Lanciato nel 1964, il progetto “Tipo 33” offrì all'Alfa Romeo la vittoria nel Campionato Mondiale Sport undici anni dopo.
La saga dell'Alfa Romeo 33 inizia negli anni '60. L'ufficio Design Alfa Romeo, allora guidato da Orazio Satta Puliga, lancia il progetto per un modello Sport-Prototype per correre nel Campionato del Mondo Sportscar: il nome in codice è 105.33 o più semplicemente "Tipo 33". Questo progetto iniziale per un'auto a motore centrale fu infine affidato all'ingegnere Chiti Autodelta, che è stata recentemente assorbita dall'Alfa Romeo per diventare la squadra corse ufficiale.
L'Autodelta produsse una vettura che vinse la sua gara d'esordio nel 1967: durante la salita in salita di Fléron in Belgio, sul gradino più alto del podio salì sul gradino più alto del podio il fedele collaudatore Teodoro Zeccoli al volante della prima versione della 33, denominata "Periscopica". a causa della presa d'aria prominente dietro il pilota.
Il motore progettato da Chiti è un raffinato V-8 da 2 litri che, dopo Fléron, affronta le estenuanti gare di durata del Campionato mondiale di auto sportive. L'Alfa Romeo 33/2 Daytona ha dominato la mitica 24 ore delle corse americane nel 1968, conquistando i primi tre posti nella categoria 2 litri, tripletta che si è ripetuta in Francia durante la 24 Ore di Le Mans. Negli anni successivi la cilindrata sale a 3 litri e il telaio si ispira all'aeronautica: è con queste caratteristiche che l'Alfa Romeo 33/3 Le Mans manifesta l'intenzione della Casa di puntare alla vittoria assoluta.
Il nuovo 33 è stato progettato nel 1973. Il motore originale e molto potente, ancora 3 litri, ma con 12 cilindri a V di 180° in grado di sviluppare 500 cavalli, era alloggiato in un telaio tubolare in acciaio. Nasce così la promettente Alfa Romeo 33 TT 12: l'acronimo TT ("Telaio Tubolare") evoca il nuovo telaio tubolare ei 12 cilindri del motore. Si rivelerà l'arma fatale per vincere il World Sportscar Championship.
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