Non solo novità Maserati, Jeep e Alfa Romeo nel futuro prossimo del gruppo FCA: tra i progetti in via di definizione ci sarebbe anche un pick-up derivato dal Mitsubishi L200. È l’ultima notizia riguardante il gruppo Fiat-Chrysler, sia pure non confermata dall’azienda ma lanciata da Automotive News come indiscrezione proveniente dall’interno del gruppo.
Quanto ai tempi gli stessi rumors parlano di inizio vendite per il 2016. Si tratterebbe in sostanza del modello Mitsubishi, probabilmente prodotto dalla casa giapponese in una veste appositamente studiata per il marchio Fiat. Non è dato sapere, neanche a livello di indiscrezione, se la produzione avverrà negli stessi impianti thailandesi dove la Mitsubishi produce l’L200, oppure altrove.
In effetti un pick-up Fiat fa parte dei programmi annunciati dal gruppo il 6 maggio a Detroit. Ma non solo: di un pick-up grande (perché in gamma c’è già il più piccolo Strada) si parla da parecchio tempo. Nel 2006 era stato annunciato come frutto della collaborazione con la Tata, con produzione in Argentina. Poi l’argomento è tornato d’attualità con i programmi Fiat annunciati nel 2010. In entrambi i casi non se ne è fatto nulla, nonostante Marchionne abbia più volte detto che il business dei veicoli commerciali (in cui ricadono i pick-up) è molto importante economicamente.
Il modello pick-up vuole infatti essere uno strumento per potenziare le capacità commerciali della Fiat Professional, il marchio con cui la Fiat vende appunto i veicoli da lavoro. Nel 2013 il consuntivo delle vendite Fiat nella categoria è stato di 431 mila unità e l’obiettivo per il 2018 è di arrivare a 600 mila vendite. Una prospettiva in cui appunto può aiutare un pick-up più grande del Fiat Strada.
Ciò detto va anche sottolineato che nelle sue ultime dichiarazioni pubbliche fatte tre giorni fa in occasione di un convegno economico a Trento, Marchionne ha parlato di Alfa Romeo e non di pick-up. In particolare ha confermato di avere visto pochi giorni prima l'Alfa Romeo Giulia in via di definizione: “siamo sulla buona strada” ha affermato, lui che aveva già bocciato delle precedenti proposte. Quanto ai tempi, il primo dei nuovi modelli Alfa Romeo in programma dovrebbe essere svelato dopo l’estate del 2015. Come noto, si tratta di vetture sviluppate su una piattaforma a trazione posteriore, nome in codice “Giorgio”. Una famiglia di modelli che ha l’impegnativo compito di far sviluppare le vendite Alfa Romeo dalle 76 mila del 2013 a ben 400 mila entro il 2018.
Come ben si capisce si tratta di un obiettivo che fa tremare i polsi, non solo sotto il profilo del prodotto. Rilevanti sono gli aspetti finanziari, e a questi Marchionne ha fatto riferimento affermando che un buon andamento del business negli Stati Uniti, “fondamentale per tutto il nostro programma”, aiuterebbe anche lo sviluppo delle strategie europee. Secondo l’agenzia Reuters Marchionne ha detto che i programmi in Europa hanno bisogno bisogno dei soldi realizzati dalla Chrysler negli Stati Uniti.
Infine è da ricordare che anche a Trento Marchionne ha tenuto a ribadire che tutte le Alfa Romeo saranno costruite in Italia, sia pure con l’aggiunta della postilla “almeno fino al 2018”, precisazione che può voler dire diverse cose. Per esempio che crescendo la produzione dovranno essere diversificate anche le sedi produttive. Ma potrebbe anche voler dire che si sono altre possibilità all’orizzonte; anche perché nel discorso di Marchione ha trovato posto anche una perorazione verso il governo (era presente il presidente del Consiglio Matteo Renzi) affinché lo Stato aiuti il business dell’Alfa Romeo: “non chiedo finanziamenti, ma misure di sostegno alle esportazioni, con la logistica, la normativa…”.
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