Fiat Grande Panda: consegne da aprile, per l’elettrico, e da giugno, per l’ibrido. Nelle concessionarie a marzo
Olivier François: “La Grande Panda è la vera erede della Punto. Arriverà anche la 4x4”
Il ceo Fiat ha dichiarato: "questo modello ci fa tornare nel segmento B e ha i numeri per diventare un blockbuster globale".
Pensi a Panda e non pensi solo ad una macchina, ma a un fenomeno sociale. E in Fiat credono che la Grande Panda, arrivata ora sul mercato, possa raccogliere questa eredità, rilanciando il brand torinese. "Siamo qui da 125 anni e siamo qui per restare", dice il ceo di Fiat, Olivier François.
Il marchio Fiat sarà rappresentato da due grandi famiglie, come stile, quella della Grande Panda e quella della 500. "Ci stiamo muovendo su questa strada. Da una parte c’è la famiglia della neonata Grande Panda, macchina che ha tutti gli ingredienti per diventare un blockbuster globale. Su questo design si inseriranno altre vetture. E poi c’è la 500, che per me non va intesa come famiglia ma come singola vettura, la nostra icona di livello premium nel segmento A, dove siamo forti grazie anche alla Pandina, un fenomeno soprattutto sul mercato italiano che continueremo a sostenere fino al 2030 ed oltre con nuovi modelli. Si può parlare di famiglia 500 perché c’è la Topolino e poi la 600, che è un’altra cosa: è stata un’opportunità del momento che abbiamo colto ma su cui dovremo poi riflettere".
"Di 600 ne vendiamo 5 mila al mese. È importante considerare che siamo un marchio, ma prima di essere un marchio facciamo parte del gruppo Stellantis. Quando si fa un modello dobbiamo essere attenti a due cose: il livello di sinergie e la complementarità. Con la Grande Panda siamo supersinergici e complementari. Quando sarà tempo di sostituire la 600, fra anni, capiremo se e come farlo, quanto cannibalizzerà altri modelli del gruppo, perché la 600 è un upper mainstream".
"La Grande Panda è la macchina con cui Fiat torna nel segmento B, dove abbiamo venduto 23 milioni di utilitarie ma siamo assenti da 12 anni. Grande Panda raccoglie l’eredità della Grande Punto e della Uno con un mezzo che mutua i tratti della Panda storica, quella degli anni ’80 di Giugiaro, la mia prima auto quando ero giovane. Per farlo abbiamo sfruttato la piattaforma Smart Car. Ha una personalità molto forte, adatta a Fiat, ha linee suvvizzanti, ma ha un tratto simpatico, che mette il sorriso, per questo è un’auto che trasmette felicità. Ha un design unico in meno di 4 metri, è comoda, veloce, ma non è cara. E si può mettere qualsiasi motore: ibrido, elettrico o benzina".
"Il benzina si può fare tecnicamente e lo faremo per alcuni mercati. Se i clienti lo vorranno si potrà realizzare. Abbiamo raggiunto le 15 mila prenotazioni con i pre-ordini in alcuni Paesi. È un bel numero. Io preferisco dare l’ibrido con cambio automatico, magari la prima esperienza di guida a due pedali a un prezzo sotto i 17 mila euro . Un prezzo da cambio manuale, democratico. Poi si può fare tutto. Faremo anche il bifuel per il Sud America perché è un modello globale".
"Uscirà un modello nel 2026 e uno nel 2027. Saranno ispirati a questo design. Sui nomi non abbiamo ancora chiuso. La Multipla? Vorrei sperimentare un uso diverso dello spazio, innovativo, vedremo".
"Da aprile, per l’elettrico, e da giugno, per l’ibrido. Nelle concessionarie a marzo. Sono arrivati due ordini da Bono degli U2, fondatore dell’associazione (Red) con la quale abbiamo sviluppato una delle due versioni elettriche".
"Se chiami la macchina Panda è un dovere fare il 4x4. Stiamo studiando come farlo, elettrico o altro, ma qualcosa uscirà".
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