Alfa Romeo Junior e il Fantasma di PSA: Una Critica al Motore e all'Identità




L'introduzione dell'Alfa Romeo Junior (inizialmente Milano) ha riacceso un dibattito acceso tra gli appassionati e gli osservatori del settore: quanto può un'Alfa Romeo essere Alfa Romeo adottando componenti chiave da piattaforme e motori del Gruppo Stellantis, in particolare l'ex PSA? La questione si concentra inevitabilmente sulla scelta del motore 1.2 PureTech (nella sua versione ibrida leggera) e sulle implicazioni di tale adozione per l'identità del marchio.

La Critica al "Cuore" PSA

Il motore in questione è il tre cilindri 1.2 PureTech turbo benzina, offerto nelle varianti ibride leggere da 136 CV (o 145 CV a seconda delle configurazioni/mercati). Questo propulsore è noto per essere ampiamente utilizzato su modelli Peugeot, Citroën e Opel, sollevando subito perplessità.

1. L'Ombra dell'Affidabilità Passata

La critica più immediata e meno emotiva riguarda l'affidabilità storica di alcune versioni del PureTech. In passato, questo motore è stato oggetto di polemiche, in particolare per problemi legati alla cinghia di distribuzione a bagno d'olio che, degradandosi, poteva intasare il circuito di lubrificazione.

 * Il Contro-Argomento: I tecnici Alfa Romeo e Stellantis hanno risposto a queste critiche. Le versioni più recenti, come quella adottata sulla Junior, hanno sostituito la cinghia con una catena di distribuzione, un intervento che mira a risolvere radicalmente il problema di affidabilità. Sebbene la Junior sia arrivata sul mercato con il PureTech rinnovato, l'associazione con il passato problematico rimane un ostacolo psicologico non indifferente, specialmente per un brand come Alfa Romeo che punta al premium.

2. Il "Sound" e l'Eredità Alfa

Il suono di un'Alfa Romeo è sempre stato parte integrante della sua anima sportiva. Un tre cilindri milder hybrid, pur efficiente e moderno, difficilmente può evocare le note coinvolgenti dei quattro cilindri Twin Spark o dei gloriosi V6 "Busso" del passato.

 * La Tesi Contro-Culturale: L'adozione del PureTech rappresenta una chiara scelta di compromesso tra performance accettabili (soprattutto in rapporto al segmento B-SUV) e la necessità di rispettare le normative sulle emissioni e di sfruttare le sinergie di gruppo per contenere i costi e i prezzi. Per mantenere la competitività nel segmento B, particolarmente sensibile ai costi, è diventato inevitabile. Tuttavia, per gli "Alfisti" più puristi, rinunciare a un motore con una chiara "firma" sonora e meccanica è un passo verso l'anonimato.

Il Dilemma dell'Identità Alfa Romeo

Il vero nodo critico non è solo il motore in sé, ma la piattaforma e il diktat di Stellantis. La Junior è costruita sulla piattaforma CMP/eCMP (la stessa di Fiat 600, Jeep Avenger e Peugeot 2008).

1. Piattaforma e Dinamica di Guida

Una vera Alfa Romeo è sempre stata definita dalla sua dinamica di guida superiore, spesso ottenuta attraverso architetture meccaniche specifiche (come la trazione posteriore o le sospensioni sofisticate) e una messa a punto meticolosa.

 * Il Lavoro Alfa Romeo: L'azienda ha cercato di differenziare la Junior attraverso una taratura specifica di sterzo, sospensioni e, nella versione Veloce, l'aggiunta di un differenziale autobloccante Torsen e un assetto sportivo. Alcune recensioni indicano che, nonostante la base condivisa, la Junior offra una guidabilità più briosa e un feeling più diretto rispetto alle "cugine" di piattaforma, in linea con le aspettative del marchio.

2. L'Accettazione del Compromesso

Il motore ex-PSA sulla piattaforma CMP è il simbolo di una rottura con la tradizione di progettazione autonoma e distintiva che ha caratterizzato marchi come Alfa Romeo. Questo passaggio segna l'accettazione della logica delle economie di scala imposte dai grandi gruppi automobilistici.

 * Prospettiva Critica: Per molti, la Junior non è una "vera Alfa" ma un B-SUV ricarrozzato che trae il suo fascino unicamente dallo stile e dal tuning dinamico. La critica è che un marchio con una storia così nobile non dovrebbe scendere a compromessi in segmenti considerati "strategici", ma piuttosto elevare lo standard con soluzioni uniche, come fatto con Giulia e Stelvio (sulla piattaforma Giorgio).

In conclusione, la Junior con il motore 1.2 PureTech (sebbene aggiornato con la catena) e la piattaforma condivisa rappresenta la tensione irrisolta tra l'eredità sportiva e l'imperativo economico della produzione di massa in Stellantis. Può essere un'ottima B-SUV, maneggevole e briosa, ma per il purista rimarrà sempre un'auto con un cuore "di riporto", un tributo pagato al bisogno di sopravvivere in un mercato che non perdona i costi di sviluppo troppo elevati.

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