Le auto elettriche di Fiat, Lancia e Alfa Romeo non decollano: un'analisi sulle vendite e sui motivi del rallentamento



I marchi storici italiani del gruppo Stellantis - Fiat, Lancia e Alfa Romeo - sembrano faticare a guadagnare quote significative nel segmento dei veicoli 100% elettrici (BEV).

I numeri delle vendite di modelli BEV come la Fiat 500 elettrica, la nuova Lancia Ypsilon elettrica e l'Alfa Romeo Junior (precedentemente nota come Milano) mostrano un andamento al di sotto delle aspettative. La Fiat 500e, pur essendo un'icona di stile e un modello di punta per la transizione di Fiat, ha visto le sue vendite calare drasticamente in Italia e in altri mercati chiave, portando anche a fermi produttivi negli stabilimenti. La Lancia Ypsilon e l'Alfa Romeo Junior, pur essendo modelli di recente introduzione, stanno faticando a decollare con le loro versioni elettriche, con numeri di immatricolazioni ancora esigui nel mercato italiano.

Le cause di un rallentamento complesso

I motivi di questa difficoltà sono molteplici e interconnessi:

 * Prezzo di listino elevato: Questo è forse il fattore più determinante. Le versioni elettriche dei modelli italiani hanno un costo di listino notevolmente superiore rispetto alle loro controparti a benzina o ibride. Per il consumatore medio italiano, che tradizionalmente privilegia auto economiche e pratiche, un prezzo d'acquisto che può superare i 30.000 euro per un'utilitaria è un ostacolo insormontabile, anche con gli incentivi statali.

 * Infrastruttura di ricarica insufficiente: Nonostante i progressi, la rete di ricarica in Italia è ancora percepita come inadeguata e poco capillare, specialmente fuori dalle grandi aree urbane. Questa "ansia da ricarica" frena molti potenziali acquirenti, che temono di non trovare punti di ricarica disponibili o che il processo sia troppo lungo e complicato.

 * Concorrenza agguerrita: Il mercato dei veicoli elettrici è sempre più affollato, con l'arrivo di marchi cinesi che offrono modelli competitivi a prezzi inferiori. Questo aumenta la pressione sui marchi europei, che devono trovare un equilibrio tra costo, design e tecnologia.

 * Assenza di un'offerta a benzina o ibrida in contemporanea: A differenza di altri marchi Stellantis come Peugeot e Opel, che hanno da subito affiancato alle versioni elettriche le alternative a benzina, Lancia e Fiat hanno puntato inizialmente sull'elettrico, salvo poi lanciare le versioni ibride. Questo ha creato una certa esitazione tra i consumatori, che preferiscono ancora soluzioni ibride o a benzina per la loro praticità e il costo inferiore. La Fiat 600 ha seguito un percorso simile, partendo dall'elettrico e affiancando in un secondo momento l'ibrido, ma il successo delle versioni ibride dimostra che il mercato italiano è ancora legato a soluzioni tradizionali.

 * Percezione del marchio: Mentre marchi come Fiat sono storicamente associati a vetture economiche e popolari, e Lancia a un pubblico più maturo e conservatore, il salto verso l'elettrico come unica opzione di partenza può aver spiazzato la clientela tradizionale. Alfa Romeo, con la sua clientela sportiva e appassionata, potrebbe aver trovato difficoltà a convincere sull'elettrico, anche se la Junior ibrida sembra avere un discreto successo iniziale.

Ma si possono citatare tante altre ragioni, oltre a prezzi elevati ecc... come autonomia bassa, tempi di ricarica alti, app, abbonamenti... o semplicemente non si vogliono imposizioni e si vogliono altre alternative.

Le strategie di Stellantis per il futuro

Stellantis è consapevole delle difficoltà e sta cercando di correre ai ripari. Le recenti indiscrezioni sull'arrivo di versioni a benzina e con cambio manuale anche per la Grande Panda e per la Lancia Ypsilon, oltre all'espansione della gamma ibrida, suggeriscono un cambio di rotta volto a rispondere in modo più diretto alle richieste del mercato. L'obiettivo è quello di rendere i modelli più accessibili e di offrire al cliente la scelta tra diverse motorizzazioni, senza imporre una transizione brusca verso l'elettrico. A fine anno arriverà la 500 Hybrid prodotta a Torino, dopo il vuoto lasciato dalla vecchia generazione polacca. E vedremo se anche Abarth e HF avranno motori più tradizionali.

In conclusione, il mancato "decollo" delle auto elettriche di Fiat, Lancia e Alfa Romeo non è un fallimento tecnologico, ma piuttosto il risultato di un insieme di fattori economici e di mercato. La strada verso l'elettrificazione in Italia (e non solo) è ancora lunga e tortuosa, e per i marchi storici italiani, la chiave del successo non sarà solo offrire veicoli elettrici, ma anche garantire alternative più accessibili e in linea con le esigenze e i desideri reali del consumatore medio.

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