I cancelli della fabbrica sono stati già riaperti il 27 aprile scorso, con il richiamo di un primo contingente degli oltre 7 mila dipendenti. A Melfi, dove le attività di ricerca e sviluppo legate ai collaudi e al cosiddetto pilotino non si sono fermate neanche durante il lockdown, sono rientrati 750 dipendenti al giorno, che dal 27 al 30 aprile, hanno "liberato" la catena di produzione dalle circa 600 vetture non ibride rimaste sugli stalli in seguito alla serrata disposta dal costruttore italo-americano per rispettare le misure di lockdown varate dal governo per contenere il contagio del coronavirus. Una volta svuotata la linea, è partito il montaggio dei modelli di pre-serie delle nuove varianti ibride delle Jeep Renegade e Compass, necessari per i test e le prove di collaudo, in vista dell’avvio vero e proprio della produzione delle vetture destinate alla commercializzazione. Ora la Fiat Chrysler ha in programma di far partire le produzioni di tutti i modelli assemblati nello stabilimento, in tutte le loro versioni. Anche la Fiat 500X.
Se Alfa Romeo è in mano a Stellantis si deve a Carlos Tavares. E anche il fatto che la Lancia non sia stata chiusa è dovuto alle decisioni del manager. A ribadirlo è stato lo stesso amministratore delegato del gruppo Stellantis, che ha dichiarato di essersi opposto alle numerose richieste di vendita del marchio del Biscione e di chiusura del brand di Torino. "Non potete immaginare quante persone mi hanno chiesto di chiudere Lancia quando abbiamo creato Stellantis", ha commentato Tavares parlando dei futuri programmi sportivi dei marchi italiani. "Dovete sapere due cose. Innanzitutto, c'erano molte persone che bussavano alla mia porta per farmi vendere Alfa Romeo. E ho detto di no. E c'erano tante altre persone che mi dicevano che avrei dovuto uccidere Lancia. È imbarazzante: ho detto di nuovo no. Quindi oggi, quello che abbiamo fatto è stato riconvertire il business di Alfa Romeo. Il marchio è redditizio, è posizionato nel segmento premium. L'attività è in cr
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