Fiat 500e: il lato oscuro del mercato dell'usato

Canale WhatsApp Passione Auto Italiane 

La Fiat 500 elettrica, nata per essere un'icona della mobilità sostenibile, si trova oggi al centro di un dibattito acceso nel mercato dell'usato: la sua svalutazione. Se da un lato il risparmio su bollo, manutenzione e rifornimenti è un dato di fatto, dall'altro la perdita di valore nei primi anni di vita sembra vanificare, o quantomeno ridimensionare, il vantaggio economico iniziale.

Una svalutazione più rapida rispetto alle versioni termiche

Gli esempi che circolano sul web e tra gli addetti ai lavori sono numerosi e spesso impressionanti. Non è raro trovare Fiat 500e acquistate a prezzi di listino elevati, anche oltre i 35.000 euro (soprattutto per le versioni full-optional e "La Prima"), che dopo appena 2-3 anni e un chilometraggio modesto vengono offerte sul mercato dell'usato a cifre che non superano i 15.000-18.000 euro.

Un proprietario che ha speso quasi 40.000 euro per la sua 500e, per rivenderla dopo due anni a 14.000 euro, ha di fatto subito una perdita di valore di oltre 25.000 euro. Un deprezzamento che, messo a confronto con quello di una Fiat 500 a benzina o ibrida, appare decisamente più aggressivo. La differenza di prezzo tra un modello elettrico e uno termico nuovo si riduce drasticamente sul mercato dell'usato, rendendo l'investimento iniziale nell'elettrico molto più rischioso.

Le cause della svalutazione

Questo fenomeno non è casuale, ma è il risultato di un mix di fattori che caratterizzano il mercato delle auto elettriche, in particolare per i modelli di prima generazione:

 * Incentivi statali all'acquisto del nuovo: I bonus statali per l'acquisto di veicoli elettrici, pur essendo un'ottima spinta per il mercato, creano una distorsione. Un'auto che da nuova beneficia di un sostanzioso sconto, una volta rivenduta da privata, non ha più l'aiuto governativo, e il suo valore crolla di conseguenza.

 * L'evoluzione tecnologica rapidissima: La tecnologia delle batterie e dei sistemi di ricarica si evolve a un ritmo vertiginoso. Un'auto elettrica di pochi anni fa può già apparire "obsoleta" rispetto a un modello nuovo con batterie più efficienti, maggiore autonomia e tempi di ricarica ridotti. Questo rende le auto usate meno appetibili.

 * L'incognita sulla salute della batteria: Nonostante le garanzie dei produttori, la preoccupazione principale di chi acquista un'auto elettrica usata riguarda lo stato di salute della batteria. L'autonomia e la durata sono fattori cruciali, e la mancanza di uno standard per la certificazione del "State of Health" (SoH) rende il mercato incerto e il valore di rivendita più basso.

 * Prezzo di listino elevato: Il costo iniziale di una Fiat 500e nuova, anche nelle versioni base, è significativamente superiore a quello di una 500 ibrida. Questa "bolla" di prezzo tende a scoppiare velocemente nel mercato dell'usato, con il valore che si assesta su livelli più realistici e competitivi. I prezzi delle batterie elevati fanno salire o prezzi dei listini. 

* Va aggiunta anche la scarsa rivendibilità delle auto elettriche dovuta a una bassa richiesta da parte del mercato.

La svalutazione è una doccia fredda per il primo proprietario. La forte perdita di valore fa sì che si possano trovare Fiat 500e recenti, con pochi chilometri e in ottime condizioni, a prezzi estremamente vantaggiosi. L'accesso a un'auto elettrica iconica e funzionale per la città, a meno di 15.000 euro, diventa un'opzione concreta per un pubblico più vasto. Ma meno nuovo c'è, meno usato ci sarà. Senza contare che la svalutazione prosegue.

In conclusione, la svalutazione della Fiat 500e usata è un dato di fatto. Per il primo acquirente l'investimento può rivelarsi un salasso, per poi avere un auto fortemente svalutata. Questo dimostra ancora una volta quanto poco sia conveniente passare all'elettrico.

Questo discorso è ovviamente applicabile anche alle altre elettriche Fiat, Lancia e Alfa Romeo e alle elettriche in generale.