Il contratto di sviluppo prevede investimenti complessivi per circa 137 milioni di euro, di cui 99 milioni di euro per lo stabilimento lucano e 38 milioni di euro per uno specifico progetto di ricerca (35 milioni per il Piemonte e tre milioni per la Basilicata). Sarà stanziato un cofinanziamento per 26,4 milioni di euro da parte del Mise, per 2 milioni di euro dalla Regione Basilicata e per 1,5 milioni di euro dalla Regione Piemonte.
Il contratto si basa su un progetto avviato dalla Fiat Chrysler per ampliare la capacità produttiva della fabbrica lucana con l'assemblaggio delle versioni ibride delle Jeep Compass e Renegade e della Fiat 500X. In tal caso l'investimento di 99 milioni è cofinanziato per circa 17,1 milioni dal Mise e per un milione dalla Regione Basilicata. Gli altri 38 milioni di euro sono, invece, destinati a sostenere il progetto di ricerca “RICARICA" per lo studio di nuove soluzioni per veicoli puramente elettrici in uno scenario di mercato oltre il 2024, nei siti della FCA e della CRF (l'ex Centro Ricerche Fiat). Le attività di ricerca industriale relative all'autotelaio e alle batterie, inizialmente previste in Piemonte, sono state attribuite al Campus per l'Innovazione di Melfi e prevedono il coinvolgimento dell'Università della Basilicata.
L'accordo include anche una serie di garanzie sui livelli occupazionali e produttivi dello stabilimento lucano. Gli investimenti consentiranno il graduale reintegro del personale in esubero temporaneo (3.400 lavoratori), per il quale si fa attualmente ricorso al contratto di solidarietà, e l'assunzione di 100 lavoratori entro il 2021 (la forza lavoro salire così da 7.311 ai 7.411 addetti). La Fiat Chrysler Automobiles si impegna a produrre in Italia nuove tipologie di veicolo, ibrido e elettrico, che vanno nella direzione della transizione ecosostenibile del settore automotive. Questi investimenti, oltre a fornire supporto alle imprese per l'innovazione, avranno un importante impatto sia sulla garanzia dei livelli occupazionali, sia sulla formazione dei lavoratori che saranno coinvolti in nuovi metodi di produzione.