attirare l'attenzione e non l'ha nascosta. Bassa, con una forma a cuneo e una linea estremamente alta nel profilo che separa le superfici vetrate da quelle metalliche (linea di cintura), la SZ è stata il risultato di un ambizioso programma intitolato ES30 ("Experimental Sportcar 3.0 liter"). La produzione del modello, il primo ad essere realizzato con sistemi CAD/CAM (computer aided design/manufacturing), fu affidata alla carrozzeria Zagato, da cui il nome definitivo SZ (Sprint Zagato). La carrozzeria in composito ospitava il mitico V6 “Busso” che equipaggiava anche la 75 3.0i Quadrifoglio Verde del 1987. Per l'occasione la potenza era di 207 cavalli, che arrivavano alle ruote posteriori tramite un cambio a 5 marce montato anteriormente al retrotreno. La produzione totale di quasi 1. 000 unità includevano anche l'altrettanto speciale e più rara RZ (Roadster Zagato). Le SZ/RZ sono davvero considerate delle supercar, non solo per le
Blog personale sui marchi nati in Italia: Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Abarth.