LEGGI ANCHE...: Possibile ritorno della Lancia Delta
Tutto nasce da un’opportunità mancata, quella Lancia Integrale Evo 3 mai arrivata e segnalata dall’ingegner Bruno Cena (responsabile di produzione della Lancia Delta) a Miki Biasion. Si trattava di un’Integrale ulteriormente evoluta immaginata negli anni della produzione firmata dalla Carrozzeria Maggiora: un upgrade troppo costoso per poter essere messo in produzione. È dal 1995, quindi, che Miki Biasion coccola l’idea di produrre quell’evoluzione ultima di un modello a cui deve tutto. Una Delta che è stata presentata alla stampa sotto gli iconici colori della Martini Racing. Il centro di restauro per Lancia Delta, l’Italia Motor Sport di Miki Biasion, produrrà otto esemplari di questa Delta Evo Martini Racing. Ciascuno dei quali sarà certificato, oltre che dal pilota, anche dalla Martini. Per averne una serviranno tra i 250 e i 300 mila euro, a seconda del prezzo di partenza della donor car.
“La mia idea non è mai stata quella fare un restomod della Delta o di intervenire pesantemente sull’auto originale”, spiega Biasion, “volevo piuttosto riattualizzare un modello aggiornandolo con componentistica di oggi”. Materiali, insomma, più nuovi rispetto a quelli usati nei restauri conservativi cui la Delta viene solitamente sottoposta. Ciascuna delle Delta Integrale Evo che vengono impiegate come base di partenza viene rimessa a nudo: la scocca subisce un processo di restauro totale per poi essere rinforzata grazie all’esperienza maturata nelle corse del Gruppo A; inoltre vengono aggiunti speciali “fazzoletti” di rinforzo piazzati là dove l’ingegner Cena li avrebbe messi se quell’idea di Delta Evo 3 by Maggiora avesse visto la luce. Tra i lamierati della scocca, poi, viene iniettata una speciale schiuma per l’insonorizzazione e la tenuta termica della scocca. Ancora: di questo materiale vengono poi rivestiti i pannelli porta, il tetto e il fondo. “Perché quello che voglio realizzare”, entra nel dettaglio Miki Biasion, “è una Delta in grado di essere comoda quando si procede nella sua modalità standard – 220 CV – ma anche capace di diventare una vera auto da corsa non appena si preme il ‘pulsantino’ che abbiamo messo sulla plancia”. Infatti, grazie al suo azionamento, la Delta by Biasion diventa un animale da rally da 340 CV. Capace di urlare come un’auto da corsa mentre si lancia tra le curve delle migliori strade che il proprietario saprà trovare.
Al netto del gran lavoro fatto sulla scocca, c’è molto altro da aggiungere su questa Delta. Intanto, le sospensioni: sono regolabili meccanicamente su dieci posizioni; sono composte da ammortizzatori Bilstein ottimizzati per le alte frequenze (così da assorbire al meglio le buche), ma pure per le basse (per far risultare reattiva la Delta in velocità). I silentblock originali sono stati sostituiti da altri rinforzati. La trasmissione è stata rivista, con le prime tre marce “corte”, ingranaggeria rifatta daccapo per cambio e differenziali. La frizione è a doppio disco. Lo sterzo è diretto grazie a una scatola guida tipo Gruppo A. Ancora: l’impianto frenante è stato maggiorato grazie all’uso di materiali Brembo: davanti ci sono dischi da 332 mm e dietro da 300. Lo spazio è stato ricavato grazie all’utilizzo di cerchi da 18” calzati da gomme Michelin Pilot Sport 4 con una spalla speciale, voluta dallo stesso Biasion, in grado di aiutare gli ammortizzatori ad assorbire gli smorzamenti. Completano l’opera due sedili tipo racing (Sparco), il divano sagomato per due persone e un kit di bellezza (Ma-Fra) per curare interni e - soprattutto - esterni: la speciale verniciatura Xirallic a triplo strato è garantita a vita.
Pare che gli ingredienti giusti siano stati messi al servizio della “Migliore Delta di sempre”, dice sorridendo Miki Biasion. E gli elementi perché questo modello possa far parte di una collezione ideale ci sono tutti: dagli specchietti retrovisori del Gruppo A (“Come quelli che utilizzai in una delle mie vittorie preferite, quella del Safari Rally 1988”, ricorda Biasion) alla livrea Martini Racing “ufficiale”, vale a dire benedetta (e sottoscritta) dalla Martini stessa. Per vederla dal vivo occorrerà aspettare il prossimo Salone di Padova, dal 21 al 24 ottobre.
Commenti
Posta un commento