La Fiat Panda protagonista di City Hunter
Nel vasto universo di "City Hunter", l'iconico anime e manga creato da Tsukasa Hojo, la figura del protagonista Ryo Saeba è indissolubilmente legata a due elementi: il suo revolver calibro .357 Magnum e la sua auto. Non si tratta di una supercar sfavillante o di una potente muscle car, ma di una umile, eppure affascinante, FIAT Panda di prima generazione.
Questa scelta, apparentemente insolita per un "sweeper" e detective privato come Ryo, che si muove tra gli intrighi della malavita di Tokyo, si rivela in realtà un colpo di genio. La Panda diventa un vero e proprio co-protagonista, un'estensione della personalità di Ryo stesso.
La Panda come metafora di Ryo Saeba
A prima vista, Ryo Saeba può sembrare un donnaiolo imbranato e un po' pervertito, che si nasconde dietro un'aria di spensieratezza. Ma sotto questa maschera si cela un professionista letale, un tiratore infallibile, un combattente esperto e un uomo dal cuore d'oro. Lo stesso si può dire della FIAT Panda. La sua estetica squadrata e spartana, il suo aspetto quasi giocattolo, nascondono una meccanica robusta e affidabile, capace di affrontare qualsiasi sfida.
La trazione integrale permanente della Panda le permette di muoversi agilmente nel traffico caotico di Shinjuku, ma anche di affrontare strade sterrate, vicoli stretti e situazioni imprevedibili, proprio come Ryo. La sua compattezza la rende agile e facile da parcheggiare, un vantaggio non da poco per chi, come Ryo, deve spesso fuggire o inseguire i malviventi in luoghi angusti.
Un'icona di stile involontaria
Nonostante sia un'auto "normale", la FIAT Panda di "City Hunter" è diventata un'icona di stile a sé stante. La sua livrea rossa, con la scritta "Panda" in bianco sul cofano, è immediatamente riconoscibile per i fan dell'anime. Questa Panda non è un semplice mezzo di trasporto, ma un simbolo di libertà, di indipendenza e di un certo gusto per l'understatement.
La sua presenza nel cartone ha contribuito a cementare il suo status di "cult car", dimostrando che non serve un'auto costosa e appariscente per essere cool. La Panda di Ryo è un'auto onesta, che non promette prestazioni da brivido, ma che non ti lascerà mai a piedi.
Una scelta di realismo e nostalgia
L'inserimento della FIAT Panda in "City Hunter" non è casuale. Il manga, ambientato a metà degli anni '80, rifletteva la realtà di un Giappone che si apriva sempre di più al mercato internazionale. Le auto europee, in particolare quelle italiane e francesi, stavano guadagnando popolarità, e la Panda, con il suo design essenziale e il suo prezzo accessibile, era un'ottima candidata per diventare un'auto di uso comune anche a Tokyo.
Inoltre, la scelta di un'auto così "normale" ha un effetto di "grounding" sulla serie. Nonostante le acrobazie, le sparatorie e le avventure mozzafiato, la Panda ci ricorda che Ryo Saeba è un uomo che vive e lavora in un mondo reale. È un dettaglio che rende il personaggio più vicino e credibile.
In conclusione, la FIAT Panda di "City Hunter" non è solo un'auto: è un personaggio a tutti gli effetti. Con il suo aspetto dimesso e la sua robusta affidabilità, incarna l'essenza stessa di Ryo Saeba, un eroe che si nasconde dietro una facciata di normalità, ma che, quando serve, sa dimostrare un coraggio e una forza d'animo straordinari.
Il sodalizio tra Lupin III e la FIAT 500 è un'altra delle accoppiate leggendarie del mondo dell'animazione giapponese, un binomio che evoca immediatamente un senso di nostalgia e avventura. A differenza della Panda di Ryo Saeba, la 500 di Lupin è un'auto che incarna perfettamente lo spirito scanzonato e inaffidabile del suo proprietario.
Lupin, ladro gentiluomo e maestro dei travestimenti, si affida spesso a una 500 gialla, che diventa una sua inseparabile compagna di avventure. Nonostante le sue dimensioni ridotte, questa piccola utilitaria si rivela sorprendentemente agile e robusta, in grado di sfrecciare tra le strade strette, di fuggire da inseguimenti mozzafiato e persino di resistere a impatti e cadute spettacolari.
La FIAT 500 di Lupin è un'auto che incarna la sua personalità: apparentemente innocua e un po' antiquata, ma in realtà piena di risorse e capace di imprese impensabili. La sua presenza è un costante omaggio all'Italia e una fonte di ispirazione per il suo creatore, Monkey Punch. È un simbolo di libertà, spensieratezza e di quel gusto per l'avventura che da sempre contraddistingue le imprese di Lupin III e della sua sgangherata banda.

