Le nuove piccole del gruppo FCA si baseranno sulla piattaforma francese Cmp del gruppo PSA, la stessa che già oggi fa da base a modelli come la Peugeot 208 e la Opel Corsa. La fusione dei due colossi nel nuovo gruppo Stellantis porterà alla condivisione di telai e propulsori, ma anche delle tecnologie di bordo e della componentistica. Come anticipato nelle scorse settimane, infatti, il Lingotto ha comunicato ai propri fornitori di aver interrotto lo sviluppo dell'attuale piattaforma per il segmento B "a causa di un cambiamento tecnologico in corso": ciò, tuttavia, non dovrebbe escludere l'utilizzo di componenti prodotte in Italia.
La Common Modular Platform è stata sviluppata dal gruppo PSA insieme ai cinesi della Dongfeng per ospitare motorizzazioni tradizionali e powertrain elettrici: pensata per il mercato globale, può accogliere diverse tipologie di carrozzeria, dalle piccole segmento B a Suv di dimensioni maggiori. Trattandosi di una meccanica modulare, infatti, i progettisti possono modificare alcune componenti per variare la lunghezza del passo e altri parametri senza dover riprogettare per intero il telaio. Queste caratteristiche hanno già permesso al gruppo PSA (e permetteranno in futuro a FCA) di sviluppare un'ampia offerta di modelli con motori benzina, diesel ed elettrici pensati per i segmenti più importanti (e redditizi) del mercato.
Per vedere la prima auto del Lingotto basata su una piattaforma francese servirà però aspettare qualche anno. La fusione tra i due gruppi dovrebbe concretizzarsi entro marzo 2021, ma lo sviluppo dei primi modelli con meccanica condivisa richiederà tempo. La Fiat 500 elettrica continuerà a essere prodotta a Mirafiori a un ritmo di 80 mila unità l'anno: la piccola a batteria è basata su un telaio sviluppato da FCA che nulla ha a che fare con la Common Modular Platform. La base francese verrà utilizzata per i nuovi modelli di segmento B del gruppo italoamericano che verranno prodotti a Tychy, in Polonia, dove attualmente nascono vetture come la Fiat 500 con motori termici e la Lancia Ypsilon. Come riportato da Automotive News, con l'arrivo dei nuovi modelli dei marchi italiani lo stabilimento polacco dovrebbe arrivare ad assemblare circa 400 mila auto all'anno basate sulla piattaforma Cmp: nel 2019 la PSA ha costruito 161 mila veicoli su questa base ma entro il 2025 i due gruppi stimano di raggiungere i 2,6 milioni di esemplari con questa meccanica. Rimangono ancora stabilire i marchi italiani che utilizzeranno la piattaforma francese: oltre alla Fiat, anche l'Alfa Romeo e la Lancia potrebbero sviluppare nuovi modelli per il segmento B.
Lo scorso ottobre, durante la presentazione dei conti del terzo trimestre, il ceo del gruppo FCA Mike Manley ha confermato l'uscita dal segmento A: "In un futuro molto prossimo ci vedrete concentrarci nuovamente su un segmento a più alto volume e con margine più alto e ciò comporterà un allontanamento dal segmento delle piccole". Indiscrezioni a riguardo indicano il 2024 come l'anno in cui questo piano si concretizzerà: le economie di scala garantite dalla nuova piattaforma Cmp dovrebbero consentire al Lingotto di proporre vetture di dimensioni maggiori a prezzi contenuti e con margini superiori rispetto a quelli dei modelli attuali. L'ambizioso obiettivo della Fiat Chrysler Automobiles è quello di portare chi attualmente guida una citycar a scegliere una compatta di segmento superiore e di riconquistare parte dei clienti della Fiat Punto che, prima della sua uscita di scena nel 2018, ha guidato per anni le classifiche di vendita del marchio torinese.
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