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Quando non c'era FCA: la Fiat dell'Avvocato

Fiat non c'è più. Al suo posto è nata FCA (Fiat Chrysler Automobiles), frutto della fusione fra il gruppo di Torino e quello di Detroit. AGLI ALBORI DELLE QUATTRO RUOTE - La Fiat, Fabbrica Automobili Torino, era stata fondata esattamente 125 anni e tre mesi fa per iniziativa di alcuni nobili torinesi ai quali si unì Giovanni Agnelli, il capostipite di una famiglia che ha legato i propri destini a quelli dell'Italia per oltre un secolo. Davanti a questa svolta epocale di quella che per oltre cento anni è stata la più grande industria italiana non è solo per curiosità che è giusto chiedersi quale sarebbe stato il giudizio di Giovanni Agnelli, il nipote del fondatore, se avesse potuto assistere a questa evoluzione di quella che per decenni è stata la sua creatura. AVVOCATO E INTERNAZIONALISTA - Anche i suoi maggiori detrattori all'Avvocato hanno sempre riconosciuto una vena internazionalista. Magari un po' dandy, forse più da salotto che da piano indus

Renzi-Marchionne, una "amicizia" che potrebbe fare bene agli automobilisti italiani

4 ore ad Auburn Hills nel quartier generale di Fiat Chrysler Automobiles, ora definito da tutti come il secondo edificio più grande degli Stati Uniti dopo il Pentagono. Così la visita del premier Matteo Renzi a “casa Marchionne” ha tenuto banco sulle prime pagine dei giornali italiani. Buona parte dei commenti sono incentrati sui temi politici di stretta attualità (riforma del Lavoro e giudizi sull’operatore del Governo in primis). Ma c’è un risvolto potenzialmente positivo per noi automobilisti che secondo me vale la pena evidenziare: la presa di coscienza da parte del numero uno dell’esecutivo dell’importanza dell’industria dell’auto per l’economia di un Paese. E quindi (mi auguro), una nuova sensibilità su tutto ciò che può influire sulla salute del mercato dell’auto e sulle tasche di chi l’auto la compra e la usa. Renzi ha visto con i suoi occhi (io credo per la prima volta) cosa muove un costruttore di automobili. In termini industriali, economici, occupazionali e di

Ferrari: il saluto commosso a Montezemolo

La Ferrari è una casa automobilistica. Nel suo stabilimento ci sono presse che modellano il metallo, forni che fondono i materiali, catene di montaggio. Insomma tutto ciò che si trova in qualsiasi fabbrica automobilistica. C’è però qualcos’altro che altrove non si trova. L’ultima testimonianza c’è stata ieri sera, quando Luca Cordero di Montezemolo (nella foto), presidente uscente della società ha incontrato le maestranze della Ferrari Gestione Industriale, cioè la branca della azienda che produce le gran turismo del Cavallino.     È stato un incontro di commiato, chiesto a gran voce dagli stessi addetti per poter salutare chi per 23 anni ha guidato la società, verso grandi successi. Montezemolo aveva già salutato il team della Gestione Sportiva al momento della partenza per il Giappone, alla volta del Gran Premio di Suzuka, e ieri è stata la volta degli uomini che producono quelle auto che parlano il dialetto modenese ma sono amate e soprattutto sognate in tutto il mondo.    L’

Sergio Marchionne: addio alla Fiat nel 2018

La notizia l'ha data nel corso di un'intervista rilasciata a  Bloomberg Businessweek : "Dopo il 2018 farò sicuramente qualcos'altro", ha dichiarato  Sergio Marchionne . Il numero uno del  Gruppo Fca  ha così reso nota la sua intenzione di lasciare il timone una volta portato a termine il nuovo piano industriale quinquennale, delineato nei mesi scorsi. L'annuncio arriva nell'imminenza della quotazione del nuovo soggetto industriale, prevista per lunedì prossimo, e appena avallata da Borsa Italiana e dal Nyse. "Ci sono diverse cose che il prossimo amministratore delegato dovrà fare e che sono totalmente diverse da quelle che faccio io", ha aggiunto Marchionne. L'ad, al vertice di Fiat dal 2004, sarà uno dei top manager più "longevi" dell'intera industria

Marchionne a tutto tondo, Ferrari, Alfa e Renzi

La nuova  Fiat 500X , il  futuro dell’Alfa Romeo  che lui spera avviata verso un  boom , E poi le  critiche  al  governo europeo di Bruxelles , Un chiaro invito ad appoggiare il governo  Renzi , ma su tutto aleggia come un fantasma l’ombra della presidenza  Ferrari  che riceverà tra dieci giorni.  Sergio Marchionne  è stato il protagonista del  salone dell’Auto di Parigi  dove però, come suo tipico, ha parlato più di finanza che di automobili spaziando tra politica ed economia. Una presenza a tutto campo, da uno stand all’altro, guastata solo da un raffreddore che ha reso ancora più roca la sua voce. Ecco gli argomenti toccati. Marchionne con la sua presenza dirompente ha condizionato anche Montezemolo, irrompendo a metà della sua conferenza stampa, sedendosi di fianco a lui e mettendo “i freni inibitori” all’attuale presidente della Ferrari che da quel momento ha parlato con meno coinvolgimento. FERRARI  – Non si poteva ovviamente con Marchionne non toccare l’argomento Ferrari.

Dichiarazioni Fiat e intervista a Sergio Marchionne

Interrogato in un incontro riservato a pochissimi su due punti che fanno molto discutere, Sergio Marchionne  non si è tirato indietro. "Si è parlato troppo - ha chiarito con forza il numero uno di FCA - della questione di aumentare la produzione di vetture  Ferrari  fino a 10 mila all'anno. Io non ho mai detto questo, anche perché fino al 2018 è stato abilito un tetto di 7 mila. Ho solo illustrato che se il mercato lo richiedesse con forza, noi dovremo essere in grado di soddisfare le richieste fino a un tetto di 10 mila. Credo anche che non sia più il tempo di attese oltre i 6/9 mesi perché i clienti hanno fretta e non vanno scontentati". Quanto ai motori Ferrari da competizione, soprattutto in ottica futura di un coinvogimento dell' Alfa Romeo  nelle corse, ha aggiunto: "Penso che sia una cosa giusta da fare, ma prima dobbiamo cominciare a scegliere meglio le squadre che equipaggiamo in F1. Non non ci possiamo permettere le ultime della fila quando i dire

Fiat Chrysler, Marchionne conferma il debutto a Wall Street per il 13 ottobre

A distanza di un paio di settimane dall’annuncio ufficiale, nella giornata di ieri, Sergio Marchionne, amministratore delegato di FCA, ha confermato agli organi di stampa internazionali che le azioni di Fiat Chrysler debutteranno a Wall Street il prossimo 13 di ottobre. L’annuncio da parte di Marchionne è arrivato nel corso della conferenza stampa tenuta a Detroit in occasione della visita del premier Matteo Renzi agli stabilimenti Chrysler della città americana. Inutile negarlo ma il futuro di Fiat Chrysler sarà legato, a doppio filo, al mercato nordamericano. La crescita della divisione a stelle e strisce, infatti, rappresenterà il punto di partenza del piano di crescita del gruppo italo americano che, per i prossimi anni, mira a diventare una delle realtà principali del mercato delle quattro ruote mondiale. L’ad di FCA Sergio Marchionne ha evidenziato i punti di contatto con il premier italiano Renziche a sua volta ha dichiarato come la Fiat di oggi possa essere considerata

“Maserati fa le auto di lusso migliori del mondo”

La seconda giornata del Raduno Internazionale del Centenario Maserati è terminata con la cena di Gala presso la Reggia di Venaria Reale, alle porte di Torino. Dove era esposta anche la nuova concept car Alfieri, emblema dell’eccellenza raggiunta.   Insieme a collezionisti, clienti e ospiti Maserati (compresa una delegazione di appassionati giunti dalla Cina in auto), alla cena hanno partecipato anche il presidente del Gruppo Fiat Chrysler John Elkann e il Ceo di Fiat Chrysler, e presidente di Maserati, Sergio Marchionne, il quale ha dichiarato che la Maserati “non sarà mai un gigante, non sarà mai la Casa che costruirà il maggior numero di automobili al mondo ma sarà, semplicemente, quella che farà le vetture migliori”. Marchionne ha inoltre ribadito l’obiettivo di produrre, entro il 2018, 79 mila unità con il marchio del Tridente.   A fare gli onori di casa il Ceo di Maserati Harald Wester. Tra gli ospiti anche Giovanni Soldini, lo skipper che a bordo del VOR 70 Maserati

Marchionne: "Maserati non sarà un gigante, ma semplicemente la migliore"

Maserati "non sarà mai un gigante, non sarà mai la Casa che costruirà il maggior numero di automobili al mondo ma sarà, semplicemente, la migliore". Lo ha detto Sergio Marchionne, Ceo del Gruppo Fiat-Chrysler e presidente di Maserati, nel salutare gli ospiti della cena di gala organizzata venerdì alla Reggia della Venaria Reale per la tappa torinese - l'ultima - delle celebrazioni del centenario Maserati. Marchionne, che ha partecipato alla cena, insieme al presidente del Gruppo Fiat-Chrysler John Elkann e a collezionisti, clienti e ospiti Maserati, ha confermato l'obiettivo di produrre 79mila auto con il marchio del Tridente entro il 2018. TAPPE - Dopo Bologna (la città dove la marca è nata) e Modena (la città dove si è sviluppata e consolidata) l'evento conclusivo per le celebrazioni del Centenario Maserati si è infatti trasferito nel capoluogo piemontese, la città dove vengono costruite le odierne Quattroporte e Ghibli - cardini dell'attuale successo

Ferrari: Wall Street "benedice" l'arrivo di Marchionne

Un Cavallino rampante nel "motore" di Fiat e Chrysler, a Wall Street, è parsa la proverbiale ciliegina sulla torta d'una nuova FCA quotata al New York Stock Exchange. La decisione dell'amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne, di prendere in prima persona la guida di Ferrari, storico marchio della Formula Uno e del super-lusso "Made in Italy" finora separato in casa, appare come un regalo per un gruppo che ha già in grandi processi di integrazione, quelli tra Chrysler e Fiat, il suo fulcro competitivo. «Prendere il volante di Ferrari offre a Marchionne molta più libertà nel valutare tutte le diverse opzioni che Fiat ha davanti a sé per la divisione di super-car», ha detto George Galliers, analista di International Strategy & Investment, broker dealer di New York. Un'articolata attività nelle auto di lusso, che vede in pole position, oltre alla Rossa di Maranello, marchi come Maserati e una rilanciata Alfa Ro

Marchionne: "L'Italia ce la farà. A Renzi mostrerò la realtà di Fiat-Chrysler"

Sergio Marchionne è convinto che l'Italia ce la farà, ma aggiunge: "Quando non lo so: non vedo le cose migliorare nel breve termine". E dagli U.S.A., dove ritira un premio dell'Institute of International Education, sottolinea che "l'unica cosa per creare crescita sono gli investimenti. Non riusciamo ad attirare abbastanza capitali esteri". Intervenendo poco dopo la gelata dell'Ocse che ha tagliato la stima sul pil dell'Italia a -0,4% nel 2014, l'amministratore delegato di FCA si dice "più che disposto a far vedere" al presidente del Consiglio Matteo Renzi la realtà di Fiat-Chrysler durante la sua prossima visita a Detroit, a illustrargli il processo di risanamento dell'azienda e anche a presentargli i sindacalisti americani. Marchionne insiste sulle differenze tra il nostro Paese e gli Stati Uniti, che sono tornati a crescere dopo la crisi del 2008, e cita l'esempio delle start-up: "Il concetto di start up in Ital

Ferrari 2.0: vincere in pista è un passo necessario per la corsa agli U.S.A.

Ha appena vinto il Gran Premio più importante della sua carriera, quello che ha visto Fiat-Chrysler tagliare il traguardo di una fusione che completa dieci anni di lavoro. Ma adesso, invece di festeggiare ai box, Sergio Marchionne prende la guida della Ferrari e si rimette in gioco con un messaggio chiaro: «Vincere in pista fa parte del DNA della casa; lavoreremo come dannati per questo». Dunque la vittoria «in pista» è ciò che il Ceo del gruppo vuole ottenere dalla Ferrari. Perché, se non è un caso che il Cavallino sia oggi il brand più forte del mondo, l’oggetto del desiderio per il quale tycoon, principi e miliardari si mettono disciplinati in fila dal concessionario, questo avviene in buona parte per la sua reputazione sportiva. E se un Gran Premio perso o vinto non fa certo la differenza in termini di vendite, sei anni di fila senza strappare un titolo, rischiano alla lunga di appannare il marchio che si nutre anche di una lunga serie di successi. Purtroppo passati. È questo

Marchionne: "Alfa Romeo è tutta da rifare”

Dopo l’annuncio del debutto di una nuova Alfa Romeo fissato per il prossimo  24 Giugno 2015 , sarà la nuova Alfa Romeo Giulia,Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo FCA,torna a parlare del futuro del marchio Alfa Romeo riassumendo la situazione del brand con poche ma precise parole “E’ tutta da rifare” che non lasciano dubbi sull’avvio, oramai da ritenersi ufficiale, di una vera e propria rivoluzione che porterà l’Alfa Romeo a vivere, si spera, una nuova stagione di successo grazie ad una gamma completamente rinnovata che possa cogliere, in pieno, l’essenza del marchio italiano. Come già ampiamente riportato nelle settimane passate, il piano di rilancio di Alfa Romeoprevede investimenti per 5 miliardi di Euro sino al 2018 con l’obiettivo di ricostruire un’identità al marchio che dovrà diventare una vera alternativa a marchi premium come Mercedes, Audi, BMW, Jaguar e Land Rover. Il progetto di rivoluzione dell’Alfa Romeo di Marchionne si accompagnerà ad una forte

Fiat in Borsa a Wall Street dal 13 ottobre, rimanendo anche a Milano

Fiat è pronta a sbarcare sulla Borsa di New York, dove la quotazione dell’azienda a Wall Street avverrà il prossimo 13 ottobre. A rendere la notizia ufficiale è stato Sergio Marchionne, in un intervento avvenuto in mattinata dove ha concesso anche una battuta: “Il 13 ottobre andremo a Wall Street in Maserati, non certo in Ferrari“, riferendosi alla presidenza della Rossa di Maranello appena finita nelle sue mani. Fiat Chrysler proverà dunque ad acquisire una certa importanza, sin da subito (il 13 ottobre, data fissata per la quotazione dell’azienda italiana), sulla Borsa di Wall Street, a New York. Mentre l’attesa per la quotazione di Fiat sulla Borsa di New York è alta e già sta facendo parlare sulle pagine mondiali di economia, Sergio Marchionne ha concesso qualche parola

La Renegade apripista e con il piano Alfa svolta a Fabbrica Italia

Chiusa la partita Fca, Sergio Marchionne riapre il dossier Italia. A Balocco, su quella che un tempo era la pista di collaudo dell'Alfa Romeo, si presenta la nuova Jeep Renegade, minisuv di segmento B, unica Jeep costruita in Europa. «Insieme alla 500X, Renegade potrà assorbire tutta l'occupazione di Melfi», spiega Marchionne. La 500X è il minisuv della famiglia Fiat che verrà presentato a inizio ottobre al Salone di Parigi. «La capacità produttiva di Melfi è di 400 mila auto - aggiunge l'ad del Lingotto - ma non arriveremo mai a quelle cifre per la complessità dei due nuovi modelli». Mentre andrà in porto l'operazione Melfi (nel giro di due mesi il Lingotto presenta due modelli realizzati in Italia) si passerà all'Alfa Romeo: «Il 24 giugno presenteremo il nuovo modello realizzato a Cassino». Si chiamerà Giulia? «Non abbiamo ancora deciso». Ma è evidente che «le attività europee miglioreranno significativamente se riusciremo a centrare il lancio delle nuove

Fiat, aumento capitale: Marchionne deciderà a ottobre

Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat Chrysler e neo presidente Ferrari, ha dichiarato che nel consiglio d’amministrazione di ottobre l’azienda discuterà relativamente all’aumento di capitale, argomento che molto ha fatto parlare negli ultimi tempi. La decisione su un eventuale aumento di capitale per il Gruppo Fiat spetterà al cda di ottobre: queste le news provenienti direttamente da Sergio Marchionne, che in un’intervista riportata in mattinata dall’Ansa ha trattato anche altri argomenti caldi, come la data di arrivo del Suv Levante, i target 2014 e il mercato europeo. Riguardo l’aumento di capitale Fiat, Marchionne ha innanzitutto precisato che “non sarà necessario, qualora l’azienda porti avanti gli obiettivi prefissati. Ma si deciderà tutto in sede di consiglio, ad ottobre“. Tra gli altri argomenti trattati, da una parte c’è la conferma dell’uscita del Suv Levante entro la fine dell’anno 2015 e dall’altra c’è il controllo dei target 2014, rispettati a pieno s

Sergio Marchionne nuovo presidente della Ferrari dopo l'abbandono da parte di Montezemolo

Sergio Marchionne, Amministratore Delegato Fiat, è il nuovo presidente Ferrari, visto l’addio di Luca Cordero di Montezemolo che diventerà effettivo a partire dal prossimo 13 ottobre. Se ne va, dunque, un pezzo storico dalla casa di Maranello. Prima dell’arrivo di Marchionne, infatti, Montezemolo occupava la carica di presidente Ferrari dal lontano 1991, con 23 anni di trionfi e grandi risultati che rimarranno senza dubbio indelebili nella mente dei fans della Rossa. Lo sa bene il presidente Fiat, John Elkann, che dopo l’ufficialità di Sergio Marchionne presidente Ferrari ha ringraziato Luca Cordero di Montezemolo, pronunciando le seguenti parole: “E’ stato molto importante per noi collaborare con lui, che ha ricoperto la Presidenza Fiat dal 2004 al 2010, tra istanti di difficoltà, ma anche di immensa soddisfazione. Faccio a Luca i migliori auguri per il suo futuro imprenditoriale, sperando di vedere a breve la Ferrari tornare a vincere“. Marchionne, che dal 13 ottobre sarà

Conferenza stampa Ferrari Marchionne: la nuova Alfa arriverà il 24 giugno 2015

L' Alfa Romeo  rinascerà il prossimo 24 giugno: parola di  Sergio Marchionne , che ha anticipato a sorpresa la data del lancio (e del rilancio) della storica Casa automobilistica milanese, fondata appunto il 24 giugno del 1910 come Anonima Lombarda Fabbrica Automobili. La lunga conferenza stampa congiunta di Sergio Marchionne e  Luca Cordero di Montezemolo  ha fornito chiarimenti sulla vicende degli ultimi giorni e fatto un po' di luce sul futuro della  Ferrari . E non solo. Nessun ruolo all'interno della Ferrari è in discussione, né quello dell'attuale amministratore delegato,  Amedeo Felisa , né quello del team pricipal della Gestione Sportiva,  Marco Mattiacci , ha ribadito Marchionne. Per Montezemolo, "la Ferrari è fatta di uomini e donne eccezionali, in azienda c'è un clima magnifico e ci sono grandi progetti per il futuro". I due manager hanno fugato ogni dubbio sull'ipotizzata "americanizzazione" della Ferrari. Per Marchionne

Dichiarazione del Presidente della Ferrari Luca di Montezemolo

“La Ferrari avrà un ruolo importante all’interno del gruppo FCA nella prossima  quotazione a Wall Street e si aprirà quindi una fase nuova e diversa che credo giusto  debba essere guidata dall’Amministratore Delegato del Gruppo.  Finisce un’epoca e ho quindi deciso di lasciare la Presidenza dopo quasi 23 anni  meravigliosi e indimenticabili, dopo quelli passati a fianco di Enzo Ferrari negli anni  Settanta. Il mio ringraziamento va innanzi tutto a donne e uomini eccezionali in fabbrica, negli  uffici, nei campi di gara, sui mercati di tutto il mondo che sono stati i veri artefici in  questi anni della grande crescita dell’azienda, delle tante memorabili vittorie e del  successo del marchio diventato grazie a loro uno dei più forti al mondo.  Un saluto e un ringraziamento a tutti i nostri partner tecnici e commerciali, ai dealer  di ogni Paese e in modo particolare ai clienti e ai collezionisti con cui condivido la  stessa passione. Ma il mio pensiero va og

Montezemolo lascia Ferrari, AD di Fiat Sergio Marchionne nuovo Presidente

Luca Cordero di Montezemolo lascerà su sua richiesta la Presidenza della Ferrari con  effetto il 13 ottobre prossimo a conclusione del festeggiamento dei 60 anni di Ferrari in  America. La Presidenza della Ferrari sarà assunta dall’Amministratore Delegato della Fiat,  Sergio Marchionne. Presidente della Ferrari dal 1991 Montezemolo ha portato l’azienda a conseguire  risultati molto importanti sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sportivo.  Una lunga storia di grandi successi alla Ferrari dove Montezemolo ha raggiunto  traguardi di assoluto rilievo, con un team di eccellenza mondiale.  “Desidero ringraziare Luca a nome della mia Famiglia e a titolo personale per quanto  ha fatto per la Fiat e per la Ferrari - ha dichiarato il Presidente della Fiat John Elkann.  Ha ricoperto diverse posizioni di responsabilità, a partire dalla Presidenza di Fiat dal  2004 al 2010, condividendo con me momenti di difficoltà, ma anche di grande  soddisfazione. A Luca van