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La produzione della Giulietta Berlina

La produzione della Giulietta Berlina segna una svolta industriale epocale per Alfa Romeo. Se la 1900 aveva introdotto la produzione in serie, è con la Giulietta che lo stabilimento del Portello si trasforma davvero in una fabbrica moderna. All’inizio degli anni Cinquanta, il sito milanese era ancora legato a una logica produttiva artigianale, capace di sfornare non più di 50 vetture al giorno. Con la Giulietta, e con l’intervento dell’ingegnere austriaco Rudolf Hruska, l’intero processo viene ripensato: nascono nuove linee di montaggio, si riorganizzano i flussi, si razionalizzano le fasi produttive. Nel giro di pochi anni, il Portello arriva a produrre fino a 200 vetture al giorno, quadruplicando la sua capacità. Un salto quantitativo che racconta anche un salto culturale: l’Alfa Romeo non è più solo un marchio d’élite, ma una protagonista dell’industria automobilistica europea.

Fca: spinta dai successi di Jeep e Fiat. Verso la piena produzione in Brasile


Sulla scia dei successi commerciali ottenuti nel Sudamerica da Jeep Renegade, Jeep Compass e Fiat Toro, Fca si prepara a portare al massimo livello la capacità produttiva del suo impianto brasiliano di Goiana, nello stato del Pernambuco, con l'apertura di un terzo turno di lavoro.

L'ampliamento degli orari, previsto entro fine 2018, permetterà di innalzare da 179.000 a 250.000 il numero di veicoli assemblati all'anno nel moderno stabilimento da cui escono, appunto, i due Suv della Casa delle Sette Feritoie e il pick-up del marchio italiano. L'operazione sarà accompagnata dall'assunzione di 1.500 nuovi operai. La fabbrica oggi si estende su un'area di 270mila metri quadrati, opera in collaborazione con 16 imprese locali fornitrici che realizzano 17 linee strategiche di componenti per i tre modelli di Fca. Delle 179mila unità sfornate nel 2017, 50.723 sono state dei pick-up Toro, le altre dei due modelli Jeep. Di queste, 35mila sono state destinate all'esportazione, principalmente in Messico, Argentina, Paesi caraibici, Perù, Colombia e Costa Rica.

Attualmente il polo di Fca, aperto tre anni fa, occupa con l'indotto circa 13.600 persone, di cui 4.850 assunti direttamente da Jeep, 5.660 impegnati presso i fornitori e 3.100 nel terziario. Il nuovo personale da assumere verrà addestrato all'interno della struttura e, come sottolinea Stefan Ketter, vice presidente FCA e responsabile del Polo Automotivo Jeep di Goiana, ''quest'iniziativa dimostra che stiamo innalzando la cultura industriale della regione. In soli tre anni già contiamo su professionalità locali altamente specializzate che assumeranno la guida dell'impianto e sono in grado di formare una nuova generazione di addetti professionali''.

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