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L’Alfa Romeo 33 Stradale e il Giappone: Una storia di passione, emozione sportiva, e di amore per il made in Italy

Il manager giapponese Noriaki Uchino è uno dei 33 appassionati possessori della nuova 33 Stradale. L’imprenditore nipponico giunto presso il museo di Arese racconta il suo legame con Alfa Romeo. Nell’incontro emozionante tra il cliente e il team Alfa Romeo Mr Uchino ha rivissuto con il team la configurazione della sua fuoriserie, tributo all’ heritage del marchio e proiezione nella nobile sportività italiana del 21° secolo. Amante della cultura e bellezza italiana, il manager giapponese ha scelto la livrea Blu Reale per gli esterni, rievocazione a suo dire del cielo azzurro del bel Paese, e dettagli rossi, per i gruppi ottici e le pinze freni. Gli interni Tributo sono stati impreziositi dal pregiato rivestimento in Alcantara di colore grigio, dalla pedaliera sportiva leggera e poggiapiedi in alluminio con finitura satinata scura. Come si addice a un vero alfista, Noriaki Uchino non intende custodire la sua 33 Stradale come un gioiello in un caveau ma bensì intende vivere appieno tutte quelle emozioni che solo un’ Alfa Romeo è capace di donare. Esiste un legame profondo tra il Giappone e Alfa Romeo. Lo dimostra anche il famoso manga "Ghost in the Shell" del 1991 e il successo riscosso al prestigioso “Concorso d’eleganza Kyoto 2018”. In Giappone il cliente che sceglie Alfa Romeo è un vero appassionato del made in Italy, della sportività e della tecnologica. Proprio come Noriaki Uchino, classe 1960, che ha trasformato l’azienda di famiglia, fondata nel 1927, in una realtà industriale di meccanica di precisione affermata a livello globale. Vivere un’esperienza indimenticabile, sospesi tra un passato glorioso e un futuro avvincente, all’insegna dei valori che rendono Alfa Romeo un autorevole ambasciatore della bellezza italiana nel mondo. È quello che ha vissuto pochi giorni fa Noriaki Uchino, terza generazione di imprenditori giapponesi e uno dei 33 acquirenti della nuova 33 Stradale, il “manifesto” di ciò che il marchio italiano può fare – e farà – in termini di stile ed esperienza di guida. Autentico estimatore del Made in Italy, il manager giapponese ama la creatività italiana in tutte le sue forme - dalla musica alla cucina, dall’arte al design – ed è un grande appassionato di vetture sportive, e in particolare di quelle italiane e del marchio Alfa Romeo. Da qui la decisione di entrare nella ristretta cerchia di proprietari appassionati della nuova 33 Stradale, la nuova coupé a “due posti secchi” che coniuga heritage e futuro del marchio simbolo di nobile sportività italiana. Giunto a Milano a metà dello scorso mese, il manager nipponico ha trascorso due giorni suggestivi tra Milano e Arese, due location iconiche del marchio, accolto con grande entusiasmo dal team di Alfa Romeo che gha rivissuto con lui tutte le fasi di configurzzione della sua fuoriserie, rendendola di fatto un’opera d’arte unica e irripetibile. È nato così un incontro dal forte coinvolgimento emotivo, in cui il cliente si è raccontato alla squadra Alfa Romeo. Del resto, l’affascinante 33 Stradale nasce nella “Bottega” Alfa Romeo dove designer, ingegneri e storici del marchio hanno incontrato, ascoltato i 33 proprietari per poi realizzare e configurare insieme a loro la loro vettura unica, esattamente come avveniva nelle botteghe artigianali rinascimentali o nelle officine dei famosi carrozzieri italiani negli anni Sessanta. Due giorni di pure emozioni con il team Alfa Romeo Il primo giorno Noriaki Uchino si è dedicato alle bellezze storiche e culturali di Milano, la città natale del marchio e indiscussa capitale italiana del Design e dell’Innovazione, mentre il giorno successivo ha vissuto una vera e propria full immersion nel mondo Alfa Romeo, facendo una visita esclusiva al Museo Alfa Romeo di Arese dove ha potuto ammirare l’affascinante 33 Stradale storica, che ritiene – come molti nel mondo - una delle vetture più belle mai create. Il suo amore per questa icona automobilistica è così forte che le sue due Alfa Romeo in Giappone - una splendida 4C Spider Italia Special Series e una Giulia GTAm che guida tutti i giorni - hanno il numero 33 nella targa. La giornata è poi proseguita presso la Sala del Consiglio del Museo di Arese, dove nel 1967 era stato approvato il progetto della 33 Stradale e oggi è la sede della Bottega. Qui, Noriaki Uchino ha incontrato gli esperti del team Alfa Romeo dedicati al progetto che rappresenta un nuovo modo di concepire la produzione di few-off. Il progetto 33 infatti mescola sapientemente processi artigianali, innovazione tecnologica e desideri dei clienti, un po’ come avveniva agli inizi del Novecento quando Alfa Romeo modellava le sue creazioni con la collaborazione di famosi carrozzieri italiani, tra cui la famosa Carrozzeria Touring Superleggera, che ieri ha firmato alcune delle più belle Alfa Romeo di tutti i tempi e oggi svolge un ruolo da protagonista nella produzione della nuova 33 Stradale. La 33 Stradale customizzata da Noriaki Uchino La prima richiesta del manager giapponese è stata la livrea nell’esclusivo Blu Reale, colore evocativo, già disponibile sulla 33 del 1967, la cui scelta è tanto un tributo all’icona Alfa Romeo quanto frutto di un suo personalissimo ricordo del cielo italiano, che a suo parere è di un azzurro unico al mondo. Per un suggestivo abbinamento cromatico con la carrozzeria, inoltre, ha chiesto che i dettagli dei fari fossero in finitura rossa e le pinze dei freni verniciate in colore rosso. Il tutto reso ancora più accattivante dai bellissimi cerchi in lega Heritage in tinta nero lucido, una sofisticata variante della vernice Oro prevista per queste ruote che più di tutte rinviano alla 33 storica. Noriaki Uchino ha poi selezionato altri due particolari contenuti estetici: la calandra frontale nella versione “Classica”, ossia con il logo del Biscione che appare quando si è vicini e scompare allontanandosi, e la rimozione della presa d’aria dal cofano per una maggiore pulizia di linee nel posteriore. Ovviamente la customizzazione ha riguardato anche gli interni “Tributo”, un chiaro omaggio all’esemplare della 33 Stradale del ’67 esposto al Museo di Arese, che di base sono contraddistinti da pelle e alluminio, e in cui spicca il rivestimento interno in pelle bicolore “biscotto e ardesia” destinato a sedili, plancia, pannelli porte e tunnel centrale. Per rendere davvero unica la propria vettura, Noriaki Uchino ha scelto alcune personalizzazioni esclusive, come un pregiato rivestimento del padiglione e dei montanti in Alcantara di colore grigio; la pedaliera sportiva e il poggiapiedi in alluminio con finitura satinata scura; e l’incisione identificativa della sua vettura "28/33" sulla razza destra del volante. Infine, il manager giapponese ha richiesto un set di valigie brandizzate “33 Stradale” e realizzate a mano dal noto marchio di lusso Schedoni. Un gioiello da indossare tutti i giorni con passione e orgoglio La nuova 33 Stradale non può certo essere custodita semplicemente in un caveau o considerata un mero investimento. Infatti, come si addice a un vero alfista, Noriaki Uchino è un gentleman driver che fin da subito ha espresso la volontà di salire a bordo della sua 33 Stradale per vivere appieno tutte quelle emozioni tipiche delle vetture sportive Alfa Romeo che in questo modello sono il risultato del perfetto abbinamento tra l’esperienza di guida più esaltante e il fascino immortale di un’icona. Autentica opera d’arte in movimento, generata dal perfetto connubio di bellezza e tecnica, dunque, la nuova creazione meccanica Alfa Romeo unisce “arte” e prodotto industriale in qualcosa di unico, un binomio particolarmente apprezzato dal pubblico giapponese poiché, fino alla seconda metà dell'Ottocento, nella cultura tradizionale nipponica era labile la distinzione tra “arte” e “artigianato” o “arte applicata”. Dai fumetti manga ai concorsi di eleganza: il Giappone ama le vetture Alfa Romeo Quanto il design Alfa Romeo, di ieri e di oggi, sia entrato nell’immaginario collettivo giapponese lo dimostra anche un curioso legame tra i fumettisti giapponesi (mangaka) e le auto del Biscione, tra cui ricordiamo l’Alfa Romeo SZ degli anni Novanta che, con le sue linee futuribili, venne scelta da Masamune Shirow per il suo famoso manga “Ghost in the Shell”. Allo stesso modo, esiste un indissolubile legame tra le vetture d’epoca Alfa Romeo e i collezionisti nipponici, basti pensare al successo riscosso dal brand italiano al prestigioso “Concorso d’eleganza Kyoto”, ospitato nel 2018 presso il seicentesco Castello Nijō di Kyoto, dove il titolo di “Best of Show” fu assegnato alla 6C 2500 Super Sport Villa d’Este del 1951, uno dei 36 esemplari prodotti dalla Carrozzeria Touring di Milano tra il 1949 ed il 1952 mentre, nelle rispettive classi, conquistarono la vittoria la 6C 2500 Sport Berlinetta Touring, ex Principe Caetani, del 1939 (classe Touring Early Italian) e la 1900 Super Sprint Touring del 1955 (classe Touring Classic Italian 1952-1961). E l’ospite d’onore della manifestazione nipponica spettò all’esemplare unico di 1900 C52 Coupé, conosciuta dai più con il soprannome di “Disco Volante” e custodita presso il Museo Storico Alfa Romeo di Arese. L’importanza del mercato nipponico per il brand globale italiano L’emozionante incontro con Noriaki Uchino e il team Alfa Romeo ha messo in risalto, ancora una volta, come la passione per il marchio italiano sia viscerale e coinvolge tutti coloro che amano vivere la loro vita con trasporto e calore italiano. Del resto, in questi anni il marchio si è affermato nel Paese del Sol Levante come espressione del Design e della Sportività italiana, che ha fatto breccia nel cuore di una clientela raffinata, amante del Made in Italy e molto esigente in termini di prestazioni e piacere di guida. Un esempio? Dei 500 esemplari esclusivi della Giulia GTA e Giulia GTAm prodotte nel 2021, ben 88 sono state immatricolate in Giappone. In questo Paese il cliente che sceglie una vettura Alfa Romeo è un vero appassionato dell’automobile, della sportività e della tecnologica di ultima generazione. Proprio come Noriaki Uchino, classe 1960, che ha trasformato l’azienda di famiglia – nata prima nel 1927 per riparare macchine tessili e poi per produrre ingranaggi di precisione per i prototipi di veicoli a due e quattro ruote – in una realtà industriale affermata a livello globale, grazie anche a un robusto ricorso all'innovazione tecnologica, alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale. Oggi la fabbrica giapponese di Uchino soddisfa la maggior parte delle case automobilistiche e motociclistiche nazionali ed estere, oltre a supportare i costruttori impegnati nei campionati più famosi al mondo, quali F1, WEC e Moto GP.

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