Vi raccontiamo la Sata di Melfi 1,9 milioni di mq di stabilimento all’avanguardia, uno dei più avanzati d’Europa. Un gioiello d’efficienza di Fca, un esempio del buon made in Italy. Il training fuori dagli schemi parte dal “pilotino”, lezione teorica cui segue la sperimentazione live nell’area d’addestramento che ricostruisce in scala ridotta tutti i reparti produttivi. Qui sono stati formati i 1.500 nuovi assunti, ma anche i team-leader e gli altri addetti alle varie lavorazioni, un milione di ore di corsi specialistici. «Con un obiettivo primario che si chiama qualità - spiega Giovanna Di Mella, che della qualità è responsabile a Melfi -. Perché la perfezione va costruita, non controllata, a cominciare dalla programmazione di ogni componente, anche con i fornitori».
È un mantra che ripetono tutti, un’autentica missione. «Abbiamo 8 sistemi anti-sbaglio a prova di stupido e se c’è un minimo errore non passa, la linea si ferma». Curioso sperimentarlo: sul monitor di controllo compare la scritta ko e una musica da discoteca (diversa in ogni stazione) lancia l’allarme, finché un responsabile non sana l’anomalia. Ogni fase della lavorazione viene monitorata al computer: prima di iniziare è d’obbligo entrare nel sistema operativo, con badge e password, così tutto resta tracciabile e viene conservato. «L’entusiasmo collettivo e la professionalità sono la chiave del nostro successo», spiega Nicola Intrevado, 52 anni, l’ingegnere che ha scalato dalle linee tutti i gradini della carriera e dopo l’esperienza a Cassino è tornato a dirigere Melfi. «Siamo gli unici a lavorare su 3 turni, 24 ore su 24 e per 7 giorni, con una pausa per la manutenzione solo la domenica mattina. Non ci sono tensioni, lo scorso anno ogni dipendente ha fatto in media 20 proposte di miglioramento. Abbiamo la medaglia d’argento che certifica l’applicazione del World Class Manufacturing e puntiamo al top, l’oro». Melfi fu la prima fabbrica integrata del Gruppo basata sull’ottimizzazione dei flussi e la riduzione degli sprechi, oggi è anche un’eccellenza di modularità: 500X, Renegade e Punto si alternano nella produzione in base alle richieste del mercato. Per ottenere questo, Fca ha investito a Melfi un miliardo di euro.
Si producono 1.400 vetture al giorno, di cui 500 crossover. «La 500X è partita bene - dice Luca Napolitano, responsabile Fiat per i mercati Emea -. In 2 mesi abbiamo registrato 10 mila immatricolazioni e 75 mila preventivi. La 500 ha segnato un mese record storico a marzo in Europa, tutti i modelli della famiglia guidano i loro segmenti. Per la X è molto significativa la qualità delle vendite: più del 70% dei clienti arriva dalla concorrenza, i tedeschi hanno assegnato 8,4 in una scala da 1 a 10 e dopo il test un voto ancora migliore . Lo stile iconico, la qualità, la trazione 4x4 o anteriore e l’ampia alternativa di motori sta facendo la differenza».
Cinquemila combinazioni
Il training prosegue nelle 4 aree strategiche della produzione. Stampaggio: 5 presse e 2 trance trasformano ogni giorno 15 mila lastre di lamiera in 35 pezzi basilari. Nella sala metrologica 2 robot esaminano la perfezione di ciascun elemento. La successiva lastratura è l’assemblaggio: qui nasce (grazie a 860 robot) la scocca dell’auto, con la saldatura dei componenti basilari. Il controllo sulla perfezione a livello geometrico e dimensionale è al decimo di millimetro. In verniciatura (54 robot) si incrociano i processi anti-corrosione e i 12 colori, mentre al montaggio avviene il matrimonio tra la scocca verniciata, il motore e ogni altro pezzo. Sono 5 mila i componenti combinati per le diverse versioni della 500X.
C’è un grande display in mezzo al verde, davanti al padiglione B, con una scritta luminosa: 1.463 giorni senza infortuni. L’ultimo risale al 20 aprile 2011. La sicurezza dei lavoratori è un obiettivo primario; parte dall’abbigliamento e dalle protezioni, si propaga a ogni dettaglio delle linee produttive. Colpiscono inoltre la pulizia totale e l’insospettabile silenzio, anche nei reparti più impegnativi come stampaggio e montaggio. La competenza eccelle, in questa città industriale d’assoluta avanguardia che produce Fiat 500X, Jeep Renegade e Fiat Punto, ma ciò che emerge da ciascuno degli 8 mila addetti di Melfi è soprattutto l’orgoglio dell’appartenenza. Per la fabbrica si vedono facce serene e motivate.
C’è chi percorre 200 km al giorno per raggiungere il posto di lavoro, eppure è un’impresa trovare lamentele. La «pace sociale» regna sovrana, ed è un segnale emblematico in quest’Italia industriale che strilla sempre più forte. Il bonus legato ai risultati deciso dai vertici ed esteso a tutti gli stabilimenti Fca è un ulteriore stimolo. Ma qui diventa soltanto la ciliegina sulla torta. Melfi, come dice il direttore Intrevado, «vive serenamente il momento più esaltante della propria storia».
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