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La produzione della Giulietta Berlina

La produzione della Giulietta Berlina segna una svolta industriale epocale per Alfa Romeo. Se la 1900 aveva introdotto la produzione in serie, è con la Giulietta che lo stabilimento del Portello si trasforma davvero in una fabbrica moderna. All’inizio degli anni Cinquanta, il sito milanese era ancora legato a una logica produttiva artigianale, capace di sfornare non più di 50 vetture al giorno. Con la Giulietta, e con l’intervento dell’ingegnere austriaco Rudolf Hruska, l’intero processo viene ripensato: nascono nuove linee di montaggio, si riorganizzano i flussi, si razionalizzano le fasi produttive. Nel giro di pochi anni, il Portello arriva a produrre fino a 200 vetture al giorno, quadruplicando la sua capacità. Un salto quantitativo che racconta anche un salto culturale: l’Alfa Romeo non è più solo un marchio d’élite, ma una protagonista dell’industria automobilistica europea.

Alfa Romeo 75 (1985)



Lanciata nel 1985, in occasione del 75° anniversario del marchio, la 75 sarà l’ultima berlina Alfa Romeo a trazione posteriore fino all’avvento della nuova Giulia nel 2015, per questo i fedelissimi del Biscione le hanno sempre attribuito un ruolo particolare.


Il profilo a cuneo con il muso abbassato e grintoso viene ben accolto dal pubblico che presto s’innamora delle spettacolari forme della Turbo Evoluzione, a cui si uniscono eccellenti qualità tecniche in pista. Il cuore Alfa si esalta non solo tra i cordoli, in particolare con la vincente versione IMSA che alla fine degli anni ’80 domina due edizioni del Giro d’Italia automobilistico, competizione che unisce le corse su pista al mondo dei rally.

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