Le radici della Fiat 500 affondano più lontano nel tempo della piccola bicilindrica del 1957. Addirittura prima della vettura progettata da Dante Giacosa all'inizio degli Anni Trenta e poi divenuta famosa con il soprannome di "Topolino", tempestivamente affibbiatole dagli automobilisti italiani per sottolineare le sue dimensioni ultracompatte e quell'aria che faceva subito simpatia. Il nome ed il concetto "Fiat 500" hanno infatti ormai un secolo. Nel 1915 la Fiat aveva cominciato a sviluppare l'idea di una piccola auto che già allora chiamò 500 e quattro anni dopo, alla fine della Prima Guerra Mondiale, ne aveva realizzato anche un prototipo. Si trattava di una automobile molto diversa da quella che abbiamo poi imparato a conoscere: non un'auto da famiglia, bensì una spider equipaggiata con un 4 cilindri da 8-10 CV ed in grado di raggiungere una velocità massima di 65 km/h. Un'idea di automobile tutto sommato più vicina a quella dell'odierna "Cinquecento" che a quella della "Topolino" di vent'anni dopo. Il prototipo rimase fine a sé stesso, ma negli anni seguenti i progettisti della Fiat continuarono a lavorare sul progetto della piccola auto, realizzando altri veicoli che peraltro rimasero anch'essi allo stadio prototipale. A frenare un più deciso impulso allo sviluppo del progetto di quella prima Fiat 500 furono probabilmente il successo riscosso negli Anni Venti dalle cyclecar che, soprattutto in Gran Bretagna, sembravano rappresentare una reale alternativa alle vetture convenzionali, e l'idea allora molto diffusa specialmente in Italia che l'automobile fosse ancora un "oggetto" riservato a pochi. Da noi l'idea della motorizzazione di massa e dell'automobile per tutti, che già stava prendendo piede negli Stati Uniti e nel Regno Unito, doveva ancora arrivare. Sarà la Balilla e la 500 suggerire per la prima volta agli italiani un altro modo di intendere l'automobile, quello che da anni abbiamo imparato a conoscere.
Il ceo Lancia Luca Napolitano ha dichiarato che gli piacerebbe rispolverare il nome Lancia Thema per l'ammiraglia in arrivo nel 2026. "Il clinic test di quella che per ora chiamiamo Lancia Gamma è andato bene, l'auto è piaciuta ed è stata definita futuristica dai clienti". Parole di Luca Napolitano. A catturare la nostra attenzione è stata l'espressione "Quella che per ora chiamiamo Lancia Gamma". Napolitano ha confessato di essere affezionato al nome Thema e che gli piacerebbe utilizzarlo per la nuova ammiraglia, in arrivo nel 2026 e annunciata tempo fa come Lancia Gamma. Il nome Lancia Gamma era stato anticipato giusto un anno fa in occasione della presentazione al grande pubblico della Pu+Ra HPE. Un omaggio al passato, a un modello mai davvero fortunato e contraddistinto da un design di rottura. Berlina con forme da coupé, stile di carrozzeria che verrà ripreso dalla nuova Gamma, una fastback media lunga circa 4,7 metri. Che Luca Napolitano chiamereb
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