Stellantis fa retromarcia su elettrico e idrogeno. Nuova strategia multi-energia



La strada verso la transizione energetica si sta dimostrando più complessa e articolata del previsto, e Stellantis ne è un esempio lampante. Il gigante automobilistico sta rivedendo le sue strategie, mettendo un freno deciso allo sviluppo dei veicoli a idrogeno, almeno nel breve periodo. A chiarire la posizione del gruppo è Fedele Ragusa, responsabile prodotto, che ha spiegato a Fleet News le ragioni dietro questa scelta.

Idrogeno in pausa: mancano infrastrutture e incentivi

"Non è il momento giusto per puntare sull’idrogeno", ha dichiarato Ragusa, sottolineando la mancanza di investimenti nelle infrastrutture e di incentivi concreti da parte degli Stati. Senza una rete di rifornimento capillare e politiche pubbliche che ne promuovano l'acquisto e l'uso, investire in questa tecnologia rischia di rimanere un'operazione marginale. La filosofia di Stellantis è chiara: si investe solo dove ci sono condizioni reali per una diffusione su larga scala. Questo non significa un addio definitivo all'idrogeno, ma piuttosto un congelamento strategico in attesa di un contesto più favorevole.

Visione multi-energia al posto dell'obiettivo "emissioni zero entro il 2030"

L'ambizioso obiettivo originario di diventare un costruttore a emissioni zero entro il 2030, fortemente voluto dall'ex CEO Carlos Tavares, è stato ridimensionato. Al suo posto, Stellantis sta abbracciando una nuova strategia multi-energia. Questa visione integra motori elettrici, termici e "qualcosa nel mezzo", come ha precisato Ragusa. Il riferimento è alle soluzioni ibride plug-in o con range extender, considerate ora opzioni più concrete per una transizione graduale e realistica.

Ricarica rapida per i veicoli commerciali elettrici

Parallelamente, Stellantis sta potenziando l'offerta dei suoi veicoli commerciali elettrici. Tutti i modelli del gruppo saranno ora dotati di ricarica AC trifase da 22 kW di serie. Questo upgrade è in linea con le infrastrutture che molte flotte stanno già installando nei propri hub e consente una ricarica completa in circa sei ore, la metà rispetto alla precedente architettura da 11 kW. Un tempo ideale per garantire la disponibilità dei mezzi all'inizio del turno, riducendo lo stress logistico per le aziende.

In sintesi, Stellantis sta navigando la transizione energetica con pragmatismo, adattando le proprie strategie alle reali condizioni del mercato e delle infrastrutture. La priorità è ora data a soluzioni che offrano concretezza e scalabilità nel breve e medio periodo, senza però chiudere la porta a tecnologie future come l'idrogeno, quando le condizioni saranno mature.


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