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E' arrivata la Fiat 500 Vintage ’57: il ritorno di un mito

Si svolge oggi a Torino, presso il Centro Storico Fiat di via Chiabrera 20, la presentazione alla stampa della 500 Vintage ’57, la nuova serie speciale che rende omaggio all’icona Made in Italy del 1957. Dopo l’anteprima mondiale al salone di Ginevra, il marchio sceglie il Centro Storico Fiat di Torino per svelare la nuova 500 Vintage ’57 alla stampa internazionale.

Non potrebbe esserci ubicazione migliore per il lancio di questa vettura in quanto dal 1963 l’affascinante museo ospita un’esposizione permanente che illustra la nascita e lo sviluppo tecnologico, sociale ed economico della Fabbrica Italiana Automobili Torino e che consente di scoprire la tecnologia Fiat in ogni ambito attraverso un enorme patrimonio documentale. Tra l’altro, al Centro Storico Fiat sono stati riprodotti alcuni ambienti che sono legati in modo indissolubile all’iconica 500 come dimostrano sia la linea di montaggio di Mirafiori, così com’era negli anni Cinquanta, sia l’ufficio del famoso Dante Giacosa che ideò la Nuova 500 del 1957.

Disponibile esclusivamente nella versione berlina, la nuova serie speciale Vintage ’57 si caratterizza per un look rétro che richiama alcune peculiarità della vettura storica quali livrea azzurro pastello, ora abbinata al bianco di tetto, spoiler, antenna e specchietti;  selleria in pelle Poltrona Frau color tabacco o, in alternativa, in cuoio. Il tutto reso ancora più suggestivo dall’impiego dei loghi Fiat storici posti all’esterno e sul volante, oltre all’adozione della fascia bianca della plancia e dei cerchi in lega da 16” bianchi e cromati che rinviano ai pneumatici di una volta. 

Commercializzata in tutta Europa e disponibile in 12 colori di carrozzeria, la nuova 500 Vintage ’57 presenta alcune differenze nelle motorizzazioni e dotazioni, di serie e a richiesta, in modo da soddisfare le esigenze dei singoli Paesi. Nell’area EMEA il cliente può scegliere tra i propulsori benzina 1.2 da 69 CV, 0.9 Twin Air da 65 CV, 0.9 Twin Air da 85 CV e 0.9 Twin Air 105 CV, oltre al diesel 1.3 Multijet da 95 CV.

Caratterizzata da un equipaggiamento di serie completo, la nuova serie speciale arricchisce la gamma 2015 di Fiat 500 che oggi si declina in due configurazioni (berlina e cabriolet), quattro allestimenti (Pop, Lounge, S e Vintage ’57), due trasmissioni (manuale o Dualogic) e sei motorizzazioni (ai propulsori della Vintage ’57 si aggiunge il 1.2 69 CV EasyPower alimentato a benzina/GPL).

La nuova Fiat 500 Vintage ’57 è quindi il giusto tributo al mitico “Cinquino” che, dal 1957 e sino al 1975, ha contribuito a motorizzare un Paese in rapida evoluzione, diventando un’automobile di culto venduta in circa 3,9 milioni di unità. Una vettura certo essenziale, per molti aspetti spartana, ma anche la prima a rendere accessibile il privilegio della mobilità, il tutto in meno di tre metri di lunghezza. La 500 del 1957 era equipaggiata con un parsimonioso bicilindrico di 479 cm3 da 13 CV, che consentiva una velocità massima di 85 km/h. Per l’epoca, caratteristiche di tutto rilievo.

Nel corso dei diciotto anni di produzione, la 500 beneficiò via via di piccole migliorie riguardanti la tecnica e le dotazioni, ma non perse mai la propria peculiarità di vettura interclassista. Nel 1972, in contemporanea con la presentazione della 126, sua erede, venne lanciata l’ultima 500, la “R”, che in tre anni fu prodotta in oltre 340.000 unità. Rimaneva un’automobile di successo, anche se i tempi stavano cambiando. Tuttavia, la sua storia era destinata a proseguire. 

A cinquant’anni dal lancio della prima edizione del modello, nel 2007 Fiat accelerò verso il futuro materializzando un nuovo modo di intendere l’automobile: nacque così la nuova Fiat 500, il manifesto della “nuova Fiat”. Il tutto nel pieno rispetto della più autentica tradizione del marchio, ovvero rendere disponibili a tutti l’accesso a tecnologie e contenuti mai offerti prima nel segmento. Insomma, se nel 1957 la Nuova 500 inventò un segmento, nel 2007 la nuova 500 lo trasformò e arricchì con una lunga serie di primati.

Per la prima volta, un’automobile propose una gamma di motorizzazioni che rispondeva ai più severi parametri ecologici e di sicurezza ancor prima della loro messa in vigore. Già Euro 5 ready, 500 fu la prima compatta – in appena 3,5 metri di lunghezza – che conquistò le cinque stelle EuroNCAP, oltre che la prima a offrire sette airbag di serie e a rendere disponibile l’ESP su tutta la gamma. Robustezza strutturale, sicurezza attiva e passiva e dotazioni senza impatto sul prezzo: sicurezza a ogni costo, una decisione forte che confermava la volontà di Fiat di perseguire una strategia di leadership anche nell’ambito della protezione. 

500 è stata e continua a essere un piccolo laboratorio di grande successo, sotto ogni punto di vista: è stata la prima vettura equipaggiata con i propulsori bicilindrici Twin Air, ma anche la prima vettura del marchio a utilizzare il proprio nome come logo, un brand nel brand, oltre che la prima della sua categoria a presentarsi fin dal suo esordio ricchissima di contenuti e con ampie possibilità di personalizzazione. 

Prodotta dal 2007 in Polonia e dal 2010 anche a Toluca (Messico), oggi la Fiat 500 è commercializzata in più di 100 Paesi nel mondo e ha segnato anche il ritorno del marchio Fiat negli Stati Uniti. Un modello globale, quindi, che ha già superato la quota di 1,5 milioni di immatricolazioni. Tra i segreti del suo successo vi è certamente la capacità di evolvere con nuove interpretazioni - dalla 500 Abarth (2008) all'ultima nata del 2014, l’esclusiva 500 "Ron Arad Edition" - ma anche di esplorare nuovi territori dando vita a una famiglia di vetture simpatiche e accessibili che assicurano la massima libertà di scelta e di utilizzo: sono nate così la 500L (2012), la 500L Trekking e la 500L Living (2013) e la nuova 500X (2014).

Oggi il testimone viene raccolto dalla serie speciale  500 Vintage ’57 che, da una parte, rende il giusto tributo all’icona del 1957 e, dall’altra, conferma l’indiscussa leadership di Fiat in questo segmento.

Serie speciale Fiat 500 Vintage ’57 
La nuova versione di 500 rende omaggio all’icona Made in Italy del 1957 attraverso la rilettura contemporanea di alcuni stilemi che l’hanno resa famosa negli anni 60 e 70. Tra i 12 colori di carrozzeria disponibili, spicca l’azzurro pastello che si sposa perfettamente con il bianco del tetto, dello spoiler, dell’antenna e delle calotte degli specchi. I cerchi in lega da 16” sono rétro, bianchi e cromati, e richiamano inequivocabilmente quelli montati sulla 500 storica.

Come gli esterni, anche gli interni di Fiat 500 Vintage ’57 sono frutto di una reinterpretazione moderna di alcune caratteristiche della sua progenitrice, come dimostrano l’ambiente avorio, la fascia bianca della plancia e l’elegante selleria in pelle Poltrona Frau color tabacco, a due toni: inchiostrata effetto vintage, con inserti in pelle avorio, tratto distintivo del modello, con ricamo “500” in pelle tabacco. In alternativa, è disponibile l’interno color cuoio. Il look vintage è sottolineato anche dai loghi Fiat storici posti sull’esterno, sui cerchi e sul volante.

L’omaggio al passato si limita all’estetica. Infatti, Fiat 500 Vintage ’57 offre un equipaggiamento di serie completo come dimostrano climatizzatore manuale o automatico a seconda dei mercati; sistema vivavoce Blu&Me con tecnologia Bluetooth, riconoscimento
vocale e lettore file audio digitali con porta USB/AUX, eco:Drive™ Software; autoradio CD+MP3; ABS con EBD; sette airbag; sistema Start&Stop; ESP completo di ASR/MSR, HBA e Hill Holder. Inoltre, a seconda dei mercati, la gamma presenta delle differenze nelle dotazioni, di serie e a richiesta, in modo da soddisfare le specifiche esigenze dei singoli Paesi. 

Commercializzata in tutta Europa, la nuova 500 Vintage ’57 presenta alcune differenze nelle motorizzazioni e dotazioni, di serie e a richiesta, in modo da soddisfare le esigenze dei singoli Paesi. Nell’area EMEA il cliente può scegliere tra i propulsori benzina 1.2 da 69 CV, 0.9 Twin Air da 65 CV, 0.9 Twin Air da 85 CV e 0.9 Twin Air 105 CV, oltre al diesel 1.3 Multijet da 95 CV.

Caratterizzata da un equipaggiamento di serie completo, la nuova serie speciale arricchisce la gamma 2015 di Fiat 500 che oggi si declina in due configurazioni (berlina e cabriolet), quattro allestimenti (Pop, Lounge, S e Vintage ’57), due trasmissioni (manuale o Dualogic) e sei motorizzazioni (ai propulsori della Vintage ’57 si aggiunge il 1.2 69 CV EasyPower alimentato a benzina/GPL).

Dunque, con la serie speciale Vintage ’57 il modello 500 continua a far parlare di sé confermandosi icona del Made in Italy, di ieri e di oggi, capace di soddisfare tutti coloro che amano divertirsi e andare ovunque al volante di un'auto ricca di fascino, emozione e storia.

Del resto, alcuni degli oggetti scaturiti dalla creatività dell’industria italiana del dopoguerra, come la 500 o la Vespa, non possono essere giudicati semplicemente dalla loro estetica, né rappresentano solamente un buon esercizio ingegneristico in cui la forma serve la funzione. Sono invece delle potenti alchimie, rivoluzionarie nel design e nel concetto, che ridefiniscono i comuni punti di riferimento e di paragone per radicarsi per sempre nella nostra memoria collettiva. Quando ciò avviene nascono dei capolavori essenziali nella storia dell’ industria. La Fiat 500 è uno di questi, un’icona del made in Italy nel mondo.  


























Centro Storico Fiat dove la tradizione si respira e si tramanda 
L’edificio liberty di via Chiabrera, 20 a Torino fu il primo ampliamento, risalente al 1907, delle officine di corso Dante dove nacque Fiat. Nel 1963 vi fu inaugurata un’esposizione permanente che racconta la nascita e lo sviluppo tecnologico, sociale ed economico della Fabbrica Italiana Automobili Torino. La sede è stata ampliata e arricchita per i 150 anni dell’Unità d’Italia, e oggi si sviluppa su 3000 metri quadri.

Al museo è possibile scoprire la tecnologia Fiat, d’eccellenza in ogni ambito. Si può ammirare il primo motore di aviazione del 1908; la produzione bellica e quella agricola; la Littorina protagonista del trasporto ferroviario negli anni Trenta; i grandi motori per le navi ma anche le biciclette, sino agli elettrodomestici, che caratterizzarono i consumi del secondo dopoguerra. Non mancano, ovviamente, le automobili: modelli storici, nati nella prima metà del ‘900 e che ancora oggi esprimono il fascino della modernità.

Grazie a una ricchissima collezione di automobili, cimeli, modellini, manifesti pubblicitari, e a un enorme patrimonio documentale, è possibile ripercorre le tappe cruciali della storia dell’azienda. Attualmente il Centro Storico documenta l’attività Fiat nel corso del Novecento, nei diversi settori aziendali, e raccoglie più di 5.000 metri lineari di testimonianze cartacee; 300.000 disegni tecnici; 18.000 manifesti; 1.300 bozzetti; 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale; 6 milioni di immagini; 200 ore di filmati storici. 

Attraverso la ricostruzione di alcuni ambienti negli stabilimenti- simbolo di Fiat si percepiscono i cambiamenti dei metodi produttivi: dagli albori della lavorazione “artigianale” della prima officina di corso Dante alla catena di montaggio presente a Mirafiori, così com’era negli anni Cinquanta, e dell’ufficio di Dante Giacosa, il progettista di Topolino, 600 e 500: le vetture che hanno motorizzato l’Italia. In mezzo lo stabilimento del Lingotto, inaugurato nel 1923, che divenne famoso per la modernità e l’eleganza del suo sviluppo verticale, tanto da destare l’ammirazione di Le Corbusier, una delle figure più influenti della storia dell’architettura. 




1957: Fiat Nuova 500, l’emblema della motorizzazione di massa
Ci sono automobili che passano alla storia per le innovazioni tecnologiche o stilistiche di cui sono portatrici. E ve ne sono altre che meritano di essere ricordate per quanto hanno saputo rappresentare nel vissuto quotidiano di una intera generazione o di un intero Paese. Fiat Nuova 500 riuscì a unire tecnica e sentimento, e lasciò un segno indelebile sino a diventare un’icona che ha attraversato i decenni: prodotta dal 1957 al 1975 in quasi 3,9 milioni di unità, è rimasta l’emblema della motorizzazione di massa.

Fu l’azzeccata sintesi di una geniale intuizione di Dante Giacosa e dell’ambiziosa strategia di sviluppo e di rinnovamento della gamma messa in atto da Fiat già durante il secondo conflitto mondiale, e rispose con tempismo perfetto a un nuovo bisogno di mobilità individuale. Il tasso di motorizzazione passò da sei veicoli ogni mille abitanti del 1950 ai 330 veicoli del 1980. E Nuova 500 riuscì a soddisfare un target eterogeneo.

La prima serie presentava soluzioni spartane, ma estremamente pratiche, con poche concessioni alle frivolezze. Era totalmente priva di cromature a eccezione della modanatura sul cofano anteriore. Aveva vetri laterali fissi e deflettori apribili; il comando degli indicatori di direzione al centro dell’essenziale cruscotto, era omologata per due soli posti e poteva caricare settanta chilogrammi di bagaglio. Pur avendo dimensioni minime, era una vera e propria automobile.

La lunghezza, paraurti compresi, era inferiore a tre metri e la larghezza superava di poco i 130 centimetri. Queste proporzioni, unite al peso ridotto, assicuravano alla 500 un’eccezionale manovrabilità. La carrozzeria doveva essere leggera ma robusta, semplice e gradevole ed economicamente sostenibile dal punto di vista industriale. Dante Giacosa riuscì, con 500, a coniugare molteplici esigenze in una linea tondeggiante e proporzionata, che ricordava un ovetto e suscitava simpatie, così come i fanali tondi e il marchio Fiat contornato da due baffetti cromati. Grazie a questo progetto, Dante Giacosa ottenne il prestigioso premio industriale di design “Compasso d’Oro”, il più antico e autorevole premio europeo di design.

Il motore erogava 13 cavalli e la velocità massima era di 85 km/h. Il suo prezzo era contenuto: 465.000 Lire.  
L’impossibilità di caratterizzare l’utenza secondo un parametro rigido fece sì che la piccola utilitaria Fiat diventasse, fin da subito, una vettura di massa ma al contempo interclassista e, pertanto, con un’aura chic. Vedendo una 500 non si poteva mai sapere se al volante ci fosse uno studente o il suo professore; un operaio o un professionista che aveva lasciato in garage una grande berlina, meno agile nel traffico cittadino. Tuttavia, già nel 1958, Fiat decise di differenziare e potenziare ulteriormente la gamma con la versione “Sport”, che offriva un’accattivante verniciatura bicolore e un motore potenziato.

La trasversalità si mantenne anche con le versioni successive: dopo la “Sport” , fu il turno della “Giardiniera”, con il passo aumentato di dieci centimetri. Con il solo guidatore, la “Giardiniera” poteva caricare duecento chilogrammi; oppure quattro persone e quaranta chilogrammi. 

Insieme alla “Giardiniera” esordì la “D”, e cinque anni dopo, con la “F” Fiat iniziò a pensare concretamente a differenziazioni di gamma a livello di prezzo, estetica e contenuti: a Mirafiori concepirono una versione “base” che uscì nel 1965, e una “lusso”, che le si affiancò nel 1968.
I gusti iniziavano a evolversi, il concetto di marketing era embrionale, ma i tecnici Fiat realizzarono una vettura che diventerà un piccolo status symbol.

Intanto, ogni unità venuta contribuiva ad alimentare il mito: ogni Italiano ha un ricordo proprio o familiare legato a 500: dalle vittorie sportive festeggiate sporgendosi dal tetto apribile al cofano anteriore che si poteva asportare completamente, per finire con la celeberrima “doppietta”, che favoriva le cambiate e soprattutto ha rappresentato il gesto tipico di un’epoca e di un’auto.

La “F” e la “L” furono le più vendute, e rimasero sul mercato complessivamente per sette anni, prima di lasciare il posto alla “R”, la “rinnovata”, del 1972. Il contesto economico e sociale era drasticamente cambiato, e anche la tecnica andava evolvendosi. Tuttavia questa piccola, grande vettura si era già ritagliata un posto d’onore nella storia dell’auto. Duttile, economica, simpatica, è riuscita con la naturalezza e la spontaneità dei fuoriclasse a diventare un prodotto di culto, popolando le strade d’Italia e l’immaginario collettivo. Infatti, la sua storia era destinata a proseguire.




2007: nuova Fiat 500, una vettura globale dalle radici profonde
A cinquant’anni dal lancio della prima edizione del modello, Fiat accelerò verso il futuro materializzando un nuovo modo di concepire l’automobile. 
Fiat 500 è stata la risposta più evoluta per chi desiderasse fruire dell’automobile in completa libertà, apprezzandone l’impiego quotidiano e, al contempo, non volesse rinunciare al piacere di guidare una vettura divertente e funzionale, ecologica e accessibile, ma anche simpatica e piena di fascino.

Automobile di grande appeal, dunque, che da un lato si inserì nelle tendenze forti e vincenti del mercato, e dall’altro risultò coerente con la storia e la missione di Fiat: realizzare vetture contraddistinte da stile originale, tecnologia avanzata accessibile a tutti e soluzioni intelligenti che semplificano e migliorano la vita a bordo. Non fece certo eccezione Fiat 500 che puntò a far compiere un vero e proprio salto qualitativo al segmento in tema di comfort e sicurezza, tecnica e dotazioni, come dimostrano le sue numerose novità introdotte per la prima volta in questa categoria. Nuova 500, nel 1957, inventò un segmento. 500 lo rese ricco e raggiungibile. E stabilì una lunga serie di primati.

Per la prima volta, un’automobile si propose con una gamma di motori moderni, efficienti, parsimoniosi e generosi nelle prestazioni, che rispondeva ai più severi parametri ecologici e di sicurezza ancor prima della loro messa in vigore 500: era già Euro 5 ready nel 2007. Ciascuno dei diversi propulsori rispondeva a esigenze diverse, ma tutti erano accomunati dalla grande affidabilità e longevità.

500 fu la prima compatta, poco più di tre metri e mezzo, a conquistare le cinque stelle EuroNCAP, a offrire sette airbag di serie, a rendere disponibile l’ESP si tutta la gamma. Più ancora dei singoli dispositivi, era l’insieme di tutte le soluzioni adottate a renderla una delle vetture più sicure del segmento. La vettura nacque accogliente e protettiva, e la solidità non era solo un’impressione estetica conferita dalla linea di cintura e dagli sbalzi ridotti. Si trattava di robustezza strutturale, che insieme alle caratteristiche di protezione attiva e passiva e alle dotazioni senza impatto sul prezzo manifestavano il programma di sicurezza a ogni costo, una decisione aziendale forte che confermava la volontà di Fiat di perseguire una strategia di leadership anche nell’ambito della protezione. 

Il design riscosse immediato successo, per la linea morbida, arrotondata e armoniosa. Non si trattava di un semplicistico e nostalgico esercizio di re-interpretazione. L’obiettivo di Fiat non è stato quello di progettare un’automobile che sembrasse una 500, ma che fosse, di nuovo la 500. Non a caso, proprio come il progettista Dante Giacosa, anche il designer Roberto Giolito –  “papà” della nuova 500 – si aggiudicò l’ambito "Compasso d'Oro" nel 2011. 
La nuova 500, infatti, suggerì e diede il via a un processo di innovazione in alcuni ambiti, molto rilevanti per i clienti di oggi, ed esplicitò chiaramente le ambizioni relative al futuro posizionamento del marchio. Fiat 500 rispettò il concetto originario nella forma e nella funzione per evocare, come è giusto che sia in questi casi, tutte quelle  emozioni, quei ricordi, quei valori che rendono tutti gli oggetti iconici davvero eterni, elevandoli oltre la dimensione limitante della categoria. 
500 è stata e continua a essere un piccolo laboratorio di grande successo, sotto ogni punto di vista: è stata la prima vettura equipaggiata con i propulsori bicilindrici Twin Air, ma anche la prima vettura del marchio a utilizzare il proprio nome come logo e a evolvere continuamente con nuove interpretazioni, sino a formare una famiglia autonoma, un brand nel brand.

E per la prima volta una “piccola” si presentava già all’esordio ricchissima di contenuti e con ampie possibilità di personalizzazione, sia dei contenuti, sia delle modalità di pagamento, risultando, già all’esordio, una vettura di carattere, ma trasversale e in grado di offrire personalizzazione mantenendo identità.




Fu innovativa a partire dall’approccio, che pose al centro del processo di sviluppo il concetto di partecipazione. Furono coinvolti i numerosissimi appassionati sparsi nel mondo che, attraverso una piattaforma dedicata, espressero i personali desideri sulla vettura che stava nascendo. Successivamente, questi suggerimenti furono accolto dai designer e dagli ingegneri di Fiat e furono trasformati in obiettivi da raggiungere con soluzioni e dotazioni il più possibile vicine alle aspettative dei potenziali clienti. In sintesi, “un’auto creata per la gente, dalle idee della gente”, come recitava un claim del 2007.

In quell’anno, iniziò la produzione in Polonia, a Tichy; poi dal 2010 fu costruita anche a Toluca, in Messico. Oggi Fiat 500 è commercializzata in più di 100 Paesi nel mondo e ha segnato anche il ritorno del marchio Fiat negli Stati Uniti. Un modello globale, quindi, che a oggi ha già superato la quota di 1,5 milioni immatricolazioni. 

Tra i segreti del suo successo vi è certamente la capacità di evolvere con nuove interpretazioni - dalla 500 Abarth (2008) alla 500 "Ron Arad Edition" (2014) - ma anche di esplorare nuovi territori dando vita a una famiglia di vetture simpatiche e accessibili che assicurano la massima libertà di scelta e di utilizzo: sono nate così la 500L (2012), la 500L Trekking e la 500L Living (2013) e la nuova 500X (2014).

Dunque grazie alla linea accattivante, ma che ispirava al primo sguardo solidità e robustezza; all’eleganza e all’innovazione; alla definizione di nuovi parametri di sicurezza ed ecologia, Fiat 500 confermò da subito l’indiscussa leadership di Fiat nel segmento A e riuscì ad adeguare stilemi storici a esigenze moderne. 

Un “saper fare” che viene da lontano e che nasce dal patrimonio tecnico e progettuale accumulato negli anni. Fiat 500 Vintage ’57, oggi, vuole omaggiare la sua antesignana, cui deve parte del suo successo.

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L'Alfa Romeo sta aprendo gli ordini in Germania per l'Alfa Romeo Junior, che attualmente sta attirando molta attenzione a causa del suo cambio di nome - in precedenza Alfa Romeo Milano. L'edizione di lancio SPECIALE, particolarmente equipaggiata, parte da 31.500 euro [1] per l'Alfa Romeo Junior Ibrida SPECIALE con tecnologia ibrida a 48 volt [consumo di carburante 5,2 l/100 km; Emissioni di CO2 117 g/km; Classe CO2 : D; (valori combinati secondo WLTP)]. L’Alfa Romeo Junior Elettrica SPECIALE ad alimentazione elettrica al 100% offre un’autonomia combinata fino a 410 chilometri e parte da 41.500 euro [consumo elettrico 15,6 -15,0 kWh/100 km; Emissioni di CO 2 0 g/km, CO 2 classe A (valori combinati secondo WLTP)]. La nuova Alfa Romeo Junior può ora essere ordinata in Germania. Al momento del lancio sul mercato, il SUV compatto, che si distingue per il suo design italiano unico e il look sportivo, è disponibile nell'edizione introduttiva SPECIALE particolarmente equipa

NUOVA ALFA ROMEO MILANO: LA SPORTIVITA’ DIVENTA COMPATTA

Benvenuta MILANO, la nuova compatta che riporta la sportività Alfa Romeo nel segmento di mercato più grande d’Europa. Un simbolico “ben tornato” a chi ha amato Giulietta e Mito, e un caldo benvenuto a una nuova generazione di Alfisti. MILANO ridefinisce i canoni di bellezza nel segmento. Design italiano opera del Centro Stile Alfa Romeo (Torino): connessione emotiva al primo sguardo, grazie alla reinterpretazione degli stilemi tipici del marchio. Dinamica di guida best in class. MILANO porta il tipico piacere di guida Alfa Romeo nel segmento delle compatte, grazie a soluzioni tecniche specifiche frutto di un processo di sviluppo coordinato dalla stessa squadra che ha progettato Giulia GTA. Comfort e praticità ai vertici del segmento, come dimostra il bagagliaio più capiente tra i competitor premium (400l) e la soluzione Alfa Romeo Cable Organizer. MILANO è “ELETTRICA”, con batteria da 54 kWh, proposta in 2 varianti di potenza: 156 CV, e la top di gamma VELOCE con 240 CV. MILANO ELETTRI

Lancia e Alfa Romeo torneranno nelle competizioni

L'Alfa Romeo e la Lancia torneranno nel mondo delle corse, a dirlo è Carlos Tavares, amministratore delegato del gruppo. Il "quando" è ancora da decidere ma il futuro è già tracciato. "È chiaro che a un certo punto Alfa Romeo tornerà nel motorsport, perché fa parte del DNA del marchio, è parte della sua storia. E sentiamo di avere la responsabilità di mantenere vivo il valore del marchio nelle corse. Discussioni a riguardo sono già in corso tra Jean-Marc Finot e il Jean-Philippe Imparato. Ma la decisione, molto probabilmente, non verrà presa prima della fine dell’anno. E quindi non posso ancora rispondere alla tua domanda su quale tipo di partecipazione avremo, perché non è ancora deciso". Bisognerà dunque attendere ancora diversi mesi prima di capire in quale campionato vedremo tornare il Biscione: le opzioni sul tavolo sono molteplici, dalla Formula E al Wec o, perché no, un ritorno in grande stile in Formula 1 o nei campionati a ruote coperte. Quello che è c