FCA azzera la cassa integrazione a Torino e assume



Il polo produttivo di Mirafiori e Grugliasco, dice addio agli ammortizzatori sociali dopo oltre dieci anni. FCA ha comunicato ai sindacati che grazie agli investimenti effettuati negli ultimi anni sul fronte dell'elettrificazione, a fine settembre, i due impianti cesseranno di utilizzare il contratto di solidarietà, con il conseguente rientro al lavoro di tutti i dipendenti del polo (oltre 4.200).

Per far fronte alle necessità legate al lancio sia dei nuovi modelli elettrici (500 e Ducato) sia della Maserati, a partire dalla Ghibli Hybrid attualmente in fase di introduzione sul mercato, saranno assunti altri 20 apprendisti per profili specializzati (team leader, conduttore impianti automatici e manutentore) che andranno ad aggiungersi ai 50 già in fase di inserimento. È inoltre prevista l'assunzione di otto giovani ingegneri per ruoli tecnico specialistici legati al lancio dei prodotti elettrici. Inoltre, i sindacati parlano di ulteriori assunzioni, seppur a tempo determinato. "Il lancio della produzione della prima autovettura Fiat elettrica determinerà l'assunzione temporanea di circa 270 lavoratori in somministrazione per i mesi di ottobre e novembre, che, seppur assunti a tempo determinato, rappresentano una novità nei siti del polo del lusso", ha rivelato Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim Cisl.

"La chiusura a fine settembre degli ammortizzatori sociali nel polo produttivo di Torino - fanno presente fonti aziendali - sono l'ulteriore tassello di un ampio programma di valorizzazione e investimenti previsti nel comprensorio di Mirafiori, che trovano ulteriori esempi concreti nell'impianto di Solar Power Production Units con pannelli fotovoltaici, nel centro di assemblaggio di batterie (Battery Hub) e nel progetto pilota Vehicle-to-Grid inaugurato nei giorni scorsi. Tali azioni confermano che per la Fiat Chrysler il polo produttivo di Torino ha un ruolo guida a livello europeo sul fronte dello sviluppo dell'elettrificazione, non solo sui nuovi prodotti, ma anche sull'ecosistema che li circonda". Tra l'altro, all'interno del complesso di Mirafiori, sta proseguendo anche la messa a regime dei macchinari e l'inserimento di personale necessario per la produzione di mascherine chirurgiche nel quadro delle iniziative promosse dalle autorità governative nella lotta contro coronavirus. A tal proposito è previsto l'utilizzo degli impianti per tre turni di lavoro al giorno.

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