Sarebbe stata una bella storia. Se mai ci fosse stato il caso di riprendere da dove avevamo interrotto, il Gran Premio dell'Emilia Romagna sarebbe stato quello. I nostri punti finali della stagione 2020 erano stati a Imola, e per molto tempo abbiamo pensato che i nostri primi punti del 2021 sarebbero arrivati nella stessa sede (per fortuna molto prima della stagione rispetto allo scorso anno).
Una gara caotica, iniziata su una pista bagnata ma asciutta con pioggerella che continuava a cadere in alcuni punti, ha visto Kimi Räikkönen e Antonio Giovinazzi gareggiare per la maggior parte della giornata tra i primi dieci, determinati a far scendere il nostro team dal tabellone per la nostra giorno di opportunità. Partendo bene in condizioni insidiose, con spruzzi che riducono la visibilità a zero, entrambi i piloti hanno corso in P13 e P14, mantenendola pulita nelle fasi iniziali dove c'era così tanto da perdere. Una terrificante deviazione tra Bottas e Russell ha fatto uscire una bandiera rossa, dopodiché Kimi e Antonio sono ripartiti in ottava e undicesima posizione. Il finlandese alla fine si è stabilito in P9, ma è stato messo sotto pressione da un treno composto da Esteban Ocon, Fernando Alonso e Sergio Perez negli ultimi 12 giri di gara: ha dovuto fare appello a tutta la sua esperienza per tenerli a bada fino al bandiera a scacchi. Quella che poteva essere una possibile doppietta è stata purtroppo annullata da un problema tecnico sulla vettura di Antonio quando correva a poppa con il compagno di squadra. Il conseguente pit stop lo ha piazzato 14 ° alla bandiera a scacchi, privandoci di avere due vetture meritatamente nella lotta per gli ultimi due posti in zona punti. E poi, a poche ore dalla gara, è arrivata la doccia fredda che non ci aspettavamo, con Kimi che ha inflitto una penalità di 30 secondi che ci ha tolto quei due punti per cui abbiamo tanto lottato. Dagli sforzi di un fine settimana andato, non ci resta che riflettere sulle prestazioni che siamo stati in grado di offrire. Come previsto, i margini in questa parte del campo sono piccoli - il risultato di oggi fa male, ma vederci lottare su una pista in questo modo rende gli incontri gustosi previsti nelle prossime gare ... La decisione di oggi lascia la squadra sbalordita. Avendo già subito uno svantaggio originale, con Kimi che perdeva due posizioni sotto la Safety Car, siamo stati ulteriormente colpiti da una penalità sproporzionata, inadatta al difetto originale, incorso in virtù di non mettere in pericolo gli altri concorrenti sorpassando dietro la Safety Car. Era una pena con la quale gli amministratori stessi si sforzavano di riconciliarsi, una pena all'interno della quale essi stessi vedevano contraddizioni. Uno che ha poco senso dal punto di vista sportivo. Tuttavia, lo prendiamo sul mento. Lo useremo per crescere e tornare più forti. Questo è ciò che fanno le squadre.
L’Abarth "Record" del 1958 è stata la prima Fiat 500 messa a punto e modificata da Abarth per dimostrarne il potenziale e l’affidabilità. Per migliorare le sue performance, Abarth elaborò il motore con piccoli accorgimenti e la alleggerì, riuscendo a spremere quasi 26 cavalli dal motore a due cilindri. Così equipaggiata, la prima 500 con elaborazione Abarth superò la velocità di 120 km orari e resistette per 168 ore (cioè 24 ore al giorno, per sette giorni di fila) a Monza, conquistando un record dopo l'altro.
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